Punto della situazione ufficiale dall'Exploration Directorate

Stasera è troppo tardi per una traduzione anche minimale… Se ne parla domani, magari modificando queste due brevi righe… :smiley:

May 18, 2006

Dolores Beasley
Headquarters, Washington
(202) 358-1753

Kim Newton
Marshall Space Flight Center, Huntsville, Ala.
(256) 544-0034

RELEASE: 06-226

NASA’S EXPLORATION SYSTEMS PROGRESS REPORT

NASA has chosen the RS-68 engine to power the core stage of the
agency’s heavy lift cargo launch vehicle intended to carry large
payloads to the moon.

The announcement supersedes NASA’s initial decision to use a
derivative of the space shuttle main engine as the core stage engine
for the heavy lift launch vehicle.

The cargo launch vehicle will serve as NASA’s primary vessel for safe,
reliable delivery of resources to space. It will carry large-scale
hardware and materials for establishing a permanent moon base, as
well as food, fresh water and other staples needed to extend a human
presence beyond Earth orbit.

Recent studies examining life-cycle cost showed the RS-68 is best
suited for NASA’s heavy-lift cargo requirements. The decision to
change the core stage engine required an increase in the size of the
core propulsion stage tank, from a 27.5-foot diameter tank to 33-foot
diameter tank, to provide additional propellant required by the five
RS-68 engines.

The RS-68 is the most powerful liquid oxygen/liquid hydrogen booster
in existence, capable of producing 650,000 pounds of thrust at sea
level. In contrast, the space shuttle main engine is capable of
producing 420,000 pounds of thrust at sea level. The RS-68, upgraded
to meet NASA’s requirements, will cost roughly $20 million per
engine, a dramatic cost savings over the shuttle main engine.

The prime contractor for the RS-68 engine is Pratt & Whitney
Rocketdyne of Canoga Park, Calif. Pratt & Whitney Rocketdyne is
the same company that manufactures the shuttle main engine.

The RS-68 is used in the Delta IV launcher, the largest of the Delta
rocket family developed in the 1990s by the U.S. Air Force for its
evolved expendable launch vehicle program and commercial launch
applications.

The cargo launch vehicle effort includes multiple project element
teams at NASA centers and contract organizations around the nation
and is led by the Exploration Launch Office at NASA’s Marshall Space
Flight Center in Huntsville, Ala.

The project office is part of the Constellation Program led by NASA’s
Johnson Space Center in Houston. Constellation is a key program of
NASA’s Exploration Systems Mission Directorate in Washington.

For information about NASA’s exploration efforts, visit:

http://www.nasa.gov/exploration
For information about NASA and agency programs, visit:

http://www.nasa.gov/home

-end-

eh ci voleva tanto ad usare la zucca!
Usare un motore “riutilizzabile” (insomma dopo averlo smontato completamente e aver sostituito parecchi componenti) per gettarlo ad ogni lancio non mi è mai parsa come una soluzione ottimale. Vorrà dire che compenserà l’utilizzo del candelone (ovvero l’SRB).

Questa decisione dovrebbe, quindi, comportare l’abbandono del serbatoio con schiuma esterna a favore di una configurazione più tradizionale? (a la Saturno V secondo e terzo stadio, insomma come il Delta Heavy).

Ciao ciao,
Star

Speriamo.Non ho mai amato quella robaccia arancione.

eh ci voleva tanto ad usare la zucca! Usare un motore "riutilizzabile" (insomma dopo averlo smontato completamente e aver sostituito parecchi componenti) per gettarlo ad ogni lancio non mi è mai parsa come una soluzione ottimale. Vorrà dire che compenserà l'utilizzo del candelone (ovvero l'SRB).

Questa decisione dovrebbe, quindi, comportare l’abbandono del serbatoio con schiuma esterna a favore di una configurazione più tradizionale? (a la Saturno V secondo e terzo stadio, insomma come il Delta Heavy).

Ciao ciao,
Star

Beh, a parte che a me fa sempre una certa impressione sapere che si considera un notevole risparmio buttare via un motore da 40 miliardi di vecchie lire. Sarà per il mio mutuino trentennale… :smiley:

Interessante anche il dettaglio sulla sezione maggiorata dell’ET, portata a 33 piedi, in pratica 10 metri, per la maggiore quantità di carburante necessario per il funzionamento del motore a razzo più “vorace”.

Sarà una bella bestia! :smiley:

Ecco a voi quel gran portento di propulsore, l’RS-68 :smiley:

Ancora una volta la NASA dimostra di non avere le idee proprio chiare a proposito dello scenario Constellation.

Tutto quello che avevamo sin qui visto si basava su due assunti fondamentali:

  1. “Recupero” (si fa per dire…) del concetto di capsula spaziale (leggi Apollo 1.5) vs aerospazioplano.

  2. Riutilizzo (esteso) delle tecnologie sviluppate per llo Shuttle e per la ISS, sia per i due lanciatori sia per l’LSAM (la sezione pressurizzata del modulo lunare pare direttamente mutuata dai moduli pressurizzati della ISS).

Adesso se ne escono con questa decisione di basare il tutto sulla tecnologia del Delta IV, riprogettando in pratica l’HLLV destinato a portare su LSAM e Lunar Stage.

Se la decisione appare tecnicamente (ed economicamente) corretta comporta, però, una ridefinizione dello scenario visto che viene (quasi) a mancare uno dei due assunti di base. Questo lascia trasparire la lotta intestina che sta avvenendo all’interno della NASA intorno al programma Constellation, lotta probabilmente alimentata dalle potentissime lobbies politico-industriali, teniamo presente che il Delta IV è della Boeing, la quale (non casualmente) è capocommessa sia del progetto Constellation sia della ISS, mentre gli SSME era della Rocketdyne (sempre di proprietà della stessa Boeing comunque…) e la produzione degli ET, che adesso devono essere riprogettati (come minimo), certamente ne risentirà.

L’unico elemento (senz’altro il peggiore dal punto vista della sicurezza) dello Shuttle che sembra intoccabile è l’SRB.

Vediamo come andrà a finire…