Immagini 3D per il training nei simulatori degli astronauti Apollo?

In un passo di Space, Michener parla di un sistema utilizzato durante il training per rendere più realistiche le simulazioni di allunaggio. Trauco dal libro:

Un curioso sistema tecnologico permetteva a Dracula (il soprannome del trainer) di produrre simulazioni con un effetto impressionante: quando una buona macchina fotografica aveva scattato una foto ad alta risoluzione di un terreno collinoso, o anche leggermente accidentato, un computer era in grado di osservare quella foto e di immaginare come un'altra macchina fotografica avrebbe potuto fotografare quella stessa scena se fosse stata piazzata stereoscopicamente rispetto alla prima. Quando le due foto venivano sviluppate e messe una affianco all'altra in un visore stereo-ottico, molto simile a quelli che avevano incantato i tea-parties negli annni 1890, le asperità balzavano fuori dalla superficie piatta, e si potevano vedere spuntare le rocce lunari, i crateri e i solchi. "Guarda cosa succede quando facciamo un film in questo modo" disse Dracula con un fare malefico al suo assistente, e senza avvisare gli astronauti, attivò suoi film stereoscopici nel simulatore per gli allunaggi appena prima che Claggett e Linley entrassero per testare il loro allunaggio un'altra volta. Improvvisamente, quando si avvicinarono al cratere Gagarin, davanti a loro non videro una foto delle rocce, ma bensì la superficie venire verso di loro cosparsa di macigni e gigantesche depressioni. Fu incredibile.

Ora la mia domanda: sapete se davvero hanno usato sistemi del genere durante il training degli astronauti Apollo?

Il simulatore del LM usava una telecamera che riprendeva un modello fisico del sito di atterraggio opportunamente illuminato. La spiegazione e alcune foto di un modello sono sepolte da qualche parte nell’Apollo Lunar Surface Journal, ma in questo momento non riesco a trovarle.

Paolo Amoroso

Trovato: Apollo 15 Landing Site Model.

Paolo Amoroso

Il sistema era alquanto più complesso, esistevano due modelli fisici della Luna: uno completo e di grandi dimensioni per simulare la fase orbitale e di avvicinamento e l’altro relativo alla zona di allunaggio prescelta (di volta in volta diverso) realizzato a partire dalle foto acquisite dalle varie sonde lunari (Ranger, Surveyor e Lunar Orbiter).

Entrambi i modelli erano ripresi con telecamere stereoscopiche dinamiche (per simulare il moto relativo) e proiettati su due schermi in corrispondenza degli oblò nel simulatore dell’LM.


ricordate? si vedeva anche nelle scene del film Apollo-13

si è vero :ok_hand:

Atterrano troppo velocemente e spaccano il modellino :stuck_out_tongue_winking_eye:

Tanto per fare il precisino :flushed: è in “Dalla Terra alla Luna” l’episodio riguardante Apollo 11.

ops! Mi sembrava proprio fosse in Apollo 13…ma sono così simili che probabilmente sbaglio :flushed:

Ma quindi erano immagini 3D?

Erano immadini su uno schermo televisivo tradizionale di una scena tridimensionale.

Paolo Amoroso

Il che è ben diverso da quello che ho copiato da Michener.
Voi mi state dicendo che avevano fatto dei modelli tridimensionali della superficie lunare e li riprendevano con delle telecamere tradizionali, giusto?
Invece da quello che ho postato di Michener sembra di capire che si riferisse a immagini 3D, tipo anaglifi…

Beh, la grande Luna filmata con microcamere per le simulazioni viene sbandierata dal Monn Hoax come prova delle foto finte dall’orbita lunare. Io non so cosa vedessero realmente gli astronauti durante le simulazioni, ma credo che certi dettagli fini non vi fossero perché realizzare una superficie lunare superdettagliata a quelle dimensioni… mi pare eccessivo!
Però è curioso che sui finestrreilni del LM, in certe immagini, si vedono delle righe graduate rosse e blu, magari non c’azzeccano e servivano ad altro…

Puoi vederlo nelle foto segnalate qui.

Paolo Amoroso

Da quello che dice Archipeppe sembrerebbe che usavano le immagini riprese da una prima telecamere per un oblò, e quelle riprese dalla seconda telecamera per il secondo oblò. Probabilmente questo permetteva, in un certo modo, di incrementare il realismo, in quanto cambiava leggermente la prospettiva del suolo a seconda dell’oblò da cui si guardava. Non penso però che fosse abbastanza da produrre un “effetto 3D”.