Variazione di orbita per l'X-37B

L’X-37B, il prototipo di aerospazioplano orbitante riutilizzabile dell’USAF e in orbita dal 22 Aprile, ha eseguito nei giorni scorsi una manovra di cambio dell’orbita rispetto alla precedente in cui si trovava.
Non essendoci dati ufficiali forniti dall’USAF vista la segretezza della missione la variazione è stata registrata da diversi membri del gruppo di osservazione di SeeSat-L e in particolare da Greg Roberts, il quale lo ha poi “ritrovato” alcuni giorni dopo.
La prima mancata osservazione è avvenuta il 14 Agosto e dopo alcune notti di ricerca il 19 Agosto è stato ritrovato su un’orbita leggermente più alta della precedente.
Il lavoro di conferma è stato coordinato fra diversi osservatori sparsi per il mondo, oltre a Greg Roberts dal Sud Africa sono stati fondamentali i contributi di Alberto Rango da Roma e Brad Young dall’Oklahoma.
Nelle notti successive con l’aggiunta di ulteriori osservazioni è stato possibile definire con maggiore precisione i dati della nuova orbita e le diverse fasi del cambio avvenuto.
Tale lavoro di analisi è stato svolto da Ted Molczan di Toronto ed ha permesso di analizzare in maniera dettagliata la sequenza di eventi.
Riassumendo il processo di analisi una volta definita con precisione la nuova orbita si è andati a ritroso nel tempo sino a ricercare il punto di “intersezione” con quella vecchia in modo da andare ad identificare esattamente il momento dell’accensione.
L’orbita scelta per l’accensione si è quindi rivelata una particolarmente favorevole in quanto la ground-path sorvolava un numero elevato di ground station del Air Force Satellite Control Network (AFSCN) dell’USAF e in particolare nell’ordine: l’Hawaii Tracking Station di Kaena Point, la Guam Tracking Station della Andersen Air Force Base, la Vandenberg Tracking Station della Vandenberg AFB, la Colorado Tracking Station della Schriever AFB e la New Hampshire Tracking Station della New Boston (N.H.) Air Force Station, in pratica 5 delle 8 stazioni fisse della rete di osservazione mondiale e 5 delle 6 nel range di osservazione dell’OTV-1 con la sola Diego Garcia nel Pacifico a rimanere fuori.

Fino al 9 agosto l’orbita mantenuta era stata quella del lancio, di 403x420 km senza particolari variazioni se non qualche piccola accensione di mantenimento per la correzione dell’attrito atmosferico.

La prima accensione è quindi avvenuta alle 17:12 UTC del 9 Agosto in vicinanza del PERIGEO e ha permesso l’innalzamento dell’apogeo di 42km, 16 minuti dopo il satellite è entrato nel range della prima delle 5 stazioni coinvolte dell’AFSCN, quella di Kaena Point.
Alle 17:58, circa mezza orbita successiva alla prima accensione e in vicinanza del nuovo apogeo è avvenuta una nuova accensione che ha permesso di innalzare il perigeo di 12 km portando l’orbita a 432 x 445, appena prima del LOS con la stazione di Vandenberg e con la stazione del New Hampshire che avrebbe monitorato l’ultima parte dell’accensione e i risultati della medesima.

Vista la periodicità della ground-track, prima della correzione di quasi esattamente 4 giorni e ora quasi esattamente 6 giorni è probabile che il payload possa riguardare sistemi di monitoraggio e ricognizione dallo spazio.

Non è noto quando avverrà il rientro automatico sulla base di Vandenberg ma l’autonomia stimata di permanenza in orbita supera i 270 giorni.

Fonte: SeeSat-L

E’ bello che la passione di pochi riesca ad ottenere dei risultati cosi dettagliati, anche se sono dati che non hanno un reale interesse se non per pochissime persone penso che la soddisfazione di averli ottenuti con lunghe ore di osservazione e ricerca di pochi appassionati sia lo stesso molto grande.

ciao

Raffaele

Bel lavoro!
Complimenti agli appassionati che lo hanno svolto con tanta perizia.

Il cambio di orbita significa due cose (e l’una non esclude necessariamente l’altra):

a) Dimostrazione delle capacità di cambio di orbita
b) Preparazione al rientro a terra

Personalmente propendo per la seconda, ho la sensazione (ma posso tranquillamente sbagliare), che la missione dell’X-37B sta per giungere a conclusione…

Ma essendo una missione usaf “segreta” dite che non vedremo neppure le immagini dell’atterraggio?

ciao

Raffaele

P.S.

ho editato missione per peppe ehehehe

L’USAF in genere non è “segreta” e dispone di un eccellente reparto di PR.
Probabilmente avremo molte foto dell’atterraggio “dopo” che questo sarà avvenuto, così come per eventuali contributi video.

Sono esattamente le mie supposizioni: una volta raggiunti gli obiettivi primari (osservazione a terra?) della missione, hanno testato la possibilità di variare l’orbita in maniera precisa e puntale dopodichè lo fanno rientrare anche perchè alla prima missione non credo lo vorranno spremere al massimo delle sue possibilità (dichiarate) di permanenza in orbita.

Uh… difficile pensare ad un rientro così presto, sia perchè la durata era stata dichiarata estendibile fino a 270 giorni e non essendo arrivati nemmeno alla metà sarebbe un annuncio un po’ “strano” e soprattutto in relazione a quest’ultima manovra è difficile pensare ad un innalzamento come ad una manovra in preparazione ad un rientro. Tale tipo di manovra sarebbe di phasing e la stessa natura di un aerospazioplano la rende praticamente inutile vista la capacità elevata di governo. Solitamente le manovre di phasing prima di un rientro sono specifiche di satelliti con scarsa manovrabilità in fase di rientro, sono molto piccole perchè basta una minima variazione per ottenere una traslazione consistente temporale e spaziale e inoltre sono “verso il basso” appunto per agevolare tale fase.
Ultimo indizio è la periodicità che passa da 4 a 6 giorni, probabilmente sintomo di un determinato tipo di operatività più che una necessità pre-rientro.
Personalmente mi sento di condividere l’opinione di Molczan che non vede nessi fra questa manovra e un rientro… in ogni caso vedremo…

Concordo (strano ma vero!)! Visto il cambiamento dell’orbita e l’innalzamento di quest’ultima, dubito fortemente che ci sia l’intenzione di farlo rientrare.
Sicuramente hanno voluto testare la capacità di cambiare orbita e unitamente a questo la capacità di innalzarle utilizzando meno carburante possibile.
Per quanto riguarda il rientro, se tutto stà funzionando al meglio, perchè interrompere la missione se si può andare oltre?

…ecco… l’ha fatto di nuovo… :smiley:
Perso dal 5 Ottobre…

Ecco, adesso non resta che aspettare il ritrovamento per le nostre ulteriori congetture!

Ritrovato… orbita più bassa di 54km e ora ripetitività esattamente di 3 giorni… si è passati quindi da 4, poi 6 e ora 3 giorni esatti di ripetitività… chiaro segno di payload IMINT.

Sembra che riescano a gestire l’orbita in maniera molto precisa!

IMINT sta per IMagery INTelligence?
Perché la ripetitività 4,6,3 ne è un chiaro segno?

Si, perchè per satelliti ottici è necessario poter riprendere ripetutamente le stesse zone con condizioni simili di luce in modo da poterne rilevare i dettagli ricercati, e quelli indicati sono i periodi più utilizzati in quanto identificano le orbite più basse, quelle necessarie appunto per satelliti con telescopi per l’osservazione al suolo.

Visto il nuovo cambiamento di orbita, ritornato in basso, presumo che sia giunto alla fine della sua missione; penso proprio che a breve lo vedremo rientrare.

Come aveva poco senso legare un innalzamento dell’orbita con un rientro ha lo stesso poco senso associarlo se l’orbita viene abbassata… quando dovrà rientrare effettuerà l’accensione e rientrerà… è questione di deltaV e non cambia se si esegue “a step” o in un’unica soluzione…

Certo che per essere una missione di debutto non è niente male! :scream:

ehm, mi definite ripetitività?

ipotizzo sia il numero di volte al giorno in cui passa sullo stesso posto ed alle stesse ore…
se cosi fosse in effetti le orbite devono essere precise e credo limitate come possibilità… tipo quelle degli elettroni attorno al nucleo eheheh

Non proprio, il periodo dopo il quale il satellite passa nuovamente sullo stesso punto alla stessa ora… e in pratica ricomincia il ciclo.