Gli Astronauti Canadesi potrebbero non volare per anni dopo la prossima missione

Chris Hadfield, designato comandante della Expedition 35 e in partenza per la ISS nel novembre 2012, potrebbe essere l’ultimo astronauta Canadese a visitare la Stazione Spaziale Internazionale almeno fino al 2020.

A partire dal primo volo nello spazio di Marc Garneau di 27 anni fa, sono stati otto gli Astronauti Canadesi impegnati in 15 voli, con alcuni di questi impiegati più volte, mentre attualmente il corpo degli Astronauti CSA è composto da sei membri di cui due aggregati di recente e che non hanno ancora completato l’addestramento.

Come dichiarato da Gilles Leclerc, direttore dell’Agenzia Spaziale Canadese (CSA), negli accordi per la gestione della Stazione Spaziale Internazionale non è però previsto il coinvolgimento di Astronauti Canadesi nei prossimi anni.

L’utilizzo degli Astronauti Canadesi nella composizione degli equipaggi della NASA fa parte di un accordo con la CSA a fronte della fornitura da parte del Canada dei bracci robotici CANADARM, risultati fondamentali per la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale.

Come compensazione della fornitura di questi importanti componenti tecnologici, l’Agenzia Spaziale Canadese ha avuto riconosciuto dei “crediti” che le hanno permesso di usufruire di passaggi per i propri Astronauti sui seggiolini gestiti dalla NASA, purtroppo tali “crediti” andranno ad esaurirsi con il volo di Chirs Hadfield.

Il Canada si è dichiarato non disponibile a dover pagare fra i 50 e i 60 milioni di dollari per posto sulle capsule Soyuz, rimaste, dopo il ritiro degli Shuttle nel corso del 2011, le uniche attualmente in grado di inviare uomini verso la ISS.

I programmi del prossimo futuro della Agenzia Spaziale Canadese si concentreranno quindi sull’invio di mezzi meccanici come rover e satelliti per l’osservazione della Terra o per applicazioni militari.

Una possibilità di vedere nuovamente Astronauti Canadesi in volo per la Stazione Spaziale Internazionale potrebbe aprirsi con l’inizio dei programmi commerciali della NASA, COTS e CCDev, per l’invio di mezzi e uomini per la ISS.

Nelle parole di Leclerc, il braccio robotico CANADARM2 avrà un ruolo fondamentale nei prossimi anni per l’aggancio dei mezzi commerciali inviati dalla NASA così come attualmente viene utilizzato per la capsula Giapponese HTV.

La speranza per la CSA è che con l’inizio di questa nuova era del volo spaziale e con il conseguente maggiore impiego del braccio robotico Canadese si verifichino le condizioni per inviare un prossimo Astronauta Canadese a bordo di una capsula commerciale.

In ogni caso, tale scenario è ancora non ben definito e non di immediata realizzazione in quanto, a causa della riduzione dei fondi applicata dall’Amministrazione Americana per i programmi spaziali commerciali, la previsione di poter inviare uomini nello spazio con questo nuovo programma spaziale slitterà in avanti dall’inizio programmato per il 2016.

Fonte WinnipegFreePress.com

Speriamo che non facciano la stessa fine anche gli astronauti europei.

Non che noi navighiamo nell’oro, ma lo vedo estremamente improbabile nel breve periodo, almeno. Europei e giapponesi hanno slot assicurati grazie ad ATV e HTV.

Tirando quattro somme: quante slot di volo abbiamo, come europei, ancora da utilizzare?

Abbiamo gli slot dell’appena arrivato André Kuipers dell’Expedition 30/31 fino a maggio 2012, poi c’è il nostro Luca Parmitano dell’Expedition 36/37 da maggio 2013 a novembre 2013 e infine c’è Alexander Gerst dell’Expedition 40/41 da maggio 2014 a novembre 2014.

E’ vero che sia CSA che ESA sono partners della ISS, ma ESA ha decisamente più peso (8.3% contro 2.3%).

Questo significa che, anche se non ci fossero stati ATV o MPLM, ESA avrebbe avuto diritto ad almeno un astronauta ogni 12, i.e. da qui al 2020 almeno uno ogni circa due anni (nella rotazione ISS considerando che non ci sono più i voli Shuttle).
Poi, come dice Mccarpe, noi abbiamo avuto e avremo in realtà più voli grazie ad ATV, a MPLM/PMM e forse anche grazie a Nodo3 (ma su questo non ne sono sicuro).

Uhm… a spanne non è uno all’anno se uno ogni 12?

Edit: no, in effetti no. Perchè quelle sono le percentuali dell’US Segment. I Russi fanno storia a sè e hanno poco meno del 50% del crew time, che si traduce in circa il 50% degli astronauti… Il restante 50% viene diviso tra NASA e altri IPs.

Ah vero… in effetti anche guardando gli equipaggi assegnati e i futuri è corretto 1 slot ogni 2 anni.