Aggiornamenti dal sistema solare: gennaio 2012

Come spesso è capitato negli ultimi anni, le immagini più spettacolari del mese appena passato ci arrivano dal sistema di Saturno, dove la sonda Cassini ha eseguito due passaggi ravvicinati dei satelliti Dione e Titano, regalandoci gradite fotografie natalizie. Altra missione che ci ha tenuti col fiato sospeso è stata Fobos-Grunt: bloccata in orbita bassa terrestre per un problema al propulsore, i tecnici russi, insieme ai colleghi dell’ESA, hanno tentato invano di recuperare la sonda, originariamente diretta verso Marte.

Il mesto rientro in atmosfera della sonda russa è attualmente previsto per la metà di gennaio. Questo mese vedrà anche l’inizio delle operazioni in orbita lunare della missione GRAIL, con le due sonde gemelle della NASA, GRAIL-A e GRAIL-B, che studieranno il campo gravitazionale della Luna con un dettaglio mai raggiunto prima.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio:

Non sono previste a breve nuove missioni interplanetarie. La prossima sonda dedicata all’esplorazione del sistema solare dovrebbe essere LADEE, della NASA, il cui lancio verso la Luna è programmato per il 2013.

Esplorando il sistema solare interno:

La sonda Messenger della NASA è nel vivo della sua missione scientifica primaria in orbita intorno a Mercurio, la quale è stata recentemente estesa di un anno, con conclusione prevista per marzo 2013. Da vedere la gallery relativa alle oltre 70000 immagini inviate dalla sonda.

Venus Express, di ESA, rimane in orbita intorno a Venere, con una missione che è stata estesa almeno fino al 2014.

Lunar Reconnaissance Orbiter, di NASA, è sempre intenta a mappare la Luna ad alta risoluzione. Il team ha recentemente rilasciato una dettagliatissima mappa 3D ad alta risoluzione della superficie lunare.

Le sonde gemelle della NASA GRAIL-A e GRAIL-B hanno appena cominciato la fase finale di immissione in orbita lunare, dopo un lento viaggio di avvicinamento che dura dallo scorso 10 settembre 2011. L’inizio della missione principale, della durata di 82 giorni, è previsto, rispettivamente, per il 31 dicembre (GRAIL-A) ed il 1 gennaio (GRAIL-B).

Esplorando Marte:

Sul pianeta rosso è il sol 2819 per Opportunity, che sta esplorando il bordo del cratere Endeavour. Il rover si sta muovendo nei pressi di Cape York ed è sempre alla ricerca della posizione ottimale per l’esposizione dei pannelli solari in previsione dell’inverno marziano. NASA ha riportato il mese scorso nuovi risultati provienienti dal rover marziano che indicano presenza passata di acqua liquida su Marte.

Anche la missione di Mars Express, in orbita intorno a Marte, è stata estesa fino al 2014 da ESA. Gli strumenti della sonda continuano a produrre risultati scientifici molto interessanti, nonostante alcuni problemi recenti che i tecnici ESA hanno dovuto affrontare.

La sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter è anch’essa in orbita intorno al pianeta e continua la sua missione scientifica. La NASA ha rilasciato un nuovo software, denominato HiView, che permette di navigare tra le immagini e i dati forniti dallo strumento HiRISE della sonda.

Mars Odissey, di NASA, è attualmente la sonda in orbita marziana operativa da più tempo. Qui è possibile navigare tra le più spettacolari immagini riprese dallo strumento THEMIS.

Nella cintura degli asteroidi:

La sonda della NASA Dawn, attualmente in orbita intorno all’asteroide Vesta, ha raggiunto quella che viene chiamata dal team responsabile della missione “Low Altitude Mapping Orbit” (LAMO), alla quota di 180 km. Durante questa fase la sonda utilizzerà principalmente lo strumento GRaND (Gamma Ray and Neutron Spectrometer) per misurare l’abbondanza di vari elementi sulla superficie di Vesta.

Esplorando Saturno:

La missione NASA/ESA/ASI Cassini ha cominciato da poco l’orbita Rev 159 intorno a Saturno, in quella che è denominata Fase Equatoriale 1 della “Extended-Extended Mission” (anche detta “Soltice Mission”; 2010-2017) e che durerà ancora fino alla prossima primavera. Il mese scorso la sonda ha effettuato due flyby ravvicinati delle lune Titano e Dione, durante i quali sono state rilasciate delle fantastiche immagini dal sistema di Saturno. Il mese di gennaio 2012 vedrà altri due passaggi ad alta quota (circa 30000 km) del satellite più grande di Saturno, Titano.

In viaggio:

Il lancio del rover Curiosity, o MSL, è avvenuto con successo lo scorso 26 novembre. L’atterraggio su Marte nel cratere Gale avverrà nell’agosto del 2012. La missione nominale dovrebbe durare circa un anno, ma potrebbe proseguire anche oltre. Nonostante ancora manchino diversi mesi all’arrivo dul pianeta rosso, la sonda ha già cominciato a raccogliere dati interessantissimi. Potete seguire gli aggiornamenti sulla missione sul thread live del forum.

Sono ormai nulle le speranze di recuperare le missioni Fobos-Grunt e Yinghuo-1 dopo il fallimento dell’immissione in orbita di trasferimento verso Marte avvenuto lo scorso 8 novembre. Nelle scorse settimane si sono moltiplicati gli sforzi per tentare di recuperare le due sonde, bloccate in orbita bassa terrestre. Nonostante qualche piccolo successo di comunicazione, sembra che ormai ci si debba rassegnare ad un rientro nell’atmosfera terrestre che avverrà probabilmente nel mese di gennaio 2012.

La sonda della NASA, Juno, si trova nelle fasi iniziali del suo lungo viaggio verso Giove. La sonda effettuerà un flyby della Terra con assist gravitazionale nell’agosto 2013, per arrivare a Giove nel luglio del 2016, fra 1649 giorni.

New Horizons, anch’essa di NASA, ha ancora 10,3 UA da percorrere per raggiungere Plutone, nel 2015. Attualmente è in ibernazione, quando mancano ancora 1292 giorni all’incontro ravvicinato. È in fase di studio la possibilità di proseguire la missione verso altri oggetti della fascia di Kuiper. Attraverso il sito icehunters.org è possibile partecipare alla ricerca di possibili obiettivi.

Deep Impact, altra sonda americana, è attualmente in orbita eliocentrica dopo aver visitato le comete Tempel 1, nel 2005, e Hartley 2, nel 2010 (missione EPOXI). Recentemente è stata individuata una possibile terza destinazione per la sonda nell’asteroide 2002-GT. Sono già stati fatti i primi passi per un incontro che potrebbe avvenire nel 2020. Ancora però rimangono numerose incertezze sia sui livelli di finanziamento dell’eventuale missione, sia sullo stato degli strumenti e sulla quantità di carburante disponibile a bordo della sonda.

La sonda giapponese Akatsuki è attualmente in orbita eliocentrica, in attesa di incontrare Venere per la seconda volta, dopo la fallita inserzione in orbita. Durante il mese di novembre la sonda ha effettuato tre piccole manovre correttive per preparare la sonda ad un’eventuale immissione in orbita venusiana nel 2015.

La sonda Ikaros, sempre di JAXA, con la sua innovativa vela solare, ha passato Venere lo scorso dicembre 2010. Attualmente è in orbita eliocentrica ed è ancora operativa, anche se si prevede che la sonda esaurirà il propellente necessario alle manovre entro il prossimo mese.

La sonda ESA Rosetta è nel suo ultimo tratto di viaggio verso la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko. È stata immessa in fase di ibernazione lo scorso giugno e verrà risvegliata solo nel gennaio del 2014. L’immissione in orbita intorno alla cometa è previsto per maggio 2014.

L’International Cometary Explorer, di NASA, rimane in orbita eliocentrica ed effettuerà un incontro ravvicinato del nostro pianeta nel 2014. Dopo tale data ICE potrà essere ri-immessa in orbita intorno al punto lagrangiano Terra-Sole L1, oppure potrà utilizzare assist gravitazionali multipli della Terra per il flyby della cometa Wirtanen quando sarà nel suo massimo avvicinamento al nostro pianeta nel dicembre del 2018.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2 sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 16 ore e 37 minuti-luce dalla Terra, mentre Voyager 2 è a circa 13 ore e 35 minuti-luce. Nonostante siano ormai passati quasi 35 anni dal lancio, le due sonde continuano a fornirci nuove ed affascinanti scoperte sul nostro sistema solare.

Questa serie di post è ispirata all’analoga “What’s up in the Solar System” pubblicata nel blog della Planetary Society.

Ed ecco la tabella riassuntiva…


Bollettino dei naviganti - Sonde terrestri nello spazio - 2012-01.pdf (276 KB)

Stavo ascoltando Astronauticast 5x12 e ho sentito questa notizia che mi era sfuggita precedentemente. Mi era sembrata strana in quanto parlava di propellente, quando una vela solare non dovrebbe averne bisogno.
Così ho cercato un po’ sul forum e un po’ in giro rivedendo vecchi topic
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=13341.10
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=13280.20
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=13324.msg140804#msg140804
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=10384.0
più presskit
http://www.jaxa.jp/countdown/f17/pdf/presskit_ikaros_e.pdf
e wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/IKAROS
ma ero ancora un po’ confuso finché non ho trovato questo
http://www.jspec.jaxa.jp/e/activity/ikaros.html

Dato che ci ho messo un po’ a racimolare le informazioni e magari qualcuno ha avuto i miei stessi dubbi, ho pensato bene di fare un riassunto di quello che ho capito :smiley:
Nel concetto di vela solare viene utilizzato solo la pressione di radiazione solare (SPR) per ottenere un’accelerazione, quindi non dovrebbe esserci bisogno di propellente.
Il propellente però viene utilizzato per il controllo di assetto! Nelle pagine principali però questo aspetto non viene sottolineato perché viene messo in risalto il controllo di assetto effettuato mediante LCD (cristalli liquidi), ovvero cambiando la riflettività di alcuni di alcuni “elementi” posti all’estremità della vela (e che quindi creano maggiore momento). In realtà queste manovre di assetto erano solo dimoastrative e non utilizzate per le manovre di assetto “nominali”.
Per quanto riguarda invece la presenza di un motore a ioni e del cosiddetto motore “ibrido” si tratta di una missione futura per la quale IKAROS è la precursice, ma la pagina di JAXA non è chiarissima in tal senso.
Spero di essere stato utile :slight_smile:

P.S. Per chi volesse cimentarsi matematicamente con l’effetto della pressione di radiazione solare sui satelliti può leggersi “Complete Theory of Direct Solar Radiation Pressure: I. The Earth Penumbra Transition Model” alla pagina http://astro.mff.cuni.cz/davok/papers.htm
P.P.S: Sapevate che il radiometro di Crookes non dimostra la pressione di radiazione? http://it.wikipedia.org/wiki/Radiometro_di_Crookes e http://museo.liceofoscarini.it/virtuale/radcrookes.phtml

Siii, siiii, lo sapevamo… :wink: altrimenti girerebbe al contrario!

Quando l’ho letto (un annetto fa) ci son rimasto male… E’ caduta la fiducia che avevo nella mia prof di fisica :cry:

perche’ sono buono, un estratto da “Robotic Exploration of the Solar System - Part 3”

Although NASA has been studying solar sail propulsion for more than 30 years, it would need a demonstration flight on the scale of the Deep Space 1 mission for ion propulsion to prove it. Unfortunately, the Space Technology program that replaced New Millennium has vastly been underfunded and is unlikely to provide this opportunity any time soon. On the other hand, JAXA is well advanced in its tests, and is even planning a mission to Jupiter which, like Hayabusa, will perform a demonstration of various technologies whilst also making scientific observations. Its technologies will include a novel hybrid solar sail/ion propulsion using thin-film solar cells as part of a sail 50 meters in diameter that will also power a high-specific-impulse ion engine. This spacecraft could release a small atmospheric probe for the planet and a small Jupiter orbiter for magnetospheric studies, and then be maneuvered to fly by at least one Trojan asteroid; (588) Achilles is the nominal primary objective for this phase of the mission. The mission could be launched around 2020 and reach Jupiter in the second half of the 2020s after one Earth flyby, and the Trojan asteroids around 2030. A Trojan reconnaissance may well be able to sample the material from which Jupiter formed. The next step in solar sail tests in preparation of the Jupiter and Trojan mission was IKAROS, a small craft to deploy a square sail with 20-meter diagonals that would demonstrate orbital maneuvering over an interval of about 6 months.