Dichiarazione di sfruttamento dei vettori ESA: hanno già sottoscritto 12 Paesi

L’Italia e altri 11 paesi membri dell’ESA (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svizzera) hanno notificato la “Dichiarazione da parte di taluni governi europei sulla fase di sfruttamento dei vettori Ariane, Vega e Soyouz dal Guiana Space Centre” entrata in vigore il 26 novembre 2009 e valida dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2020.

Lo ha reso noto Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’ESA, in una circolare rivolta ai rappresentanti dei governi membri. Nella lettera si invitano Grecia, Lussemburgo, Portogallo, Svezia e Regno Unito a sottoscrivere l’accettazione alla Dichiarazione.

Fonte:ASI

In pratica questi stati si impegnano ad usare solo i vettori europei per le loro operazioni?

Si… onestamente condivido poco questa scelta… molto protezionistica e “tipicamente” francese…

Anch’io non sono molto d’accordo!
La vedo molto restrittiva e falsante il mercato…
Come dici tu è molto “francese” come tipo di restrizione, non a caso direi Arianne le principali commesse le porta in Francia…

Queste sono scelte strategiche non di mercato, tu ti impegni a spendere i soldi in più ma mantieni il know-how sulle tecnologie.
Fra dieci anni molti lanci commerciali saranno indiani o cinesi perchè costereanno meno di un lancio ariane. Se non si finanziano in questo modo i centri di lancio ricerca e sviluppo chiuderanno.
Supponiamo di perdere il know-how fra 15 anni, fra 20 i rapporti internazionali si modificano in peggio con le nazioni suddette e noi poi come li lanciamo i nostri giocattoli con la fionda?

Ciao

Beh allora facciamolo per tutto…anche per le auto…in europa solo auto europee, sia mai che perdiamo il Know how per fare auto…
Se il mercato è libero, deve essere libero non drogato, si va incontro a derive pericolose

Questi sono lanci Istituzionali (Militari etc.) non si vuole rischiare di perdere l’indipendenza e la conoscenza, i privati possono fare quello che vogliono.
Se devi lanciare un satellite spia che fai lo lanci dal paese da spiare magari?
Se tutti i paesi europei effettuano i lanci con i mezzi europei i soldi rigireranno sempre in Europa.
L’esempio delle auto non è corretto, noi parliamo di tecnologie estreme.
Quanti sanno costruire un motore a 4 tempi per auto?
Cosa bisogna investire per avere in know-how per farlo (tempo e costi)?
Quanti sanno costruire una pompa per l’idrogeno o per l’ossigeno tipo quelle dell’ariane 5?

Ciao

Certo, il ragionamento non fa una piega, si chiama protezionismo o nella sua variante estremizzata autarchia. Poi però tutto d’un tratto ci si accorge che le Società cui si sono affidati i servizi in monopolio non hanno investito una lira in sviluppo tanto le spalle erano coperte da ordini certi e sicuri e ci si ritrova a pagare molto per un servizio che privati o semplicemente “altri” sanno fare meglio… in Italia siamo stati campioni per decenni in questo, e le conseguenze le stiamo ancora pagando… se un prodotto costa meno ed è migliore non vedo perchè optare per un altro solo perchè così i soldi non escono dalle proprie mura…

P.S.
Non stiamo parlando solo di satelliti militari per i quali la Difesa penso sia in grado di decidere autonomamente chi sia affidabile o meno, ma parliamo anche di satelliti scientifici, di osservazione, meteorologici, di navigazione… onestamente sono e rimango scettico sulla necessità di tale scelta…

Esattamente quel che intendevo io…
L’esempio dell’auto era ovviamente estremizzato, non importa se estrema o no, se non sai farla (bene) la tecnologia ti costa poi per recuperare il tempo perso qualunque essa sia…
In molti sanno fare i motori 4 tempi…ma c’è voluta la FIAT per farne di “ecologici” (diciamo così) per salvare Chrisler perchè per loro la benzina non costava nulla e allora per anni chi se ne frega

Dopo le aperture verso l’oriente stiamo vedendo l’andamento delle industrie italiane in altri ambiti…

Il mercato libero in un mondo ideale sicuramete porterebbe vantaggi ai migliori, purtroppo qui non si gareggia ad armi pari, il costo del lavoro è notevolmente differente fra europa ed asia.

Sinceramente non penso che chi ha sviluppato il motore dell’ariane non abbia investito in ricerca.

Quello che tu affermi sulle società che specula sui contratti statali è dovuto all’intreccio politico mafioso fra chi fornisce chi acquista e chi controlla (A volte sono la stessa entita in forme diverse), ed è vero che stiamo ancora pagando (ma parliamo principalmente dell’Italia dove 1 KM di ferrovia costa 4 volte quello che costa in Francia).
Io parlo in generale di conoscenza se la si perde sarà costosissimo riacquisirla sicuramente con un vantaggio iniziale ma con forti incognite sul futuro.

Ciao

Certo, ma non vedo come una decisione in tal senso possa in qualche modo inficiare la perdita o meno di conoscenza…

Condivido quasi totalmente quello che esprime f_m, perchè qui si parla di settori strategici. Il protezionismo è un danno dove ci sono le condizioni per combattere ad armi pari e dove è possibile gareggiare in serenità. In settori dove serva mantenere know how ed in settori di estrema propensione alla ricerca, approvo che si dia impulso alle società europee per mantenere delle capacità autonome di produrre alta tecnologia.

E’ vero che già ora ESA finanzia Arianespace perchè quest’ultima non è in condizione di offrire prezzi competitivi per i lanci Ariane 5 e per quelle che saranno le nuove piattaforme, ma lo considero un prezzo da pagare perchè l’europa abbia le possibilità di lancio. Perchè altrimenti, con le stesse convinzioni, bisognerebbe smetterla con le velleità europee di lanci manned autonomi (paghiamo ora i russi, un domani i cinesi), oppure potremmo tranquillamente dire che il VEGA è inutile, perchè creato al fine di mantenere alta la competenza italiana nei solid propellants. Cose che io non ritengo per nulla scandalose.

Beh allora vuol dire che gli altri sono già più bravi se senza “aiutini” possono offrire prezzi paragonabili…

oppure potremmo tranquillamente dire che il VEGA è inutile, perchè creato al fine di mantenere alta la competenza italiana nei solid propellants. Cose che io non ritengo per nulla scandalose.

Beh un conto sono gli aiuti e incentivi allo sviluppo e un altro è il protezionismo commerciale alla “francese”, con il primo posso aiutare lo sviluppo di tecnologie che hanno applicazioni e ricadute commerciali ma che una volta lanciate si “autosostengono” (e anche il programma manned sarebbe di questa categoria), con il secondo invece posso sostenere imprese commerciali che senza di esso sarebbero fallite (e quindi “anti-utili” per antonomasia), non la considero la stessa cosa.

Non considero Cina e India “più bravi” nell’offrire servizi di lancio commerciali, solo perchè il costo del lavoro è incredibilmente inferiore…

Non sono convinto. Dire che il programma manned è un incentivo allo sviluppo ok, ma dire che si autosostiene, assolutamente no. Il protezionismo commerciale alla “USA-ULA” ha, fortunatamente per gli americani, mantenuto in questi decenni la leadership USA del settore dei lanci; e questo, in un settore strategico, sarà pure egoista ma non fa una piega, a mio parere.

Sicuri che gli USA con ULA abbiano mantenuto la leadership nei lanci commerciali? In tutto il 2009 ULA ha lanciato solamente 2 satelliti commerciali (WorldView-2 e Intelsat 14)… Ariane ne ha posizionati in orbita 8…

Beh, se vuoi al posto di leadership potrei dire “mantenimento di una posizione consolidata nel campo dei lanci pesanti”… Comunque sono scelte che hanno pro e contro da pesare, che vanno al di là delle nostre conoscenze in termini di dati disponibili, bilanci, accordi commerciali…

Quello che è certo è che lo spazio, per ora, è uno dei settori dove si ragiona con minore logica imprenditoriale e commerciale, ma con maggiore ricerca strategica e interesse a mantenere posizioni consolidate. Questo a volte impone secondo me, purtroppo per certi versi, scelte che vanno al di là della logica di mercato. E la decisione che stiamo discutendo ricade tra queste.