L’ESA guarda alla Cina per inviare i propri astronauti nello spazio

L’interesse mi sembra scontato, avere un partner ed un opzione in più mi sembra una buona cosa… però se la Cina non riceve l’ok sul programma ISS mi sembra che ci sia poco sviluppo per questo accordo, almeno nel breve periodo (fino a che c’è l’ISS per intenderci)

E se fossero astronauti europei a bordo della stazione spaziale cinese? :wink:

Ci avevo pensato, ma ci sono i fondi per una cosa del genere mentre è attivo il programma ISS?

Sinceramente non comprendo perchè non ricorrere ai COTS Americani.

Gli aspetti politici potrebbero avere un ruolo importante in queste scelte, e/o forse l’ESA non esclude di ricorrere anche ai COTS in futuro.

I fondi ci sono di sicuro, visto che non sarebbero poi molti. Serve solo la volontà politica di metterceli, e per una cosa del genere, co i risvolti politici che avrebbe, la volontà potrebbe anche esserci :wink:

Concordo, inoltre credo che l’obiettivo possa essere uno scambio reciproco di esperienze, senza per forza pensare ad un acquisto “cash” del seggiolino, ma piuttosto ad un classico scambio. Non credo proprio che l’obiettivo principe dell’idea sia quello di avere opportunità di volo “sic et simpliciter” tanto da paragonarlo con l’utilizzo di mezzi privati.

Come ben evidenziato in questo articolo, e più volte ribadito in altre sedi, la mancanza di un mezzo manned per l’ESA rimane sempre un impedimento nella propria autonomia e nello svolgimento delle missioni abitate. Come anche evidenziato nel libro di di Enrico Ferrone (Carlo Buongiorno Lo spazio di una vita), l’ESA dovrebbe decidersi seriamente a crearsi un proprio mezzo manned che le dia l’autonomia e l’indipendenza che già dovrebbe avere da anni. Il non avere un proprio mezzo manned è paragonabile ad una persona che non vuole crescere e staccare il proprio “Cordone ombelicale” dalla propria madre.

Per quanto riguarda una possibile collaborazione con la Cina, io non escludo la possibilità di vedere a breve termine un astronauta dell’ESA in un volo abitato sulla stazione spaziale cinese; chissà che non sia un astronauta italiano??!!

Questo non è vero… tanto è vero che astronauti europei continuano a volare e hanno volato più di chiunque altro Paese escludendo USA e Russia… e visto che non ci sono motivi per pensare che nei prossimi anni questo rateo diminuisca non mi pare veritiera la tua affermazione… alla luce soprattutto del fatto che a monte di un grosso investimento in denaro necessario per lo sviluppo di un mezzo manned e poi del suo mantenimento i voli diminuirebbero irrimediabilmente… l’Europa non avrà mai un rateo di lanci (come numero e come astronauti disponibili) sufficiente a sostenere un programma manned indigeno, se ne è discusso più volte e non sono tutti ignoranti se fino ad ora non si è fatto…

Albyz, topopesto ha parlato di “autonomia”, che è un concetto importante, e non è legato al numero di voli che gli astronauti europei hanno fatto.
E per quanto l’Europa possa avere un alto numero di voli, rimane comunque dipendente dagli altri. Il che significa che il giorno che gli altri decidono di fare le cose per i fatti loro, gli astronauti europei stanno a guardare…

Vorrei anche ricordare che in USA molti criticano l’internazionalità della ISS, e non si può certo escludere un passo indietro per i progetti lanciati dalle prossime legislazioni. La ISS aveva significato politico nel momento in cui bisognava “tirare dentro” la Russia. Fra 10-20 anni la situazione politica potrebbe essere diversa e la base in L1 gli usa potrebbero anche volerla fare da soli.

Questa mi sembra un’affermazione un po’ priva di fondamento. Sulla base di cosa puoi dire una cosa del genere?
L’europa i suoi voli li ha pagati sicuramente molto di più di quanto costino a NASA e RSA (d’altronde nessuno al mondo fa beneficienza), e tanti di quei voli sono stati di astronauti italiani che hanno voltao in cambio dei moduli NASA costruiti a Torino…
Un investimento in un lanciatore nel lungo termine potrebbe anche portare a un risparmio, o anche no. Io non sono in grado di dirlo ora, credo che ci vorrebbe uno studio approfondito con previsioni a 20-30 anni per sapere quale tra i due conviene. Con la differenza che un lanciatore proprio dà un’indipendenza politica/strategica che direi è indubbia.

D’altronde l’Ariane nacque a suo tempo affinche’ la Francia potesse essere indipendente dal punto di vista dei lanciatori.
Il nodo penso sia proprio la parola “strategico”.
Penso che se ormai e’ consolidata l’idea che avere un proprio lanciatore sia strategico, mentre la stessa idea riguardo il volo umano e’ ben lontana dall’essere condivisa.

Anche considerando si verificasse la tua ipotesi (a mio parere comunque altamente improbabile) per cui la NASA decidesse in futuro di chiudere alle partecipazioni internazionali (e relativi contributi economici), l’idea che l’ESA possa non poter volare mi sembra altamente remota, la stessa coda dovrebbe farla la Russia, idem la Cina e soprattutto, tutte le società private nate o nascenti non dovrebbero poter portare astronauti del Vecchio Continente… onestamente non vedo quale possa essere la motivazione per cui tutto questo possa accadere…

Il numero di voli era per evidenziare che fino ad ora questa politica ha pagato e ha permesso all’Europa di essere il terzo “blocco” nel mondo per presenza spaziale e con una spesa irrisoria rispetto ai primi due…

Questa mi sembra un’affermazione un po’ priva di fondamento. Sulla base di cosa puoi dire una cosa del genere?

Perchè considerando i finanziamenti dei prossimi anni in linea con quelli attuali (non credo proprio ci possano essere aumenti consistenti), se una grossa parte di questi deve essere impegnata per lo sviluppo di un lanciatore, gioco forza meno ne rimarrebbero per le attività correnti e i voli umani in primis… e onestamente non vedo come oggi l’ESA possa permettersi anche solo un volo all’anno, con anche solo tre astronauti a bordo, svolto e gestito con mezzi propri…

Per meglio dire, con un programma destinato ad un veicolo manned ESA, molti programmi spaziali di oggi non avrebbero mai visto la luce. L’ESA non ha i soldi per il veicolo manned come la NASA non ne aveva per altri programmi impegnativi ai tempi delle navette. Non è proprio un paragone calzante al 100%, ma credo si capisca.
Gli enti spaziali fanno quello che possono con i fondi a disposizione. Non mi risulta che l’ESA abbia fondi inutilizzati da riversare su un veicolo manned.

Questo è lo stato di fatto.

Che poi ci piacerebbe un veicolo manned made in ESA è un altro discorso. Qui si tratta di convincere gli stati membri ad allentare i cordoni della borsa e di questi tempi i cordoni si stringono sempre di più.
E’ una situazione spiacevole, ma questo è, a parere mio.
Quanto alla Cina: perché no?
Esperienza in cambio di spazio (sul loro laboratorio spaziale).
Do ut des.

Su questo non ci sono dubbi
Quando si parla di autonomia, di indipendenza strategica e cose del genere, si parla di UE, non di ESA. E il punto è proprio questo, evidentemente l’UE non considera il volo umano come settore strategico, cosa che ad esempio è Galileo e per cui l’autonomia dagli altri stati è considerata così importante :wink:

Su questo concordo, è questione di priorità… non discuto se questo sia giusto o sbagliato…

Buzz ha capito il mio punto di vista e risposto più che chiaramente. Rimango dell’idea che dipendere sempre dagli altri non sia certo una buona cosa.

I voli sono stati pagati più di quello che si chiama “costo marginale”, ovvero il costo di “avere un seggiolino in più”, qualcosa tipo un terzo dei costi di produzione lancio e operazione di una Soyuz.
Ma sicuramente non di più di quanto sarebbe costato sviluppare un mezzo Europeo quasi da zero per lanciare quel singolo astronauta.

Il “problema” nel ragionamento di Albyz IMHO è che considera (probabilmente a ragione) il budget attuale. Di certo, se si investe il budget attuale nella produzione di un mezzo europeo, a meno di spalmarlo su tantissimi anni, non restano neanche i soldi per pagare i flight controller di Goce e XMM ( :wink: ), figuriamoci per sostenere i costi di una missione abitata.

Alle condizioni attuali, volendo mantenere un programma manned E altri programmi, la dipendenza è un costo non monetario da pagare.
E’ il modo, giusto o sbagliato che sia, in cui ci permettiamo di fare tutto quello che facciamo in europa con un budget ridotto.

Penso che anche gli altri stati e le altre agenzie abbiano affrontato questo problema, perchè non dovrebbe farlo anche l’Europa? Se si vuole raggiungere un obbiettivo bisogna fare dei sacrifici!

A parer mio è un discorso completamente avulso dalla realtà.

Stai parlando di USA e USSR (la russia ora non avrebbe le capacità ne la volontà di sviluppare indipendentemente un nuovo programma di accesso umano allo spazio, ne sono la prova i vari progetti tipo il Kliper.
La Cina, come la Russia Sovietica, credo non sia confrontabile con l’Europa in termini di governance.

Anche ignorando il fatto che non si vuole raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza, di quali sacrifici stai parlando? Una ministeriale che chieda alle varie agenzie spaziali europee (o come minimo a CNES, DLR e ASI) di chiedere ai propri governi di moltiplicare i finanziamenti di un fattore x (con x > 1 e dipendente dai tempi con il quale si vogliono dei risultati?)…

I sacrifici si fanno con una visione, non perchè ci piacerebbe vedere una capsula appiccicata in cima ad un Ariane.
E cosa sacrificheresti? Scienza, ricerca di base, finanziamenti ai programmi educativi, missioni oltre il tempo “di garanzia”? Lo senti tu, Paolo Ulivi poi!! :wink:
(non vale dire “meno soldi alle banche” e “meno soldi all’esercito” o “meno soldi alla grecia”)