USA ed Europa pensano ad un nuovo veicolo spaziale

Europa e Stati Uniti potrebbero costruire insieme nel prossimo decennio una nuova navicella spaziale.
Questa e’ una delle idee che l’Europa sta’ prendendo in considerazione su come far evolvere in futuro il proprio cargo orbitale ATV, progettato per trasportare fino a 7,5 t di rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale.

Attualmente sono in costruzione solamente 3 nuove unita’ ATV mentre sono in corso discussioni che potrebbero sfociare nella realizzazione di una joint venture con gli americani per un nuovo veicolo che sfrutti le capacita’ dell’attuale ATV, come ad esempio quella di eseguire il rendezvous automatico, ma che sia in grado di espanderne altre.

E’ intenzione di ESA definire entro il prossimo autunno il concetto di massima del nuovo veicolo spaziale, in modo da poter presentare agli stati membri un progetto ed i relativi costi di sviluppo.
ESA proporra’ la realizzazione di un nuovo veicolo, derivato da ATV, che racchiudera’ in se la visione europea ed americana legata al futuro del trasporto spaziale.

L’Automated Transfer Vehicle è la più grande nave spaziale mai costruita in Europa.
Al momento del lancio pesa circa 20 tonnellate, e il suo scopo primario è quello di trasportare combustibile, acqua, aria, cibo e attrezzature per la stazione spaziale.

Ma con solamente tre nuovi cargo in costruzione, ESA ritiene imperativo definire il prima possibile un successore in modo che l’esperienza ingegneristica ed industriale maturata su ATV possa essere mantenuta ed ulteriormente sviluppata.

Mentre il veicolo di nuova concezione non è ancora neppure uno schizzo su un foglio di carta, gia’ si sa che dovrà adattarsi alle esigenze che i partner membri del progetto ISS sperano di aggiungere alla Stazione Spaziale nel prossimo decennio e oltre il 2020.

In primo luogo, la ISS sarà una piattaforma per fare esperimenti scientifici in microgravità, ma e’ desiderio vederla diventare un banco di prova per le tecnologie e le tecniche che gli esseri umani dovranno maneggiare quando avranno bisogno di spingersi oltre l’orbita terrestre bassa, per esplorare destinazioni come asteroidi e Marte.

Qualunque sia il veicolo che succedera’ ad ATV, probabilmente gli sarà chiesta la capacita’ di lavorare verso l’esplorazione futura al di là della ISS, per progetti che potrebbero comprendere l’assemblaggio in orbita di nuovi moduli e componenti necessari per fare esplorazione dello spazio profondo, come ad esempio il progetto gia’ discusso tra i partner della ISS, di ripetere la missione dell’Apollo 8 che nel 1968 ha visto tre astronauti circumnavigare la Luna.

Qualunque concetto emergera’ dalle discussioni tra ESA e NASA, la sua adozione dovrà lottare per ottenere il finanziamento in un momento come questo di estrema ristrettezza economica.

La Germania è la nazione leader in Europa per il progetto ISS. Il suo contributo copre circa il 40% della spesa che ESA sostiene per il programma ISS ed il capo della agenzia spaziale tedesca (DLR), il professor Jan Woerner, ha dichiarato che le attuali disponibilita’ finanziarie non prevedono fondi per procedere ad un post ATV.

Il professor Woerner ritiene che sarebbe piu’ opportuno per l’Europa sviluppare la capacità di far rientrare in sicurezza nell’atmosfera terrestre un veicolo spaziale, cosa che l’attuale ATV non può fare poiche’ brucia durante la fase di reintro sulla Terra.

Fonte: BBC News

La cosa più sana ed inteligente da fare in tempi come questi sarebbe quella di sviluppare e costruire,in tandem NASA-ESA un veicolo manned in grado di essere servito da più vettori USA ed EU.
Che senso ha costruire ognuno per conto propio dividendo risorse e fondi?

E gli accordi con la Russia? L’ESA terrà un piede in due scarpe?

Ci sono due scuole di pensiero.
C’è chi dice che collaborare con gli USA alla costruzione di un comune veicolo spaziale manned è una idea,oltre che logica,anche di buon senso.
Potrebbe venirne fuori qualcosa di realmente grande.
Altri sostengono che per la mentalità e l’approccio Europeo,sarebbe meglio perseguire lo stesso obiettivo lavorando con i Russi,che hanno un approccio molto simile,scevro da problemi tipicamente Americani,come la tendenza al faraonico ed al complicato (spesso seguita da una certa inconcludenza),la burocratizzazione della NASA, i condizionamenti delle potentissime lobbies.

Questa frase mi fa supporre che , in realtà non si stia parlando di sviluppare una capsula manned, ma di un evoluzione sempre cargo di ATV.
Magari, supposizione mia, utilizzando un modulo propulsivo derivato da quello di ATV per portare “moduli” di stazioni future (penso ad una eventuale stazione in LLO ad esempio…) o per portare carichi non pressurizzati (come in uno dei concetti iniziali di ATV).
Vedremo, è già qualcosa sentire che ci siano interessi a sviluppare mezzi nuovi…

…in effetti…diciamo che forse i Russi hanno ereditato dall’era sovietica un approccio più “pratico” ed economico, anche se non sono sicuro che Roscosmos avrebbe tutto questo interesse a sviluppare una capsula manned con ESA: se non sbaglio prevedono una nuova capsula per il 2018, ma non credo che abbiano molta fretta vista l’onorevolissima carriera della Soyuz…