La ISS dopo lo Shuttle

Oggi, guardando alcune immagini di STS-132 sul blog di Luigi mi sono chiesto, visualizzando un’immagine dell’EVA 2: ma che ne sarà della ISS dopo il ritiro dello Shuttle? Chi la rifornirà e soprattutto chi si occuperà della sua manutenzione? Lo Shuttle, con la sua insuperabile capacità di carico, garantisce alla Stazione la “sopravvivenza” in orbita. Per il rifornimento dopo-Shuttle ci dovrebbe essere l’HTV giapponese e dovrebbero permanere le Progress russe, ma per la manutenzione?
Chissà se poi la STS-135 non verrà eseguita davvero, dovrebbe essere un volo di (come lo chiamo io) “chiusura dei ponti” e di approvvigionamento finale della ISS da parte dello Shuttle, non solo per viveri per l’equipaggio, ma anche per strumentazione di riserva volta alla manutenzione della Stazione.
E’ un dubbio che quasi sicuramente sarà venuto anche a voi, che ne pensate?

Per il dopo Shuttle ci sono anche gli ATV e privati USA (Dragon e Cignus).
Dovrebbero essere sufficienti per i rifornimenti, per il resto la ISS dovrebbe raggiungere la configurazione definitiva e con abbastanza pezzi di ricambio già presenti (per questo si sta cercando di spremere ogni grammo dal buon vecchio “camion” per i prossimi voli).

Purtroppo ancora soltanto DUE voli

Per Dragon e Cignus bisogna forse aspettare che vengano effettivamente collaudati; attualmente se ne parla, si prepara, ma non vola niente.

Purtroppo resto dell’idea che lo Shuttle rimane insostituibile, soprattutto per la sua capacità di riportare a Terra sia grandi componenti da riparare che i risultati degli esperimenti eseguiti in orbita come le exposed facility, cose che non si potranno più fare.

Concordo!

Ma le “exposed facility” (soprattutto quelle di Columbus e del lato russo) vengono prima riportate all’interno della ISS dall’airlock e poi in cabina dello Shuttle no? Sono di dimensioni piuttosto contenute e con Dragon non dovrebbero esserci problemi a riportarle a terra credo.

Certo, ma questo vale per i piccoli esperimenti.
Quelli più ingombranti che viaggiano (pardon, viaggiavano) sui pallet esterni (tipo quelli sulla resistenza dei materiali nell’ambiente spaziale esterno) non si possono riportare all’interno di una capsula, anche per ragioni di sicurezza.

Ma che sono stati sulla ISS o parli più in generale? Per la ISS non saprei se c’è stato qualche cosa di simile, per missioni shuttle non legate alla Stazione certamente si (anche se comunque non mi pare un gran numero) ed è uno dei profili di missione che certamente mancheranno.

In generale.

Anche la ISS ha questo tipo di necessità che resteranno, purtroppo, monche.
Per esempio questo tipo di esperimento.

Le missioni “sortie” indipendenti, abolite dal disastro del Columbia, avevano anch’esse delle forti implicazioni tecnico/scientifiche che sarebbero potute diventare ancora più importanti ora che la Stazione poteva fare da base di appoggio. Pensiamo solo a esperimenti di triangolazione fra orbite o al semplice Tethered che risulterebbe decisamente pericoloso se fatto dalla ISS.

Purtroppo dei se e dei ma ce ne facciamo poco…

Per la cronaca, quella pagina mi sembra un po’ vecchiotta. SOLAR probabilmente rimarrà in orbita più di quanto era previsto, e EXPORT non credo volerà mai. Purtroppo solo due dei tre strumenti di SOLAR sono ancora in funzione…

L’unica per riportare a terra grossi carichi sarebbero dei veicoli logistici automatici dotati di modulo di rientro… mi pare ci fosse un’idea di sviluppo dell’ATV anche in tal senso, dico male?

Assolutamente no. Con il ritiro dello Shuttle si perderà completamente la capacità di download di grosse masse (e volumi).

Cito da Wikipedia:

[i]ATV Evolution proposals

Payload Retrieval System
The PARES would have included a small ballistic capsule similar to VBK-Raduga embedded into the ATV docking interface, which would have brought back a few tens of kilograms of payload. PARES could have featured a deployable heat shield system. The European Space Agency was also proposing the system for use with the Progress spacecraft and the H-II Transfer Vehicle (HTV).

Cargo Ascent and Return Vehicle
The CARV study investigated a larger lifting capsule, capable of bringing back a few tonnes of payload, which could have been installed in place of the ATV pressurized cargo hold. In addition, a goal was to allow CARV to dock at the US side of the station. Given the larger docking ports there, it would be possible to transfer complete International Standard Payload Racks (ISPRs) from the ATV to the station, which is not currently possible.

[/i]

Mi ricordavo bene. :wink:

Bisogna vedere a quanti secoli fa risale l’informazione a cui si riferisce wiki… l’unico progetto alternativo all’ATV standard che sia mai stato “seriamente” preso in considerazione è l’ARV (che tra l’altro wiki chiama CTV), la cui fase A è iniziata da poco.
Gli altri a quanto mi risulta sono niente di più di idee…

…e di “idee” parlavo io:

:wink: