Feeding our Future - Nutrition on Earth and in Space

Da oggi si può ordinare e/o scaricare dal sito ESA il nuovo video didattico
`Feeding our future - Nutrition on Earth and in Space’
É lo stesso che avete trovato ne Le Scienze, ma in tutte le lingue, con una bonus track e ovviamente il packaging ufficiale.
Mi dite cosa non va e cosa vi é piaciuto?

http://www.esa.int/esaHS/SEMR49PJH4G_education_0.html

P.S. Mi rimane il dubbio che forse il post andrebbe sotto la sezione `recensioni video’. Mi consigliate?

Ho comprato proprio oggi “Le Scienze” e mi gusterò il DVD allegato. Scarico volentieri anche questo lavoro, ringraziandoti nuovamente per il prezioso e bellissimo materiale che ESA ci regala! :slight_smile:
Seguiranno commenti :wink:

L’ho scaricato e lo guarderò appena possibile. Per il momento ho un paio di osservazioni sulle modalità di distribuzione. Trovo positivo che materiale pensato per le scuole sia disponibile anche al pubblico non scolastico. E apprezzo la varietà di canali di distribuzione, online e offline. Way to go.

Paolo Amoroso

Sono in fase di download … seguiranno commenti.

Ho visto il documentario, e l’unica cosa che ho da dire è che non ho nulla da dire. Mi è piaciuto perché è chiaro, completo e interessante, quindi non ho molto da aggiungere.

A ogni nuovo documentario fate sudare la povera Nicole Croft che deve correre, saltare, salire e scendere :slight_smile:

Volendo essere pignoli ho qualche osservazione, ma solo per cercare il pelo nell’uovo. Nella spiegazione della digestione, considerata la densità di concetti, termini tecnici e stimoli visivi, forse il ritmo è un po’ troppo veloce.

Le immagini esterne della stazione spaziale si riferiscono alle prime fasi della costruzione e sono un po’ vecchie. Non dovrebbe essere difficile trovarne di più aggiornate e spettacolari.

In alcune scene, infine, la camera compie lente oscillazioni irregolari verticali e orizzontali, immagino per ragioni stilistiche. Il mio apparato vestibolare vintage le trova fastidiose e preferirebbe maggiore stabilità, ma può non essere un problema per la fascia di pubblico più giovane a cui si rivolge il documentario.

Paolo Amoroso