La sonda europea Rosetta sorvola l'asteroide Lutetia.

Sabato 10 luglio la sonda ESA Rosetta ha volato a meno di 3’200 chilometri dall’asteroide 21 Lutetia.
Lutetia era praticamente sconosciuto prima del flyby e gli scienziati contavano su Rosetta per migliorare la conoscenza delle sue dimensioni, la composizione chimica e dell’origine. Questo incontro ha reso Lutetia il più grande asteroide visitato da vicino da un veicolo spaziale.
Le immagini mostrano che Lutetia è costellato di crateri, evidenziando i molti impatti subiti durante i suoi 4,5 miliardi di anni di esistenza. All’avvicinarsi di Rosetta, una depressione a forma di catino gigante che si estende per gran parte dell’asteroide è comparsa in vista. Le immagini confermano che Lutetia è un corpo allungato, con il suo lato più lungo di circa 130 km.

Gli ingegneri all’interno dell’European Space Operations Center in Germania hanno confermato che il flyby si è svolto come previsto raggiungendo il punto più vicino alle 1610 UTC. Ci sono voluti più di 25 minuti perché i segnali radio, viaggiando attraverso il Sistema Solare giungessero a noi da Rosetta, il che significa che il massimo avvicinamento si è effettivamente verificato alle 1544 UTC.

Il flyby di Rosetta è avvenuto a 3’162 km da Lutetia ad una velocità relativa di 53’900 chilometri all’ora (15 km/s). Si è inoltre verificato a più di 450 milioni di chilometri dalla Terra e si è svolto in poco più di un minuto. Ma le telecamere e gli altri strumenti avevano lavorato per ore e alcuni anche giorni prima. Poco dopo il massimo avvicinamento, Rosetta ha iniziato a trasmettere i dati a Terra per l’elaborazione.

I pianificatori della missione hanno aggiunto il flyby di Lutetia alla missione Rosetta da 1,2 miliardi di dollari come un’occasione per raccogliere dati aggiuntivi mentre la sonda volava verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. Nel 2008 la stessa sonda Rosetta ha visitato anche l’asteroide Steins, ma Lutetia, molto più grande, ha offerto molte più possibilità per l’osservazione. Lutetia è sempre stato l’obiettivo principale perché fornirà le informazioni più preziose su come i pianeti si sono formati e in che stato si trovava il materiale durante questo periodo di formazione.

Nonostante il suo diametro medio di oltre 95 km, la composizione minerale e la forma esatta di Lutetia erano ancora un mistero prima della visita di Rosetta. Lutetia è stato scoperto nel 1852, ma le migliori foto dell’asteroide riprese dai telescopi sia sulla Terra che nello Spazio mostrano solo un oggetto composto da pochi pixel. L’ipotesi più probabile è che Lutetia sia un asteroide di tipo C, il che significa che ha attraversato relativamente intatto la maggior parte della storia del Sistema Solare che dura da 4,6 miliardi di anni. Gli asteroidi di tipo C sono scuri e ricchi di carbonio e molecole organiche. Gli scienziati credono che siano cimeli rimasti dalla formazione del Sistema Solare. Se risultasse che è un tipo C allora siamo di fronte ad un grande oggetto che è piuttosto incontaminato e che ci mostra il Sistema Solare poco dopo la formazione dei pianeti, anche se alcune misurazioni suggeriscono che Lutetia possa essere ricco di metalli, quindi un asteroide di tipo M. Gli asteroidi metallici si sono formati dalla frattura di un corpo più grande e derivano da frammenti del nucleo.
Comunque non può essere, al tempo stesso, un asteroide di tipo C e uno di tipo M, perché sono estremamente diversi. La risposta la avremo da questa visita perché le indicazioni da tutte le osservazioni che abbiamo fino a questo momento non sono definitive. Il compito di Rosetta è stato quello di far luce su questi dubbi, anche se non immediatamente: tutti i dati raccolti sono ora al vaglio dei tecnici.

La sonda ha raccolto immagini di Lutetia nello spettro visibile, ha rilevato la mappa con la distribuzione dei minerali sulla sua superficie per mezzo degli spettrometri, ha cercato una eventuale sottile atmosfera ed ha studiato le variazioni di temperatura sull’asteroide. Le immagini provengono dallo strumento OSIRIS, che combina una macchina fotografica a largo campo ed una a teleobiettivo. Al massimo avvicinamento, i dettagli visibili sono stati di 60 metri su tutta la superficie di Lutetia.
“Penso che questo sia un oggetto molto antico. Stasera abbiamo visto un residuo della creazione del Sistema Solare”, spiega Holger Sierks, ricercatore principale di OSIRIS, Max Planck Institute for Solar System Research, Lindau.

Il flyby di Lutetia per Rosetta è stata l’ultima tappa intermedia durante il suo viaggio di 10 anni dalla Terra alla Churyumov-Gerasimenko. Dal suo lancio nel 2004, Rosetta ha completato quattro manovre di gravity assist per indirizzarsi verso la cometa, tre delle quali sono stati flyby della Terra e uno di Marte. I tecnici a Terra passeranno il prossimo anno a mettere in letargo la sonda di 2’840 kg, imponendole un sonno profondo in grado di ottimizzare il consumo energetico e che durerà circa due anni e mezzo.
I controllori di volo attiveranno tutti gli strumenti scientifici di Rosetta entro la fine di quest’anno per assicurarsi che siano efficienti prima della sospensione. Alcuni di essi riceveranno anche degli aggiornamenti software. Mettere in ibernazione un veicolo spaziale per due anni è decisamente complesso ed occorre assicurarsi la possibilità di riattivarla di nuovo.

Mentre Rosetta transiterà nel sistema solare esterno, le squadre di terra metteranno alla prova i suoi grandi pannelli solari in modalità a bassa intensità, una funzione speciale che aumenta l’efficienza del sistema di approvvigionamento energetico della sonda, anche se i pannelli raccoglieranno meno luce solare. I pannelli solari di Rosetta, lunghi 32 metri, forniscono una grande superficie di raccolta per convertire in elettricità la più debole luce solare.
Gli ingegneri prevedono anche una manovra di correzione a gennaio per mettere Rosetta sulla giusta rotta verso Churyumov-Gerasimenko. Quattro dei propulsori di Rosetta modificheranno la velocità della sonda di 2’844 km/h. Inizierà poi un periodo molto tranquillo per il veicolo spaziale che permetterà di controllare tutti i sottosistemi per assicurarsi che tutto è a posto e funziona correttamente. Il prossimo giugno Rosetta entrerà infine in modalità di sospensione.

Il controllo missione non prevede di svegliare Rosetta durante il letargo, in parte perché la sonda non avrebbe abbastanza elettricità per alimentare tutti i suoi sistemi contemporaneamente. Un’altra grande correzione di rotta è prevista per la primavera del 2014, ma avverrà subito dopo la riattivazione di Rosetta e pochi mesi prima dell’arrivo alla cometa.

Rosetta dovrebbe arrivare nei pressi di Churyumov-Gerasimenko nel maggio 2014 mentre si avvicina al Sole ed entrare in orbita attorno al nucleo, un corpo di soli 4 km di diametro. La sonda sgancerà poi il lander tedesco Philae che scenderà sulla superficie della cometa nel novembre 2014, da dove invierà immagini e dati per circa una settimana. Rosetta resterà con la cometa fino al 2015 durante il suo passaggio vicino al Sole, completerà la mappatura della superficie e osserverà le sue modificazioni man mano che si scalderà rilevando i composti emessi come il ghiaccio di acqua.

Immagini:

  • Lutetia al massimo avvicinamento
  • da 36’000 km di distanza con Saturno sullo sfondo
  • sequenza di immagini durante l’avvicinamento
  • sequenza finale
  • addio Lutetia, allontanamento

© European Space Agency 2010 MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA


wow!!

Ma quello nella seconda foto…è saturno?? :slight_smile:

Yes Sir! :wink:

ma in che modo si riesce ad atterrare su un oggetto largo appena 4 km, cioe’ con gravità praticamente nulla?!? Che oltretutto ruota pure su se’ stesso! Quanto carburante serve per mantenere un’orbita “attiva” invece che “newtoniana”?!?
E la cometa starà già “eruttando” quando ci atterreranno? Non sono riuscito a trovare un’animazione di ROsetta che arrivi fino al 2014 mostrando tutte le orbite.

Chiedere ai giapponesi. Hanno fatto atterrare la loro Hayabusa sull’asteroide Itokawa, il cui “diametro” medio è di 0,4 km!

Credo che la Rosetta non si immetterà in orbita attorno alla cometa, ma “semplicemente” le si affiancherà condividendo il periodo di rivoluzione attorno al Sole. La cometa ruotando sul suo asse mostrerà sempre lati diversi alle camere della sonda così si avrà l’impressione che la Rosetta le orbiti attorno.

Beh, i progettisti della missione se lo augurano ma ora credo che non si possa sapere. Le comete sono oggetti molto volubili ed imprevedibili.

La foto 1 e’ … senza aggettivi.
La foto 2 e’ :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished: :astonished:

Gia’, è proprio questo il punto: finche’ si tratta di fare foto vabbe’, ma come faccio ad atterrare su una cosa che mi “scorre” sotto i piedi?!? Mi viene in mente che potrebbero forse atterrare ai “poli”, dove invece di scorrere, il terreno ruoterebbe e basta, ma non so… In sostanza si tratta piu’ di un “docking” che di un atterraggio, vista l’assenza di gravità!

[quote="jmac, post:4, topic:13639"] E la cometa starà già "eruttando" quando ci atterreranno? [/quote]

Beh, i progettisti della missione se lo augurano

!!! :ambulance:

Se volete godervi l’itinerario della sonda fate clic qui
http://www.esa.int/esaMI/Rosetta/SEMRZF1PGQD_0.html
Tempo fa la simulazione era in inglese, poi qualcuno l’ha cambiata e l’ha messa in tedesco forse perchè i centri di controllo missione hanno sede a Darmstadt.
Comunque:

  • se volete conoscere la posizione della sonda il giorno in cui state guardando la simulazione cliccate su Jetzt (ora)
  • se volete guardare i momenti salienti cliccate su Ereignis (avvenimento). Si aprirà un elenco. Selezionate un evento. Vi verrà mostrata la posizione della sonda durante l’avvenimento e, in basso a destra, la data.
  • se volete godervi il viaggio dodecennale (non sono sicuro che esista come vocabolo) cliccate su Ereignis, su Start e poi su Play. Potete anche impostare il livello di zoom a seconda del dettaglio che volete scorgere. In basso a sinistra c’è anche la scala in UA.

Quoto in pieno e aggiungo che la seconda è degna di un film di fantascienza!

Beh, partiamo dal presupposto che la cometa non ruoterà su se stessa a 2.000 giri al minuto! Man mano che il piccolo lander si avvicinerà alla superficie verrà mantenuta una componente di velocità orizzontale che eguaglierà quella di rotazione del corpo sottostante. Credo che il problema maggiore non sarà il fatto di atterrare su un corpo in movimento, ma su un corpo senza alcuna gravità. A questo proposito credo che Philae sia dotato di qualche arpione per rimanere “incollato” ed evitare di rimbalzare.

Sì esatto, il lander Philae è dotato di un arpione per evitare di rimbalzare. La cometa non ha una gravità nulla, ma una gravità che è circa 400 volte più debole di quella terrestre (l’accelerazione di gravità in superficie è 0.025 m/s²) e la velocità di fuga è pari a 50 m/s.

Perche’ non ci proviamo in prima persona ad atterrare su un asteroide? :smile:

Download Phun (for free), and load this file into it:
http://win98.altervista.org/asteroid_lander.phz

Use cursor keys to move the spacecraft, Q, and W to rotate it. Beware of asteroid gravity and rotation, and try to land!

You can configure asteroid speed and gravity:
click on circle in the center of asteroid, then on HINGES menu item, and change speed and other parameters;
click on asteroid and then on MATERIAL menu, than change ATTRACTION parameter to change “gravity”.

Click on spacecraft (rectangle) and then click on GEOMETRY CONTROLLER to determine how strong is the “pulse” you apply using cursor keys (unfortunately its direction is relative to screen, not to spacecraft).

It’s just a game, but it allows understanding how difficult a task is to land on a small body! (although the game is not at scale).

Interessante articolo, ma ancor di più il fotomontaggio comparativo, in scala, fatto da Emily Lakdawalla dei vari asteroidi e comete visitati negli ultimi anni.
http://www.planetary.org/blog/article/00002585/

Bellissimo il montaggio fotografico. Sorprendente anche il fatto che il primo e finora unico asteroide su cui siamo atterrati è il minuscolo Itokawa.

Non è l’unico. Il primo atterraggio su un asteroide è quello su Eros da parte della sonda NEAR.

Paolo Amoroso

scusate e Halley visitata da Giotto dov’è?

Halley è stata visitata in massa :grin: , quindi hanno scritto solo di una sonda…
http://www.isas.jaxa.jp/e/enterp/missions/suisei.shtml

però dato che Giotto costituiva la prima missione dell’ESA nello spazio profondo, citarlo sarebbe stato opportuno.

Hai ragione. Itokawa è il primo dal quale siamo decollati.