Fattore di decompressione (R-Factor) e prebreathing prima di un'EVA

Tra le mille cose che ho imparato a Savannah all’ICES (uno passerebbe tutta la vita in giro per congressi), ho finalmente avuto la spiegazione sul funzionamento del pre-breathing prima di un’EVA.
La spiegazione me l’ha data il prof. David Akin, dell’università di ingegneria del Maryland.

In sostanza si definisce un fattore, chiamato R-Factor, che è pari al rapporto tra la pressione parziale di Azoto nell’atmosfera che respiriamo all’inizio e la pressione totale dell’atmosfera che respiriamo nella tuta. Se questo R-Factor è minore di 1.4 allora si può evitare di fare il prebreathing, avendo un bassissimo rischio di decompression sickness (DCS).

Questo tra l’altro mi spiega finalmente come è possibile che il rover pressurizzato dui Constellation rispetti il requisito di uscire in EVA in 15 minuti (faccio pubblicamente ammenda per le critiche che facevo in passato).
Se la pressione totale nel Rover è di 7.5 psi con il 64% di Azoto, la pressione parziale di Azoto sarà 4.8 psi.
Se la pressione totale nella tuta (ossigeno puro) è di 4 psi, allora il R-Factor sarà pari a 1.2, e possiamo uscire in EVA senza prebreathing.

Ho provato a cercare un po’ su google qualche info in più su questo R-Factor, e qui fanno riferimento a un paper di Vogt et al. del 1991, che però non sono riuscito a trovare. Tra l’altro qui fanno anche riferimento all’EVA Design Requirements Document dell’ESA (HS-2BA-001-ESA), che però non riesco a trovare in rete. Secondo quanto dicono, un R-Factor di 1.6 sarebbe accettato per EVA di emergenza, con un rischio del 5% di DCS.

In questo forum invece, spiegano come la NASA usi 1.4 come limite, mentre i russi usino 1.7, evidentemente accettando un rischio di decompression sickness più elevato. Tanto per cambiare però, il link postato in quel forum (con riferimento a un diagramma esplicativo) non funziona…

Ho trovato anche un po’ di altri articoli che citano questo R-Factor, ma sono tutti a pagamento.

Qualcuno ne sa qualcosa di più?

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Continuo in questo mio “monologo”, in cerca di aiuto, perchè non riesco a trovare soluzione…
Sul Larsson-Pranke ho trovato questo grafico:

Il grafico riporta delle linee a R-Factor costante su un diagramma pressione totale di cabina/pressione totale tuta. Tuttavia, tra le diverse linee del diagramma, ce n’è qualcuna con lo stesso R-Factor, ma con diversi tempi di prebreathing.
E qui io vado in crisi: confrontiamo la X rossa che ho disegnato sul grafico con il quadratino nero alla sua destra. I due punti hanno la stessa pressione in tuta e lo stesso R-Factor, il che comporta anche la stessa pressione parziale di Azoto in cabina.
Per essere precisi, parliamo di 61 kPa di ossigeno puro in tuta, R-Factor di 1.22 e conseguente pN2 di circa 75 kPa.
I due punti però differiscono in pressione totale di cabina: 95 contro 100 kPa. Questa differenza, essendo la pressione totale di azoto fissa per avere R fisso, deve per forza di cose essere dovuta a una diminuzione di ossigeno. Nel caso senza prebreathing (la mia X rossa) avremmo circa 25 kPa di ossigeno, mentre nel caso con 30 minuti di prebreathing avremmo circa 30 kPa di ossigeno.

Conclusioni: a parità di pressione parziale di azoto in cabina e di pressione totale in tuta, più bassa è la pressione parziale di ossigeno in cabina e meno dobbiamo fare pre-breathing. Che senso ha? Non è la pressione l’azoto quello che dà problemi di decompression sickness?

Idea mia:
la DCS è dovuta al liberarsi dell’azoto disciolto nel sangue quando la pressione esterna cala di colpo. La solubilità di un gas in un liquido (azoto nel sangue) dipende dalla pressione totale: più è alta la pressione e più il gas è solubile. Quindi, a pari pN2, il fatto di abbassare la pO2 riduce la quantità di N2 disciolto nel sangue e quindi il bisogno di prebreathing.

Sto sparando cavolate? Oppure quello che ho scritto ha senso? Help!

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Idea mia:
la DCS è dovuta al liberarsi dell’azoto disciolto nel sangue quando la pressione esterna cala di colpo. La solubilità di un gas in un liquido (azoto nel sangue) dipende dalla pressione totale: più è alta la pressione e più il gas è solubile. Quindi, a pari pN2, il fatto di abbassare la pO2 riduce la quantità di N2 disciolto nel sangue e quindi il bisogno di prebreathing.

Sto sparando cavolate? Oppure quello che ho scritto ha senso? Help!

Su tutti i testi di fisica, che io sappia, è scritto invece che la solubilità di un gas in un liquido è proporzionale alla sua pressione parziale. Il ché è anche intuitivo: avendo in cabina una miscela di 99% di ossigeno e 1% di azoto ad una atmosfera andrei rapidamente in edema polmonare acuto, ma sicuramente non avrei DCS passando a una tuta con 0.3 atmosfere e ossigeno puro.

Un saluto
Quaoar

Sì, questa è la conclusione a cui sono arrivato anche io. E’ un po’ controintuitivo, ma non vedo altra spiegazione.