Le reazioni di ULA e NASA all’intenzione russa di interrompere la cooperazione spaziale

ULA punta il dito contro SpaceX.
Un altra volta, e con torto come sempre
Una ditta nata poco tempo fa, come risultato di una guerra di brevetti, che si dice americana e non ha mai studiato un proprio motore.
Anzi, la sua tattica di ripiego in caso di sospensione della fornitura è “avere due anni di scorte”: cosa succeda dopo non è dato sapersi.
Quindi senza motori propri, si aggiudica contratti per lanci militari, con clausole fumose e opinabili, costi superiori rispetto alla concorrenza e senza sicurezze riguardo alla fornitura.
Se un altro contribuente (SpaceX) si oppone dicendo “costo di meno e mi faccio io i pezzi, non ho problemi con le dogane, rifacciamo l’appalto”, questa si rivolge agli avvocati.

Questo sembra tutto tranne che libero mercato. :spank: :spank:

Beh non è esattamente come dici, prima di tutto perché non è vero che ULA non è in grado di produrre motori e non ne ha mai realizzati, il Delta IV ha propulsori americani come pure tutti gli upper stage, sia per Atlas che per Delta, come pure tutti i booster utilizzati.
D’altra parte SpaceX non può ora dimostrare di avere l’affidabilità che può mettere sul piatto ULA come dato oggettivo, ed è questo probabilmente che le ha fatto vincere l’appalto.
Per il resto sia SpaceX che ULA cercano ognuno di tirare acqua al proprio mulino (ovviamente)… e anche la pratica di impugnare ricorsi su ricorsi per contestare gare d’appalto perse è cosa tipicamente americana e in questo SpaceX ha dimostrato di essersi rapidamente adeguata alle consuetudini…
Alla fine faccio sempre fatica a vedere i buoni da una parte e i cattivi dall’altra… che si chiamino ULA o SpaceX sempre i propri interessi (giustamente) cercano di fare…

Una cosa che mi ha sempre sorpreso è che gli USA, nonostante controllino accuratamente e capillarmente le esportazioni e le forniture di tecnologie con implicazioni militari e di sicurezza, anche remote, abbiano accettato la fornitura di un componente chiave per lanci militari da un paese come la Russia.

Anche io sono un simpatizzante di SpaceX ma per dovere di cronaca bisogna anche dire che il Falcon 9 non ha la capacità di lanciare la maggior parte dei satelliti militari compresi nei contratti contestati. Questo almeno finché non farà la sua apparizione il Falcon Heavy. La mossa di Elon Musk, come giustamente faceva notare Albyz, mi sembra più che altro un allinearsi alla consuetudine delle guerre dei ricorsi e farsi un pò di pubblicità approfittando del deteriorarsi dei rapporti tra USA e Russia. :rtfm:
Una linea sicuramente molto aggressiva ma del resto questo è il business.
Del resto anche la Boeig e la Lookheed, le due società che costituiscono l’ULA, si sono fatte guerre ben peggiori in passato per contendersi i contratti tra l’Atlas 5 e il Delta4. :ambulance:

Appunto, controllano le esportazioni. Le importazioni di materiale militare invece sono sempre benvenute in qualsiasi paese, pacifisti a parte.

A me sembra positivo che sia NASA che ULA (ed NPO Energomash) abbiano in sostanza ricordato che ufficialmente loro dell’embargo non sanno nulla. Potrebbe trattarsi di una boutade di Rogozin, o di frasi estrapolate dal contesto. Fate un confronto con la montagna di corbellerie che girano qui da noi sotto campagna elettorale e capirete cosa intendo dire.

E’ la globalizzazione,bellezza.
L’industria USA,sopratutto quella manufatturiera che era la più antica e forse la migliore del mondo,oggi non esiste più.
Tutto è delocalizzato in Asia o nell’est Europa,tutto è più cheap e scadente.
Il vecchio proverbio “l’avidità uccise il gatto”,non è mai stato tanto vero.

Sono d’accordo con Carmelo, di fatto privarsi di un’industria manifatturiera è pericoloso quanto non avere accesso a materie prime.
Mi ricordo un gustoso film di fantapolitica dove gli stati uniti, sull’orlo di una nuova guerra civile con uno stato federato ribelle, si accorgono che non hanno più carri armati perchè Taiwan si rifiuta di vendergli i pezzi di ricambio.
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Second_Civil_War

Non è solo un vizio americano quello di contestare gli appalti…
Fino a ieri la ULA era forse l’unico concorrente per gli appalti pubblici. Ora deve fare i conti con Space-X ed accettare la logica della concorrenza. I suoi fondatori avevano smesso di farsi concorrenza facendo cartello e consociandosi appunto in ULA. Bella mossa. Ed ora eccoti lì Space-X.
quanto alle forniture dall’estero, che volete farci. A seguire gli economisti gli stati più forti devono essere composti solo da Holding lasciando la manifattura ad altri, dove il costo del personale e delle materie prime è a prezzi stracciati. In tutto questo manca l’anima. Manca il “moto a luogo” che dovrebbe essere l’anima delle aziende, invece è tutto businness fine a se stesso. L’America non dipende dall’estero per le sue forniture di armi, al contrario. Di recente leggevo su Wiki che il famoso M-16, l’arma americana per eccellenza, è fabbricato negli USA, si, ma la proprietà dell’azienda è belga. Perché non lo si fabbrica in Belgio? Chi ha orecchie per intendere, intenda.

In realtà, anche se in questo articolo non viene detto, in altre occasioni ULA ha dichiarato che ha anche la possibilità di produrre in proprio quei motori, non subito e non gratis, ma la possibilità c’è. Questa cosa la trovi in altri articoli di AstronautiNews, apppena riesco te li segnalo.

Ares Cosmos che la piattaforma AR (di cui l’M16 e’ una variazione) sia Belga e’ nuova. Da dove viene questa notizia? Inoltre, essendo una piattaforma con delle precise caratteristiche, chiunque puo’ implementarla.
Detto questo, gli USA da sempre comprano armi e munizioni dall’estero, in particolare dall’Italia, che e’ uno dei primi paesi produttori al mondo.

Il popolare ex astronauta NASA Ron Garan ha segnalato in un tweet una sua intervista a Fox News sulla ISS e la tensione nei repporti USA-Russia per la crisi ucraina. Il suo punto di vista è interessante, vale la pena di ascoltare l’intervista. Garan ritiene che le due nazioni dovrebbero partire da quello su cui sono d’accordo, lo spazio, per dialogare di quello su cui non sono d’accordo. Nella crisi ucraina, invece, sembra che si stia facendo il contrario lasciando che quello su cui non sono d’accordo condizioni quello su cui vanno d’accordo.

Garan chiede anche di retwittare quel tweet in modo da far diventare trending l’hashtag #ISS4Nobel per sostenere la candidatura della ISS al Nobel per la pace.

Quello di Garan mi sembra sano e condivisibilissimo buon senso!

Fastidiosissima invece l’intervistatrice, che fa un polpettone di mancanza di veicolo manned USA, motori Russi, voli sulla Soyuz