Ipotesi di docking alla ISS per Shenzhou

Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA si è incontrato nei giorni scorsi con la propria controparte Cinese per discutere di future collaborazioni nel volo umano spaziale fra Europa e Cina, compreso un possibile docking di una Shenzhou alla ISS.
Anche se attualmente non attuabile “oggi non possiamo agganciare e avvicinare la ISS perché il nostro sistema non è lo stesso che utilizzano USA e Russia”, ha dichiarato Wang Zhaoyao, il neo-direttore generale del China Manned Space Engineering Office (Cmseo), ha aggiunto che esperti delle parti interessate si incontreranno questo mese a Parigi per discutere la compatibilità della Shenzhou con un sistema comune di docking.

Dordain ha poi confermato che entrambe le parti stanno discutendo una serie di proposte di collaborazione fra le due Agenzie, compreso l’addestramento degli astronauti, i sistemi di supporto vitale e l’utilizzo delle opportunità di ricerca reciproche in orbita con le stazioni di entrambi.
Wang, che di recente ha preso il posto di Wang Wenbao, oltre a sottolineare i recenti passi realizzati dalla Cina nel volo umano e quelli previsti nei prossimi anni, ha confermato ancora una volta, che attualmente il Paese asiatico non sta sviluppando hardware e non ha piani per raggiungere la Luna con voli umani.
La Cina oltre che con l’ESA ha un programma già avviato di cooperazione con il CNES (l’Agenzia Spaziale Francese) per lo studio e l’analisi della fisiologia umana in orbita.

Il maggior ostacolo nel vedere entro questo decennio taikonauti sulla ISS è la legge Americana, approvata lo scorso anno, che vieta qualsiasi collaborazione con la Cina e in particolare con il CMSEO alla NASA.
Charles Bolden, stemperando gli animi, ha già dichiarato che “E’ una questione di cui si dovrà discutere fra tutte le Agenzie e analizzare come e cosa vorranno fare sulla ISS, se e quando arriveranno a bordo.” Aggiungendo che mentre alla NASA è proibito qualsiasi scambio tecnico con Pechino, una cooperazione potrebbe essere autorizzata esplicitamente dal Congresso.

Fonte: aviationweek.com

Credo che finchè c’è quella legge in USA ci sarà ben poco da fare per la ISS… :point_up:

domanda forse sciocca, se la shenzhou atraccasse alla perte russa e i taikonauti restassero in quella “metà” della ISS il veto varrebbe sempre?

Di questo avevo sentito parlare Reiter qualche tempo fa. L’idea sembra essere di avere qualche astronauta europeo a bordo della stazione spaziale cinese, e questo sarebbe decisamente interessante. Il viceversa mi sembra invece improponibile, o quanto meno qualcosa che non può essere deciso da Dordain senza il beneplacito degli USA…

E se poi un Taikonauta passa l’hatch di Nodo 1 che fai, gli spari? :wink:
La ISS è un sistema integrato, non si può pensare di operarla in maniera separata. In piú la NASA è responsabile dell’intera ISS quando il comandante a bordo è americano.

grazie per la risposta, colorita , ma chiara :smiley:

Non sono voluto andare nel dettaglio. Ma ad esempio ci sono delle procedure di emergenza che prevedono che tutto l’equipaggio lavori insieme in maniera coordinata, e ciò include spostarsi da un modulo all’altro. Non è pensabile che un astronauta sia autorizzato ad accedere solo ad alcuni moduli e non ad altri, perche ciò potrebbe mettere a repentaglio la vita degli altri.
Per questo motivo tutti gli astronauti sono certificati “user level” di ognuno dei moduli della ISS, anche se poi ci sono differenze tra chi è specialista di un modulo piuttosto che di un altro.

Basterebbe aspettare che al comando ci sia un europeo o un comandante Russo.

Il problema è non è che quando il Comandante non è americano il segmento USOS (da cui dipende anche la parte Europea e Giapponese) non dipende dagli Stati Uniti :slight_smile: – ne il comandante o la nazione del Comandante acquisisce particolari “poteri” decisionali.

Si tratta di un progetto internazionale e COORDINATO. Ci sono procedure e requisiti, come diceva Buzz, che considerano la ISS nel suo insieme e in faccende di questo calibro la decisione deve essere concordata tra le parti. I “giochi di potere” e il forzare diplomaticamente decisioni si fanno, probabilmente a terra, ma non si cambiano le regole per i 6 mesi di comando Europeo o Russo.

Penso che la cosa non sia, alla lunga, impossibile ma che ricchieda comunque tempi lunghi per risolvere i problemi di natura tecnica e ancora più lunghi per risolvere i problemi di natura polico-diplomatica!

Ecco un passaggio che avevo rimosso, molto importante, ma chiaro sul livello di cooperazioen richiesto dalla spedizione. A desso pongo un altro quesito un pelino OT (scusatemi) un turista spaziale sulla ISS quindi non è fattibile in quanto peso morto?

Credo che anche i turisti spaziali ricevano il training per lo user level, però non ne sono sicuro.

A occhio direi che in caso di emergenza il turista venga impacchettato nella Soyuz e gli si chieda di stare zitto e buono. Però potrebbe essere lui la persona che scopre l’emergenza e fa scattare l’allarme, quindi direi che in ogni caso deve sapere quanto meno le basi di quello che ha attorno a sè…

mille grazie, sei una miniera… :slight_smile:

In realtà sto andando a senso, perchè non è un’informazione che ho di prima mano, quindi non prendere quello che ho scritto come oro colato. :wink:

La mia era una battuta; è logico che ci siano delle regole da rispettare e che queste non cambino mai. Però, se la memoria non mi inganna, quando i russi portarono sulla ISS il primo turista spaziale, un americano appunto, la NASA era contraria ma i russi lo fecero volare lo stesso. Non si potrebbe ripresentare una situazione del genere?

Che qualcuno arrivi sulla stazione senza il beneplacido di tutti i partecipanti al progetto mi sembra fuori da ogni logica… :facepunch: Però mi ricordo di un turista spaziale che era entrato in un laboratorio vietato (Columbus forse, ma non sono sicuro), ma rientrato a terra non aveva subito nessuna reprimenda…
Proprio perchè chi si trova sulla stazione si sposta in libertà, un “divieto d’accesso” ad un modulo o a un ramo della stazione è difficilmente applicabile :ok:

tra l’altro un turista foraggia abbondantemente l’agenzia spaziale…

Non è che i turisti spaziali siano stati 1000… io non trovo niente e francamente mi sembra strano che sia sfuggito a FAIT :slight_smile:

Una cosa impossibile… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Io me lo ricordo bene Michael, e il modulo era proprio Columbus. Forse però la notizia non era trapelata al di fuori dell’ambiente, perchè ho provato a cercare su internet e non riesco a trovare niente (tu Paolo da dove hai preso la notizia?). Stiamo parlando del primo anno di “vita” di Columbus, credo che fosse Simonyi o Garriott…

Avevo pensato a questo caso quando si è cominciato a discutere in questo topic, però Columbus è in una situazione un po’ diversa, visto che non è un modulo di passaggio ma è in fondo a destra (come la toilette :stuck_out_tongue_winking_eye:). Quello che voglio dire è che un conto è accettare una persona non autorizzata a stare in un modulo che per la sua posizione può essere tranquillamente evitato, un altro conto è se il modulo da evitare è qualcosa come Nodo1, Nodo2 o USLAB, che sono il cuore della ISS.

Buzz, sono andato completamente a memoria, e c’ho azzeccato con columbus…
Ho paura di averlo appreso in rete, probabilmente da qualche “insider” di Columbus, probabilmente con la barba… :secret:

Con Columbus è stata una “brutta” idea fattibile, mentre vietare l’accesso a us lab o a un nodo è infattibile…
Mi chiedo comunque cosa ci fosse di così segreto, ma probabilmente l’accesso era vietato per questioni burocratiche, non penso che un profano capirebbe molto delle attività che si svolgono all’interno, più probabile che combini qualche danno sbattendo contro gli spigoli :grin:

Certo, fin che non chiudi a chiave il modulo non puoi pensare che nessuno ci “rimbalzi dentro” per errore :wink: