Forse perchè l’urto in mare è come l’urto a terra dolo che dopo il tutto tende ad affondare. Se resistono ad un urto in acqua allora resistono ad un urto sulla terra ferma.
Beh, non proprio. Per quanto un urto in acqua non sia piacevole, non è come un urto a terra. Tuffati di pancia in piscina e tuffati di pancia sull’asfalto, poi ci racconti (disclaimer: non lo fare!)
Credo che sia per valutare la parte aerodinamica nella parte di ascesa. Dopo tutto per quanto aderenti non sono del tutto inesistenti, e qualche effetto lo devono avere. Probabilmente tutto rientra nelle capacità del controllo di guidance, ma ancora mi stupisce il fatto che un test così sia fatto su una missione operativa.
Davvero incredibile come la SpaceX, in pochissimo tempo e in poche missioni, stia apportando notevoli migliorie al suo vettore. Si rende sempre più possibile il sogno di vedere un vettore completamente riutilizzabile.
No, è esattamente il contrario. Dipende con che velocità arrivi (e quindi da quale altezza cadi) e la posizione e forma dell’oggetto, questo è ovvio, ma non è assolutamente più duro. Prova a fare come i tuffatori di Acapulco sul suolo, e poi ne riparliamo.
Ecco, in questo articolo linkato si vede una rappresenzazione delle zampe con quelli che sembrano essere dei galleggianti. Forse è una delle opzioni prese in considerazione.
Da quello che ho capito, nel lancio di CRS-3 si porrà l’attenzione alla discesa propulsa e al controllo della stabilità (evitando possibilmente i danni causati dalla rotazione dello stadio) fino allo spashdown controllato.
Lo faranno certamente ma, visto l’episodio della mancata disponibilità del video dell’incidente al primo test di volo del Dream Chaser (si, è un’altra azienda, ma la situazione è potenzialmente simile), rendere pubbliche le immagini è un altro discorso.
Qui si sta parlando di durezza della superficie in fase di appoggio. Se ricordate bene l’incidente aereo di New York nel quale a causa di un “bird strike” un Airbus fu costretto ad ammarare nell’Hudson vi ricorderete pure che l’aereo ammarò senza alcuna conseguenza (praticamente intatto). Fosse atterrato in emergenza su un qualsiasi aeroporto ci avrebbe rimesso al minimo i motori, considerando che le procedure di atterraggio di emergenza (da quel che so) prevedono in questi casi il non utilizzo del carrello per avere portanza il più a lungo possibile.
A prescindere che io personalmente credo che, come sostenuto anche da Rudy, Michael sia nel giusto, ovverosia si cerchi la validazione aerodinamica delle superfici, molto banalmente penso venga effettuato un ammaraggio sulle zampe per evitare che, nel caso qualcosa vada storto (mancata accensione dei retrorazzi, mancata apertura di una delle zampe, etc) non ci siano danni a cose nei dintorni, vista la probabile velocità di discesa.
Come dice IK1ODO, il test servirà per testare l’aerodinamica ed il controllo in volo del primo stadio con le zampe attaccate, non tanto per verificare la loro resistenza strutturale (per quello ci sono i test del Grasshopper e del suo successore - Grasshopper-2 o F9R). E, aggiungerei io, anche il sistema di attuazione - come verranno dispiegate le gambe. Per questo il fatto che atterri in acqua o sulla terra cambia poco.
Ovviamente sarebbe stato ancora più utile un tentativo di atterraggio ma per quello dubito che abbiano propellente disponibile, in una missione operativa come questa. Non solo per far atterrare dolcemente e in maniera controllata il primo stadio, ma anche per “tornare” sulla terra-ferma, visto che quando ricade il primo stadio è comunque in mezzo all’oceano atlantico.