Un'epoca storica rinchiusa per sempre nella stiva del Discovery

Lo scorso Venerdì 16 Dicembre ha segnato un’altra storica tappa nel processo di decommissioning del glorioso space Shuttle Discovery della NASA, quando dei comandi inviati dalla firing room del Launch Control Center dal Kennedy Space Center, in Florida, hanno causato la chiusura definitiva della payload bay dell’orbiter; prima è stato chiuso il portellone di sinistra e poi quello di destra.

Dopo aver lanciato 21 satelliti, inclusi l’Hubble Space Telescope, dei satelliti commerciali e militari, dopo aver ospitato piattaforme scientifiche e parti fondamentali dell’International Space Station, la stiva di carico del Discovery è stata chiusa e fissata definitivamente e l’astronave è stata spenta per sempre.

La navetta dismessa si sta preparando così per il suo ultimo volo dallo spazioporto della Florida, che avverrà il prossimo Aprile 2012. Tuttavia, essa non decollerà rombando da un Pad del KSC per un volo orbitale come già fatto altre volte. Lo Shuttle verrà caricato sul dorso di un 747 carrier diretto allo Smithsonian’s National Air and Space Museum Steven F. Udvar-Hazy Center di Chantilly, Virginia, dove verrà esposto al pubblico al termine della sua luminosa carriera caratterizzata da 39 missioni spaziali, 238ˈ539ˈ664 km percorsi e 5ˈ830 orbite della Terra.
I tecnici del Kennedy Space Center hanno chiuso le valve della stiva lunghe 18 metri, all’interno dell’Orbiter Processing Facility bay 1 al termine del processo di “Transition and Retirement” che ha riguardato lo Shuttle che ha fatto più missioni spaziali di tutti. Il segnale “Vehicle powered” è stato quindi spento marcando ufficialmente la conclusione di tutte le operazioni di disattivazione della navetta.

Nel suo periodo di servizio, Discovery ha portato a termine entrambe le missioni “return-to-flight” nel 1988 e nel 2005, aiutando il programma spaziale americano a risollevarsi dopo le tragedie del Challenger e del Columbia. Ha svolto alcune missioni di riparazione di satelliti nei primi anni '80 del secolo scorso, ha lanciato l’Hubble Space Telescope e la sonda Ulysses negli anni ‘90, ha condotto il primo rendezvous con la stazione spaziale russa Mir nel 1995 ed anche l’ultimo docking di uno Space Shuttle nel 1998, ed infine, ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dell’International Space Station.
La costruzione del Discovery iniziò nell’Agosto del 1979, ed il rollout dello spacecraft dagli stabilimenti di Palmdale avvenne nel 1983. E’ stato il terzo Space Shuttle della NASA a divenire operativo, debuttando nell’Agosto del 1984.

Con la chiusura definitiva dei portelloni della stiva di questa longeva navetta, ritornano alla memoria alcune fondamentali e storiche attività in essa avvenute.
Le spacewalks condotte da Joe Allen e Dale Gardner nel Novembre del 1984, per ritirare e riparare un paio di satelliti guasti; il lavoro compiuto da Ox Van Hoften e Bill Fisher con un bizzoso satellite per comunicazioni della Marina statunitense nell’Agosto del 1985; il telescopio spaziale Hubble issato dal braccio robotico nell’Aprile del 1990 per aprire una nuova finestra sull’Universo e le sue due seguenti visite di manutenzione avvenute nel 1997 e nel 1999. Ancora, Mark Lee e Carl Meade che volano nella stiva, completamente slegati dall’Orbiter per testare lo zainetto di emergenza Simplified Aid for EVA Rescue (SAFER) ed infine, alcune enormi parti della Stazione Spaziale Internazionale, come il nodo Harmony ed il laboratorio giapponese Kibo, che tramite la payload bay del Discovery sono state portate in orbita.

Con la dismissione dello Space Shuttle Discovery, si chiude anche un’era per certi versi epica dell’esplorazione dello spazio. Era che almeno per l’immediato futuro, non sembra destinata a ripetersi.

Fonte: Justin Ray/Spaceflight Now

  1. Bob Cabana, Direttore del KSC, al centro con la cravatta, ha partecipato direttamente all’evento. Photo credit: NASA/Jim Grossmann

  2. Un momento dell’operazione di chiusura delle valve della stiva del Discovery. Photo credit: NASA/Kim Shiflett

  3. Il segnale “Vehicle powered” acceso per l’ultima volta per il Discovery. Photo credit: NASA/Jim Grossmann


sniff :cry:

A me risulta dovessero durare ancora di meno, e che ne siano state prolungate le vite operative. :bookmark_tabs:

Di certo gli shuttle sono le navi spaziali più belle fino ad ora mai costruite. Non mancherà il mio pellegrinaggio.

Dov’é Vaginia? :smile: CI voglio andare subito…

Ops! Corretto!!

Al contrario, ciascuna navetta era progettata per sostenere cento missioni, obbiettivo raggiunto nemmeno a metà (il Discovery mi sembra ne abbia fatte 39), era prevista per esempio la STS-141 (se non ricordo male) come missione di manutenzione ad Hubble nel 2013-2014, ma dopo l’incidente del Columbia il programma venne rivalutato.