Mio commento
Per la ISS è nota la storia. Il resto è abbastanza plausibile. Forse le date pianificate (se correttamente riportate) troppo ottimistiche
Riporto da Repubblica un articolo di LUIGI BIGNAMI.
ROMA - Difficile immaginare una vacanza più avventurosa, ma anche più costosa: 27 milioni di euro per 16 giorni nello spazio presso la ISS (Stazione Spaziale Internazionale), compreso - e qui sta la novità - una passeggiata spaziale di 90 minuti. Non è un annuncio che riguarda il futuro, ma una realtà di oggi. La offre la società austriaca Space Adventures, che ha già portato sulla stazione orbitante tre uomini che hanno pagato circa 16 milioni di euro per 10 giorni.
“Era una logica estensione di ciò che abbiamo proposto finora e al momento lo spazio non può offrire di più”, ha spiegato Eric Anderson, presidente della Space Adventures. Secondo i piani il turista spaziale indosserà una tuta costruita dall’Agenzia Spaziale Russa, chiamata Orlan. La tuta permette di rimanere a volteggiare nello spazio per circa 6-8 ore ed è equipaggiata per poter essere del tutto svincolati dalla stazione spaziale. Oggi viene regolarmente utilizzata dai cosmonauti russi a bordo della ISS durante le loro passeggiate spaziali e non ha mai dato alcun problema. Il turista astronauta sarà accompagnato da un cosmonauta che partirà con lui da Baikonur e che lo guiderà durante i fantastici 90 minuti durante i quali potrà osservare contemporaneamente la Terra e il nero buio dello spazio profondo. Questo arco di tempo poi, è quello necessario per compiere un giro completo attorno alla Terra e al turista sarà dato modo di osservare un tramonto e un’alba. Il massimo delle emozioni.
Una simile impresa non si presta a grossi rischi? “No, perché il turista non si allontanerà più di tanto dal boccaporto e dunque potrà rientrare velocemente nel caso si verifichi un qualunque problema”, spiega Anderson. Ma come si arriva ad essere turisti spaziali in grado di passeggiare nello spazio? “E’ necessario un periodo di addestramento di 190 ore in più rispetto ai sei mesi per un “semplice” viaggio di andata e ritorno alla ISS”, spiega Anderson.
In attesa di vedere chi se la sentirà di spendere tutti quei soldi per provare il massimo che oggi offre l’astronautica, il quarto turista spaziale si sta già preparando per un nuovo lancio verso la ISS: il giapponese Daisuke Enomoto partirà a settembre a bordo di una Soyuz.
Che il turismo spaziale faccia gola a molti lo dimostrano almeno altre tre iniziative. La prima riguarda il lancio perfettamente riuscito, lo scorso 12 luglio, di Genesis 1 da parte della società privata Bigelow. Genesis 1 è un prototipo di quello che dovrebbe diventare il primo hotel spaziale. Si tratta di un modulo gonfiabile (simile a quelli che la Nasa sta studiando per le missioni sulla Luna e su Marte) che ora orbita a 500 chilometri d’altezza attorno alla Terra. “Da qui al 2012 lanceremo altri 10 moduli di prova, poi sarà la volta di quello reale che darà modo ai turisti di trascorre le proprie vacanze nello spazio”, spiega Eric Haakonstad, responsabile del progetto.
Ma per raggiungere l’hotel a molte stelle sarà necessaria una navetta. A questo potrebbe pensare la Virgin Galactic, la quale, in questi giorni, ha annunciato che inizierà i propri voli turistici oltre l’atmosfera a partire dal 2008. “Abbiamo già venduto 200 biglietti al costo di 158.000 euro”, ha spiegato il presidente della società, Will Whitehorn. La Virgin sta costruendo 5 navette e 2 aerei che costituiranno la prima flotta di aerei razzo per lo spazio, che sarà completa entro il 2010. Gli aerei serviranno per portare il razzo a 15.000 metri, il quale, una volta liberatosi dell’aereo, salirà fino a 140 km dove i passeggeri potranno sperimentare l’assenza di gravità per circa 15 minuti. E per il 2015 la Virgin potrebbe avere a disposizione una navetta in grado di agganciarsi all’hotel spaziale.
La terza iniziativa è la richiesta da parte della società americana Blue Origin dell’autorizzazione al Faa (l’ente americano che concede i permessi di volo agli aerei) di costruire uno spazioporto in Texas. Servirà alle proprie navette per partire e atterrare in verticale. Come saranno questi shuttle è segreto assoluto. Si sa soltanto che i primi test inizieranno a fine anno e che i voli commerciali saranno possibili a partire dal 2010.