Il Sole si avvicina al massimo previsto per l’anno prossimo, ma senza eccessiva fretta - negli ultimi mesi l’attività è stata piuttosto bassa. Ora ci sono due gruppi di macchie ben visibili: la 1471 che è grande ma poco attiva, e la 1472 che è appena sorta e pare più attiva. Queste sono due foto, prese oggi in H alfa. Riprese con il Lunt LS60 del C.P.A.P, camera DMK21, Registax6 e colorate con GIMP. Ricordo che in H-alfa si vede la cromosfera solare, a temperature di alcune decine di migliaia di gradi. Le linee di forza che circondano le macchie “stirano” il gas, che si dispone così in filamenti; le macchie stesse, più fredde, appaiono scure. Le zone luminose si chiamano facole.
Eh, ciumbia… ma certo, l’Uomo numera tutto quello che trova nell’Universo… come ho già detto ai boss, dovete invitarmi l’anno prossimo a fare una conferenza sul Sole, e vi racconto tutto.
Le zone atttive e tutte le caratteristiche superficiali del Sole sono numerate da molti anni, e l’ente numeratore è qui da noi, è l’Osservatorio Astronomico di Catania dell’INAF - vedi un pò di storia in http://www.gpeano.org/~ipertesti/le-macchie-solari/. Poi il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) convalida la numerazione. Esiste tutta una scienza dell’osservazione del Sole, di cui questo è solo uno dei tantissimi aspetti.
Questa è l’ultima immagine di Proba2 nell’estremo UV, con sovrapposta la numerazione corrente di Catania, integrata dall’Osservatorio Reale del Belgio:
Ovviamente noi poveri astrofili ci adeguiamo, mantenendo e usando la numerazione ufficiale.
p.s.: dimenticavo, le scritte ALPHA, BETA ecc sulle zone attive indicano la complessità del campo magnetico associato.
p.p.s: come ogni tanto capita, mi hanno cambiato la numerazione, ora la macchia al bordo (la mia 1472) è la 1476…
Leggendo l’articolo, due cose mi fanno particolarmente impressione:
1- Quanto la persona “comune” non sappia assolutamente nulla di queste cose
2- I primi telescopi a raggi X sono stati inventati quando mio papà era giovane
E’ tutto così recente, e affascinante.
Ora la smetto col rumore e lascio il post agli aggiornamenti tecnici
Non ho notizie fresche, ma l’asimmetria N-S è evidente. In tutto l’anno scorso non si sono quasi viste macchie a S, con un rapporto di almeno 2:1 fra numero di macchie a N e a S. Proprio negli ultimi mesi cominciano a comparire un pò di macchie a S.
Vedi il buttefly diagram:
Dove però si vede che anche altri cicli hanno avuto vistose disparità fra N e S. Se guardi i colori del butterfly l’inversione dovrebbe essere imminente.
Hai notato le inesattezze di quell’articolo? Sarà in parte perché è un po’ datato. Ad esempio, mette in dubbio il global warming antropogenico (citando studi confutati) e ignora le più recenti teorie sulla Piccola Era Glaciale:
Sì, ma mi interessava dare un’idea a PherosNike. L’articolo non è un granchè; d’altra parte, lo sai bene, in rete c’è tutto ed il contrario di tutto. Era solo una segnalazione spicciola, perchè parlava di Catania. Dice anche che il telescopio l’ha inventato Galileo
Beh si dai…
Gli olandesi hanno inventato il canocchiale, ma solo Galilelo l’ha usato per le stelle e non per avvistare le navi nemiche quindi il telescopio come lo intendiamo noi l’ha inventato lui
Visto l’inquinamento luminoso di casa mia avevo pensato di “convertirmi” al solare però ho visto i prezzi e mi sa che il sole me lo guardo su SOHO
Marco hai letto l’articoletto An Echo of a Lunar Transit qui http://sdo.gsfc.nasa.gov/?
Fanno rimbalzare i segnali sulla Luna, ho capito bene?
Sì, certo - lo faccio anch’io, si chiama “moon bounce” o “EME” (Earth-Moon-Earth). Con mezzi amatoriali è ben difficile, occorrono notevoli antenne ed attrezzature; si dice che sia un pò il punto di arrivo dell’attvità radioamatoriale, perchè ci sono poche cose più difficili da fare. Quelli di Optiks lo fanno “giocando” con le parabole dei radiotelescopi, non c’è storia. Noi al massimo riusciamo a trasmettere in telegrafia o con una forma di trasmissione dati, ma sempre pochi bit al secondo; per passare una foto di SDO ci vorrebbero giorni, e non avrebbe senso.
Isa, guarda che è noto. Galileo di sicuro lo ha perfezionato, ha fatto lavorare il suo “tecnico di laboratorio” a Padova per fare lenti migliori, e poi ha convinto i Veneziani dell’utilità dell’oggetto, cosa che gli ha portato soldi e posizione accademica. Insomma, ha colto l’occasione, lavorandoci su e aggiungendo del suo. Invece storicaemnte è stato proprio lui il primo a rivolgere il cannocchiale agli oggetti celesti con intenti che oggi chiameremmo scientifici, ovvero per capire cosa ci fosse lassù. E questa è un’altra storia.