Un parasole stellare per osservare i pianeti extrasolari

Un parasole stellare per osservare i pianeti extrasolari
Andrebbe collocato in orbita, a 25.000 chilometri di distanza da un telescopio spaziale

Un enorme parasole di plastica da lanciare nello spazio per schermare dalla luce abbagliante di una stella le ottiche di un telescopio spaziale che viaggia in tandem con esso a 25.000 chilometri di distanza: a questa idea dell’astrofisico Webster Cash dell’Università del Colorado a Boulder la rivista Nature dedica la sua copertina odierna. Sagomato con una forma a stella, il parasole consentirebbe al telescopio spaziale di osservare con notevole dettaglio i pianeti extra-solari, oggi resi praticamente invisibili dalla prepotente luce delle loro stelle. Secondo i calcoli di Cash in questo modo si potrebbe diminuire di un miliardo di volte il fattore di disturbo rappresentato dalla luce della stella madre e, con le tecnologie correnti, si potrebbe riuscire a identificare sui quei remotissimi pianeti caratteristiche planetarie come oceani, continenti, calotte polari, ammassi nuvolosi e perfino identificare spettroscopicamente l’eventuale presenza di metano, ossigeno e acqua. Giunto a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, il “parasole” – di un diametro di quasi 50 metri – dovrebbe aprirsi e un piccolo propulsore dovrebbe permettere di ruotarlo in modo che le sue dentellature permettano il transito della luce riflessa dal pianeta in osservazione, ma non di quella proveniente direttamente dalla stella madre.

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