ATK presenta la propria capsula per Liberty

ATK, durante una conferenza stampa tenutasi ieri, ha presentato quella che sarà la capsula che verrà installata al di sopra del lanciatore Liberty.
ATK con l’annuncio di ieri passerà quindi a competere per la successiva fase del programma CCDev con un servizio di trasporto per equipaggio completo e non solamente fornendo un lanciatore come fino ad ora annunciato.
Liberty è un lanciatore strettamente derivato dall’ormai defunto Ares I del programma Constellation e realizzato da una Joint Venture fra ATK, fornitrice del primo stadio a propellente solido, e EADS North America che fornirà il secondo stadio criogenico.
La capsula, sviluppata dalla ATK nel proprio stabilimento di Iuka, sarà realizzata interamente in compositi e deriva in maniera stretta dal prototipo per una struttura in compositi realizzata proprio da ATK per Orion nei mesi scorsi:
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=11861.0
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=11888.0

Il primo test in volo della capsula è previsto per il 2014, in linea con le timeline di tutti gli altri concorrenti (CST-100, Dream Chaser e Dragon) con un test in alta quota del sistema di fuga, e il primo volo abitato sarà effettuato nel 2015 con entrata in servizio nel 2016. Questa timeline dipenderà però dall’ottenimento dei fondi dell’ultima parte del programma CCDev il prossimo Agosto, in caso questi non arrivassero il programma continuerà ugualmente ma con un percorso di sviluppo più lungo nel tempo.

Il sistema di fuga sarà invece l’MLAS, anch’esso già testato parzialmente per Orion durante un test nel 2009:
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=9968.0
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=11192.0

Per quanto riguarda Astrium, la controllata di EADS North America per la realizzazione dell’upper stage di Liberty e propulso dal Vulcain 2, ha annunciato che nelle prime fasi del programma lo stadio sarà costruito in Europa dove attualmente vengono realizzati quelli per Ariane 5 e inviato al KSC, mentre a programma avviato anche questo componente verrà costruito negli stabilimenti USA.

Durante l’annuncio è inoltre stato comunicato che entrerà a far parte del team anche Lockheed Martin, che con questa mossa sarà così in un lizza anche in questo progetto, dopo la partnership con Boeing nella conversione man-rated dell’Atlas di ULA e il supporto a Blue Origin per i test in galleria del vento.
Lockheed Martin, fornirà tutta la sistemistica per la capsula, dall’avionica ai sistemi di supporto vitale, al controllo e navigazione. Questi saranno probabilmente gli stessi o direttamente derivati da quelli della capsula Orion, per la quale Lockheed Martin è principale contractor.
Per quanto riguarda Liberty sono attualmente già state conseguite quattro milestone del programma CCDev-2 e la quinta, in programma entro giugno, riguarderà il completamento di un test strutturale sull’upper stage di Astrium.

Il costo per sedile, anche se non specificato, sarà secondo ATK più basso dell’attuale prezzo pagato dalla NASA per il vettore Soyuz.
Liberty è basato in larghissima parte su hardware già pronto o addirittura testato in volo e questo, secondo ATK, permette di accelerare la progettazione come in nessun altro programma senza aumentarne i rischi di sviluppo o mettere a repentaglio la sicurezza.


Questa notizia mi coglie completamente di sorpresa.
Ma l’ATK ha mai costruito un modulo pressurizzato o una struttura che abbia volato?

Anch’io sono rimasto molto sorpreso… però leggendo…
Tralasciando il vettore, per la struttura della capsula useranno un qualcosa di derivato che hanno già studiato e testato (se non ricordo male) per Orion e anche per la sistemistica useranno praticamente tutto derivato da Orion… cosa cambia da Orion?
Ho l’impressione che Lockheed Martin voglia infilarsi anche in questi contratti, giusto per essere sicura di prendere tutto il disponibile…

Per il modulo pressurizzato si, quello sviluppato in compositi per Orion (vedi link sopra), per strutture che abbiano volato molte (a partire dai SRB ma non solo):
http://www.atk.com/Capabilities/c_space_default.asp

Insomma, un Orion per LEO grazie ai fondi del governo.
Mi sorge una domanda. Sono in tre allora a disputarsi il premio di traghettatore ufficiale. Uno vince, di sicuro, ma gli altri? Chiudono e mandano tutto a ramengo o vanno avanti e via con la LEO privata? Mi pare che ci siano troppi soldi in ballo per chiudere baracca e burattini.
Se è così, mi ripeto, non mi dispiace.
Comunque in effetti sono sorpreso anch’io per questa New Entry, sempre presi a parlare di Dragon e CST.

Non sono solo 3: CST-100, Dragon, Liberty, Dream Chaser, Blue Origin e Almaz. A parte le ultime due le altre 4 sono tutte in corsa e a livelli di sviluppo e “concretezza” molto simili.
In ogni caso difficilmente il contratto andrà ad una sola, saranno probabilmente almeno 2 a ricevere l’appalto, le altre dovranno trovare altri sbocchi per le proprie attività, se vorranno continuare. A parte SpaceX hanno tutte alle spalle colossi dell’aereospazio e difficilmente molleranno l’osso vanificando l’investimento…

Troppe capsule, per mancanza fondi o interesse, qualcuna soccomberà inevitalmente.

Sarebbe così assurdo se l’Europa finanziasse uno di questi sistemi?

No. E’ vietato.
In un periodo di crisi proporre un simile veicolo signifia attirarsi gli strali di tutte le divinità dell’economia che fino a ieri ci proponevano investimenti in debiti inesigibili.