Scomparso il pioniere dell’aeronautica e dello spazio Bill Dana

Chissà come mai non entro mai a fare parte del corpo astronauti della NASA, ne avrebbe avuto tutti i diritti e tutte le qualità.

Mah!
Il processo di selezione ai tempi era piuttosto strano e particolare.

Ho provato a cercare nelle varie biografie di Astronauti delle varie classi che ho letto, particolarmente quella autorizzata di Neil Amstrong che con Dana volò e lavorò spesso al Dryden. Non ho trovato alcun accenno ad una sua “application” per una delle varie classi di astronauti civili dell’epoca. Era stato selezionato (sempre come Amstrong) per il Programma Dyna Soar, che come sappiamo non ebbe seguito. Potrebbe essere che Dana si trovasse bene ad Edwards, pienamente coinvolto nel programma X-15 che a quell’epoca era in pieno svolgimento. Ad ogni modo, un altro pilota con un passato prestigioso che se ne va. Godspeed!

Confermo Giulione! Anche io non ho notizie di una sua application per la NASA.
Tuttavia nella biografia di Armstrong che citi, lo stesso Neil venne un po’ spinto dai suoi colleghi e dai suoi superiori ad applicare per la NASA, viste le sue competenze. Quindi mi sembra di capire che non fosse scontato che tutti i test pilot ambissero a fare gli astronauti.

Deduzione più che logica la tua! Magari a lui andava bene così e non aveva interesse ad andare oltre. Comunque mi risulta allo stesso modo un poco strano. Quando sei in quegli ambienti, anche per influenza degli altri, cerchi sempre di migliorarti e cercare di fare qualcosa “sopra” gli altri.

C’è anche da considerare un altro aspetto però: non tutti consideravano l’astronauta superiore al pilota collaudatore, anzi! Basti pensare alle prese per i fondelli quando a volare per prime furono delle scimmie.
Spesso i piloti collaudatori si consideravano già in cima alla piramide della “stoffa giusta”, diventare astronauti non per tutti era un avanzamento.

O quanto meno, non quel tipo di astronauti delle capsule che avevano ben poca influenza sul volo, a loro dire.

The Right Stuff parla anche delle possibilità dei piloti di Edwards di partecipare alle selezioni per astronauti NASA e dei requisiti che alcuni di loro non avevano, ma non ricordo se e cosa dice in particolare di Dana.

Concordo con Biduum e Paolo. I piloti del Dryden, soprattutto quelli abilitati all’X-15 erano già in cima alla piramide del volo umano non legato al programma astronautico propriamente detto. Per molti tentare la carriera da astronauti era una scelta piena di incognite, con molti rischi di finire in un nulla di fatto. Alcuni fortunati del secondo gruppo (fabulous nine) fecero 4 or 6 voli, ma la media in genere era di uno o due voli, spalmati in un periodo di anni. Dana da solo volò sull’X-15 16 volte, e pilotò tutti i lifting bodies, venendo coinvolto anche nella progettazione dello shuttle. Una carriera da lasciare a bocca aperta, che fa impallidire le gesta di chi è venuto dopo, e non certo perchè meno bravo, ma semplicemente perchè l’era pionieristica di cui faceva parte Dana è finita negli anni settanta.

Dalla lettura di The Right Stuff mi pare di avere capito diversamente. Mentre i piloti di Edwards si consideravano effettivamente in cima alla piramide fino all’inizio del programma Mercury, l’atteggiamento cambiò radicalmente dopo i primi lanci e verso la fine del programma. In questa fase successiva i piloti(*) avrebbero voluto diventare astronauti NASA, ma alcuni di loro non avevano i requisiti (es. età oltre i limiti).

EDIT: (*) A parte chi era genuinamente interessato all’attività di Edwards.

Ritengo valido quanto detto da Amoroso e da Biduum; anche queste idee sono da prendere in considerazione in modo marcato. Sicuramente ognuno avrà avuto i suoi interessi e le proprie idee, forse a qualcuno di loro non interessava andare nello spazio, ma preferiva collaudare nuovi aerei e sistemi per poter avere più libertà; infatti, come si è visto nel corso degli anni, astronauti come Carpenter che non ascoltarono totalmente quello che gli diceva il mission controll, sono poi stati messi a terra e non hanno più volato nello spazio.