DATI DI MISSIONE
Soyuz: Soyuz TMA-03M
Lanciatore: Soyuz FG
Lancio: 21 Dicembre 2011
Docking: 23 Dicembre 2011
Rampa di lancio: LC1/5
Rientro: Maggio 2011
Call Sign:
Durata: 4 mesi
Altitudine: 225 km
Inclinazione orbita: 51.6 gradi
Equipaggio: Oleg Kononenko (CMD), André Kuipers (FE1), Donald Pettit (FE2)
Expedition 30
DATI DI MISSIONE
Inizio missione: Dicembre 2011
Fine missione: Giugno 2012
Equipaggio: 6
Durata: 4 mesi
EVA programmate: 1
Missioni di supporto: Progress M-14M, ATV-3 “Edoardo Amaldi”,
Equipaggio: Dan Burbank (CDR), Anton Shkaplerov, (FE1), Anatoli Ivanishin (FE2), Oleg Kononenko (FE3), André Kuipers (FE4), Don Pettit (FE5)
Principali eventi
Dicembre 1 - ISS reboost
Dicembre 1 - ISS reboost
Dicembre 7 - ISS reboost
Dicembre 23 - Soyuz TMA-03M docking
Gennaio 25 - Progress M-13M undocking
Gennaio 28 - Progress M-14M docking
Febbraio 14 - spacewalk (ISS Russian EVA-30)
Qualche immagine dell’equipaggio della Souyz TMA-02M ancora a bordo della ISS e della sua partenza.
Suggestive come al solito le foto della Luna e del panorama godibile all’interno di Cupola.
Iniziata la “trafila cerimoniale” pre-lancio anche per Don Pettit, Oleg Kononenko e Andre Kuipers.
Il decollo della Soyuz TMA-03M è programmato per il 21 dicembre.
Lo scorso Mercoledì il comandante Burbank ha impegnato diverse ore per caricare l’aggiornamento software CUCU (COTS UHF Communications Unit), schedule che prevedeva anche il nuovo firmware destinato ai CCP (Crew Command Panel) per le operazioni di avvicinamento e attracco del primo Demo flight di Dragon, previsto nella prima parte del 2012 e che dovrebbe includere Demo2 e Demo3 (l’implementazione é ancora in fase di approvazione). Le operazioni di caricamento del CUCU sono comunque andate ben oltre il previsto e nonostante l’aggiormanto sia andato a buon fine (come poi verificato dal team di controllo) non c’é stato però sufficiente tempo anche per il trasferimento alle due unità CCP, che verrà fatto più avanti.
ISS Reboost: durante la notte tra Mercoledì e Giovedi é stata eseguita una singola accensione con i propulsori del modulo russo SM, ed é durata poco più di un minuto (un Delta-V di 1,04 m/s). Si tratta del primo dei due reboost previsti (il secondo é in programma per il 09/12) per posizionare la Stazione Internazionale ad una altitudine ottimale per il rendezvous con la prossima Soyuz TMA-03M/29S. Con questo reboost la quota é stata innalzata di 1820 metri (rispetto ai 1750m previsti) ed é la prima volta che é stato utilizzato il sistema di accelerometri US SIGI (Space Integrated GPS/Inertial Navigation System) per la gestione automatica dell’operazione.
Alert rientrato invece per quanto riguarda il detrito 36438 (un pezzo del COSMOS 2251) per cui era stata prevista una congiunzione per Venerdì, ma che ulteriori tracciamenti di verifica hanno declassato lo stato di allerta a “green zone”.
Questa settimana ha visto il comandante Dan Burbank un po’ in difficoltà con il sistema Amine Swingbed. Martedì scorso Dan aveva preparato l’area di laboratorio e il banco di lavoro necessari all’assemblaggio. Il lavoro vero e proprio era in programma Giovedì, ma Dan ha avuto difficoltà negli allineamenti e nel collegamento del controller allo swingbed. Ciò ha causato una dilatazione dei tempi di montaggio e del relativo check da remoto, non solo, un errore sui primi dati trasmessi dal payload hanno fatto scattare un allarme incendio sul pannello all’interno del modulo US Lab. Alla fine, il tutto é stato pertanto stivato all’interno del PMM Leonardo e ulteriori prove sono rimandate ad una prossima data.
Lo scopo primario del lavoro era di verificare che Amine non si fosse danneggiato a causa delle vibrazioni ricevute durante il lift-off (compromettendo quindi i dispotivi di assorbimento dell’anidride carbonica), ed eseguire lo spurgo dell’ammoniaca utilizzata per lo storage del dispositivo. Ma cosa é l’AMINE Swingbed? Si tratta del prototipo del dispositivo per il controllo dei livelli di CO2 e dell’umidità destinato al nuovo veicolo Orion MPCV (Multi Purpose Crew Vehicle). Sostanzialmente é costituito da due “letti assorbenti” multistrato con una unica valvola che alterna i due assorbenti tra ingresso e uscita (da qui il nome “swing”). In pratica il sistema aspira aria dalla cabina, la riscalda e toglie l’umidità, la ripulisce dalla CO2, recupera l’acqua e immette ciò che rimane in cabina. La valvola esegue uno “swing” ogni tot minuti per permettere lo scarico delle impurità e la rigenerazione di uno degli assorbenti, mentre l’altro é attivo. Il prototipo ha una significativa importanza nel progetto, dal momento che l’intero dispositivo é molto meno ingombrante rispetto a quelli in uso fino ad ora (con le dovute proporzioni, in confronto a quelli sulla ISS) e garantisce una maggiore efficienza (Amine sta per ammine, un composto organico su cui si basano gli assorbenti del dispositivo).
Mercoledì, l’agenzia giapponese JAXA ha eseguito due demo, movimentando da remoto il braccio robotico JEMRMS (hanno eseguito alcune rotazioni del manipolatore di testa, poi il brandeggio dell’interno braccio).
Nella giornata di Giovedì é arrivata una notifica per un allerta detriti che riguardava l’oggetto 24286 (il relitto di un Pegasus) con un passaggio previsto per Sabato, ma ulteriori tracciamenti radar hanno permesso di abbassare il livello di rischio, sia per l’altitudine attuale che per quella prevista una volta completato il secondo reboost.
Reboost che é avvenuto regolarmente Sabato alle 2:50 pm EST, per il quale sono stati utilizzati i propulsori del modulo SM. L’accensione é durata 1 min e 22 secondi (un delta-V di 1,33 m/s) ed ha innalzato la Stazione di 2360 metri. Questo era il secondo reboost in programma per armonizzare la traiettoria in vista del rendezvous con la Soyuz TMA-03M/29S. Anche qui, il nuovo sistema di accelerometri US SIGI (Space Integrated GPS/Inertial Navigation System) per la gestione automatica dell’operazione non ha creato problemi, anzi in termini generali, il reboost ha avuto una eccellente performance.