SpaceShip 2 vola oltre il muro del suono

Credo che sia anche importante sottolineare il contributo tecnologico apportato da una simile navicella. Il motore è ibrido (per i meno esperti, combustibile solido e ossidante liquido) ed è uno dei pochi ad essere effettivamente stato realizzato e sperimentato.

Ri-tenetevi forte:

http://www.youtube.com/watch?v=M1GiAOzKz4k#ws

Oggi ne hanno dato notizia anche ad un telegiornale che ho guardato di sfuggita e senza dire grosse fesserie (così a primo orecchio…)!

Mi è permesso un commento? Non mi piace lil tipo di combustione, la vedo poco efficiente. E’ una mia personale interpretazione di ciò che ho visto, ma il colore della fiamma e lo scarico (soprattutto all’inizio) nero mi fanno pensare che di comburente non ce ne fosse a sufficienza.
Ovviamente lieto di essere smentito da chi di astronautica (ma non di chimica :stuck_out_tongue: dato che come diplomato chimico questa è una delle prime cose che ci insegnavano) ne sa di più.

Da perfetto ignorante ti chiedo: è possibile secondo te che la tecnologia scelta (motore ibrido) generi intrinsecamente una combustione più “sporca” o richieda magari una ulteriore messa a punto in termini di iniezione?

Per quel poco che posso dire io e la tipica accensione di un endoreattore ibrido.
Il grano probabilmente è a base di gomma/poliuretano HTPB e la fumata nera ci stà.

Ciao
Paolo

È un’osservazione che hanno fatto in molti. Vedi per esempio qui, soprattutto i commenti.

Per quel pochissimo che ne so, non credo possa essere molto diverso. L’unica cosa che puoi variare è il flusso dell’ossidante, ma non credo ci siano tanti margini.

Sperando di non essere troppo tecnico, partendo dal presupposto che sappiate come funziona un motore ibrido, inizierei analizzandone la struttura di fiamma. La zona di combustione di un propulsore ibrido, si concentra nello strato limite che si forma in seguito all’incrocio del flusso di combustibile solido gasificato e il flusso di ossidante liquido iniettato. Tale fiamma è macroscopicamente diffusiva e poco sensibile alle condizioni operative. Idealmente, una fiamma diffusiva è un velo di fiamma che si dispone là dove si raggiunge il rapporto stechiometrico fra combustibile gasificato e ossidante iniettato. In realtà, vari fattori tendono ad ampliare questa fiamma ad una striscia.
Generalmente quindi, la fiamma macroscopica della combustione ibrida è intrinsecamente più ruvida rispetto alle corrispondenti fiamme nei propulsori a solido e liquido. Questa ruvidità è causata generalmente anche da fluttuazioni di pressione che si posso ridurre solo con un buon progetto (in genere lavorando sulla camera di combustione). Spero di essere stato un minimo d’aiuto.

Ottimo Vinz, grazie.

Dai commenti segnalati da Paolo Amoroso:

... The deep red color at the head and the huge amount of black smoke are both signs of incomplete combustion: there isn't enough oxidizer relative to fuel. Possibly because the adjustment was making certain assumptions about altitude and ambient air pressure that weren't true for this flight, more possibly because some aspects of the combustion chamber design aren't working quite right yet.

Ecco, queste sono le parole che in assoluto si avvicinano di più a ciò che intendevo io (anzi, diciamo pure che esprimono la totalità del mio pensiero). Dato che però di motori ibridi io ne so veramente poco allora non me la sento di sbilanciarmi con ulteriori commenti in merito per sostenere questa tesi.