Mars Sample Return: NASA valuta un programma

Faccio una domanda stupida: il sample return è un obiettivo ambizioso…al di là del ritorno dei frammenti, però, come verrebbe prelevato il campione? Voglio dire: stiamo parlando di una “palettata” di sabbia, un pezzo di roccia, o magari (come forse sarebbe ancora più interessante) un sample dal sottosuolo??

Mi pongo il problema perché nei concept che ho visto mi è parso di capire che il lander sarebbe comprensibilmente statico: in questo caso anche un atterraggio molto preciso (stile sky crane) potrebbe non essere sufficiente a garantire un campione significativo, e tutta questa complicata missione rischierebbe di diventare un esercizio di tecnologia. Un rover come MER o MSL può compiere indagini relativamente primitive, ma può spostarsi per centinaia di metri: se c’è qualcosa di apparentemente interessante si può andare a vedere, prendere un campione, poi spostarsi e prenderne un altro da un terreno completamente diverso…e così via. È un bel vantaggio.

Se invece il sample return avesse un lander statico (senza caterpillar filocomandato annesso si intende) c’è molta meno scelta…una volta atterrati, quello che si trova si piglia. Tutte queste considerazioni (magari sbagliate) mi portano a pensare che la chicca sarebbe prelevare diversi sample non distanti sulla superficie ma…a diverse profondità. Compatibilmente con le ovvie enormi difficoltà che si incontrano sempre quando si buca il terreno: non è facile sulla Terra, figuriamoci una sonda automatica su Marte. Però anche solo alcuni centimetri potrebbero già rivelare qualcosa di nuovo…purtroppo le trivellazioni di grandi dimensioni sono molto molto più complicate di quanto possa sembrare guardando Armageddon, film di indubbia qualità fantaSCIENTIFICA :stuck_out_tongue_winking_eye:, ma credo davvero che anche un piiiccolo carotaggio a profondità apparentemente ridicole potrebbe raccontarci molte cose su Marte.

Quello che dici è assolutamente vero ed in parte è quel quid in più che dà una missione manned :wink:

Nei documenti annessi all’articolo originale vi è anche un disegno del lander, che però mi sembra essere un piccolo rover del tutto generico. Credo che le modalità esatte di raccolta dei campioni siano ancora tutte da definire.
Però mi avete fatto venire in mente una considerazione: è vero che i rover sono mobili, però sono anche lentissimi. Se la nostra ruspetta spaziale atterra in un posto poco felice, possiamo aspettare delle settimane, dei mesi prima che trovi una location migliore? Qui c’e’ in ballo un tragitto Marte-Terra, non è che l’orbiter di ritorno può partire proprio quando vuole, bisogna rispettare la meccanica celeste.
Cosa ne dite? :thinking:

Il sample return…
Mi son sempre figurato il lander pesante, con la sua piccola carotatrice ed il potente braccio meccanico, che si protendeva in tutta la sua lunghezza, sfiorando appena il sasso colorato un pò più in là.
Ruotare l’intero lander, o aggiungerci un piccolo rover mi sembra irrinunciabile in una missione di sample return.
1 anno di viaggio e poi poter prendere campioni entro soli 2 metri dal sito di atterraggio è un pò avvilente non trovate?

Beh, il trapano è sempre stato una delle cose più interessanti della missione Exomars secondo me

Beh però un lander robotico in linea di massima non ha tutta questa fretta di tornare, forse si potrebbe aspettare la finestra successiva. Certo, più si aspetta e più aumenta la probabilità che qualcosa vada storto, nel lander o nel rover che gli gironzola intorno…

È tutto da vedere, quando si tratta di una prima assoluta… Le missioni Luna erano qualcosa del genere, ed è grazie a loro se i Russi hanno dei campioni di suolo lunare. Poi, sfortunatamente per i Russi, gli Americani sono andati lassù con due uomini e hanno portato indietro più cose. Ma per Marte, considerando che non ci andrà nessun uomo per altri decenni, la cosa sarebbe diversa

Senza alcun dubbio questa missione risulterebbe molto interessante e darebbe un ritorno tecnico/scientifico davvero notevole. Certo che per il suo realizzo e lo svolgimento dell’intera missione, dato che si dovrebbe progettare e testare il tutto, il costo penso che sarebbe notevole.

La mia idea era: non si potrebbe utilizzare lo stesso sistema studiato per depositare su Marte il MSL e agganciare alla gru un contenitore per raccogliere i campioni di suolo? Non avendo un rover da depositare e avendo solo un contenitore con relativo sistema di raccolta, il peso dovrebbe essere molto inferiore e quindi, forse, la gru dovrebbe essere in grado di riportarlo su un’orbita abbastanza alta da poter ripartire verso l’orbita terrestre. Certo, anche tali modifiche richiederebbero dei costi notevoli però…non effettuando un vero e proprio ammartaggio , la forza richiesta per ritornare in orbita dovrebbe essere inferiore.

La mia idea, pur se potrebbe risultare banale o irrealizzabile, mi è venuta in mente ripensando alle procedure di “approcio” che si utilizzavano nei lanci con il paracadute per i “carichi utili” o per altre operazioni compiute durante le attività militari.

…secondo me no, se si trovano siti di particolare interesse entro un raggio accettabile.

Ad esempio, è ormai assodato che ci sono formazioni stratificate in aree in cui altri elementi suggeriscono la presenza, in passato, di acqua (quindi non stratificazioni di origine vulcanica). Strati vuol dire deposizione di sedimento ed il sedimento può essere di natura inorganica…ma anche organica (gusci di radiolari o di organismi a scheletro calcareo).

Mi sbaglierò, ma secondo me un campione di questo genere potrebbe senz’altro valere il costo della missione…e mi sorprende un pò che non abbiano dotato Curiosity di un microscopio per una analisi visiva dei campioni raccolti.

Topo, stai dicendo che quei 7 metri risparmiati non arrivando fino al suolo ti farebbero risparmiare tanto carburante da riportare lo skycrane in orbita?? Spero di non aver capito… :star_struck:

Exomars ha una trivella che e’ un gioiello tecnologico!
Pero’ ha diversi problemi/complicazioni:

  • ha una sola ‘punta’, se si rompe quella o rimane incastrata durante il carotaggio hai perso lo strumento e la possibilita’ di recuperare altri campioni. (e se si rompe al primo campione non ne porti a casa nessuno)
  • puoi trivellare solo se il rover e’ praticamente in piano e la punta scende verticalmente.
  • le operazioni di recupero campioni dalla punta ad un container sigillato sono complicatissime.

La filosofia NASA e’ KISS: keep it simple, stupid!
Per la trivella di Mars Sample Return hanno dei driver di missione che cozzano con la soluzione di Exomars:

  • la punta puo’ essere persa senza fallire la missione, quindi vogliono portarsi 4/5 utensili differenti a bordo
  • il sistema di containerizzazione deve essere semplice ed affidabilile

Ma la cosa piu’ importante secondo me e’ che la comunita’ scientifica vuole che il campionamento avvenga sulle pareti dei crateri marziani, per avere campioni lungo tutta la stratografia del terreno. Una cosa che la soluzione Exomars non puo’ assolutamente fare.

Tutto quello che sta in superficie (per un buon metro e mezzo) e’ bruciato dalle radiazioni… e’ impossibile trovare tracce organiche!
Curiosity non ha un sistema per recuperare campioni in profondita’, non aveva senso dotarlo di un sistema che sapevano essere inutile a priori.

…ok, mi sono spiegato male.
Le stratificazioni sono composte da sedimenti di origine inorganica, cioè minerali o aggregati di minerali, oppure, per farla semplice, da scheletri di animali morti.
Ad esempio, banchi di calcare sono il frutto di una pioggia continua di gusci planctonici composti da carbonato di calcio, in mare (relativamente) profondo. Rocce stratificate chiamate diaspri derivano da gusci silicei (radiolari) in piane abissali. C’è poi una sterminata gamma di tipologie di strati derivanti dalla mescolanza, in proporzioni variabili, di questi materiali.

Fare un carotaggio ad esempio, su una argillite (mi pare che su Marte ne siano state rilevate) vuol dire carotare in un ambiente deposizionale di tipo pelagico (mare aperto) con buone probabilità di incappare in un fossile…e non credo che gusci di microfossili planctonici silicei o carbonatici possano risentire delle radiazioni. Nemmeno se esposti in superficie.

In merito a Curiosity, la prima prerogativa che ha l’essere umano rispetto ad uno strumento robotico è la capacità di rilevare immediatamente un “aggregato ordinato” da uno caotico. Supponiamo che Curiosity raccolga un guscio carbonatico. L’occhio umano…meglio se aiutato da un microscopio anche di bassa potenza (in campagna si usa una lente 5-10x) capirebbe subito cosa ha davanti. Lo spettrometro rileverebbe, forse, una leggera una variazione del picco di CaCO3 rispetto agli altri…forse…e nulla più.

…mi sa che ho aggiunto un post anzichè modificare l’altro…sorry… :flushed:

Non so nulla di chimica o biologia, mi fido di te. Ma non credo che gli scienziati che analizzano dati e immagini di Curiosity non siano in grado di raggiungere le stesse conclusioni…

Comunque, credo che il problema della discussione stia a monte. Curiosity non e’ costruito per cercare tracce di vita!
E non lo sara’ nemmeno Mars Sample Return!

No, hai capito benissimo! Si, sarebbero solo sette metri però, non dovendo depositare sulla superficie un carico come quello di MSL e trasportando solo un carico inferiore, dato dal contenitore per la raccolta dei campioni, la gru marziana (forse) dovrebbe avere ancora sufficiente carburante e spinta per riportare il tutto in un’orbita bassa intorno al pianeta dove potrebbe poi, in qualche modo, ripartire alla volta della Terra.
Io conterei anche sul fatto che Marte ha una gravità inferiore rispetto a quella della Terra e quindi sarebbe necessaria una spinta inferiore per riportare il carico in orbita.

Certo, è solo un’idea però…è dalle idee semplici che si hanno grandi risultati!

Che io sappia, le tracce organiche le puoi trovare anche in superficie e il SAM può rilevarle anche se con qualche piccola difficoltà per ragioni tecniche operative dello strumento stesso.

Ma trovare tracce organiche(differente da biologiche) non significa trovare la Vita al 100%, possono o non possono essere parte integrante della vita.

Il contenitore di campioni e’ una scatola non piu’ grande dei 10 cm di lato, massa inferiore a 1.5 kg…

Comunque non capisco come vorresti usare lo skycrane dopo aver depositato il rover… che fa? se ne va dal rover e rimane parcheggiato un paio di anni da qualche parte?
Comunque lo skycrane non e’ una spacecraft… rimandarlo in orbita sarebbe molto piu’ complicato che progettare un secondo razzo ad hoc…

scusate, ho confuso organico con biologico! MEA CULPA :spank:

Si, trovare tracce organiche e’ possibile… sono le biologiche che non si possono trovare entro il primo metro e mezzo di superficie a causa delle radiazioni!

Messa così allora confermo non sia assolutamente fattibile… è assolutamente inimmaginabile che uno skycrane MSL-like possa avere un deltaV sufficiente a rientrare in orbita, anche dovesse portarsi su solamente il proprio peso… inoltre non capisco perché usare uno skycrane per fare il prelievo quando mancherebbero appena 7 metri per toccare il suolo e fare tutta la missione con la dovuta calma… che quei 7 metri in più o in meno siano assolutamente insignificanti, in costi energetici, è palese…

quoto!