Un lanciatore super-pesante per la Russia

Roscosmos terrà in agosto un meeting sullo sviluppo di un razzo super-pesante che coinvolgerà un gran numero di aziende. Angara con suo playload di 25 tonnellate non sarebbe adatto ai futuri progetti dell’agenzia spaziale per cui ci si concentrerà sulla costruzione di un lanciatore a sé stante piuttosto che ad un evoluzione di Angara.

“Tutte le nazioni sono in grado di fare qualcosa di serio nello spazio, in primo luogo gli Stati Uniti e la Cina. La Russia ha tutte le capacità di costruire un tale razzo” dice Oleg Ostapenko a capo della Roscosmos " Abbiamo calcolato che nella prima fase sarà in grado di portare 70-80 tonnellate in orbita bassa e ulteriori sviluppi lo porteranno prima a 120, poi a 190 tonnellate di playload in LEO."

Questo il link all’articolo completo: http://voiceofrussia.com/news/2014_06_30/Russia-creates-super-heavy-rocket-for-Lunar-Martian-programs-space-agency-head-7085/

Aaah, che bei toni competitivi, 60 tonnellate più degli americani!

Competitivi? Se intanto riuscissero a lanciare almeno un Angara sarebbe già qualcosa. Ci accontentiamo anche del ritorno in servizio del Proton. :flushed:

190 Tonnellate in LEO :star_struck: speriamo montino tutti i sensori con la freccia nel verso giusto altrimenti sai che botto! :rage:

Accettiamo scommesse?

Io mi chiedo come possono sognare un super vettore quando non riescono a mettere in orbita un modulo della ISS che è oramai in attesa da anii; dove li prendseranno i soldi per questo super vettore?

Oltre questo, perchè non “rispolverare” il vecchio missile Energhia?

Perchè in generale costa meno riprogettare da zero che riprendere progetti vecchi (e falliti, e con una marea di problemi, non solo l’affidabilità dei motori, alla fine risolta, e con una storia progettuale da incubo).

Motori collaudati (se possibile) e comunque aggiornati, struttura che fa uso di materiali moderni, progettazione strutturale allo stato dell’arte, avionica e sensoristica aggiornata. Tanto vale partire da zero, o quasi; al massimo riusare qualcosa come un upper stage. In vent’anni cambia tutto, figuriamoci in quaranta. Il problema è che bisogna metterci molti, moltissimi soldi, anzi di più, e poi moltiplicare per cinque le stime di spesa. La cosa deve essere perfettamente chiara ai managers, un pò meno ai politici.

Ti riferisci all’N-1? Le tue argomentazioni sulle tecnologie obsolete rimangono valide, ma topopesto parlava di Energia che ha avuto una storia meno travagliata.

Scusate… ho sempre in mente il grande Boris Chertok, pensavo all’N1 :frowning: ed ai suoi incubi strutturali.
Per il resto, ok - valido anche per Energia.

Infatti si riutilizzerebbero i motori RD-0120 del core stage di Energia che, tra l’altro, sono molto ma molto simili agli SSME dello Space Shuttle che equipaggeranno lo SLS.

Solita boutade…

Mi chiedo se ogni volta ci credano davvero o se sia una sorta di maldestra propaganda.

Ma perché spararle grosse? N1, Energhia, Angagara… ma per fare cosa poi? Per Angara ci sono voluti vent’anni.
Oramai l’esperienza russa mi pare possa dirsi esaurita, se si escludono i moduli per stazioni spaziali.
La Soyuz è quella che è… i bandi per cosmonauti vanno quasi deserti… sonde spaziali, meglio non commentare. Ma c’è da aspettarsi qualcosa d’importante dallo spazio made in Russia?
A quanto pare Putin investe di più sugli ICBM che nello spazio civile. Meglio non farsi illusioni.
Forse gli serve un SLS per dare lavoro all’industria missilistica, come qui qualcuno sostiene sia il vero motivo per cui gli USA realizzano SLS. La differenza è che gli USA lo stanno facendo, i russi invece parlano, parlano, ma quanto parlano.

Ti quoto al 100%. Ora come ora la Russia possiede una sola cosa, ma per sua fortuna è anche l’unica che manca agli USA e cioè l’accesso Manned allo spazio. Se a Mosca non si danno una svegliata, fra una decina d’anni potrebbe iniziate il loro declino.

E io che pensavo fosse iniziato 25 anni fa!!!

Beh, se consideriamo le ore/uomo nello spazio la Russia si difende ancora egregiamente! Comunque i fattori di valutazione sono molteplici e quindi per certi aspetti il declino come dici tu potrebbe già essere iniziato da tempo. Diciamo che fra 10-15 anni ci potrebbe essere un tracollo.

Sono d’accordo con te. La mia voleva essere una battuta provocatoria. In verità sono un grande estimatore dell’astonautica sovietico/russa che ritengo abbia raggiunto negli anni '80, sopratutto nel settore vettori e propulsori dei livelli notevoli e in alcuni settori ineguagliati (missile Enegyia, Buran, RD180 ecc.) :clap:. Ma dalla caduta dell’Unione Sovietica praticamente è cessata qualsiasi attività di esplorazione planetaria o lunare, sono stati azzerati i lanci di satelliti scientifici e astronomici, hanno perduto la copertura meteo satellitare oltre a buona parte dei satelliti per telecomunicazioni. :wounded:
Hanno conservato il volo umano solo grazie ai cospicui finanziamenti occidentali ed al fortuito caso che all’inizio degli anni '90 l’America si è trovata con le shuttle ma nessuna stazione e la Russia viceversa e le condizioni politiche hanno permesso un connubio.
Altro settore che si è salvato è quello dei lanciatori grazie anche qui, forse in maniera minore, a finanziamenti o alleanze con l’industria occidentale ( vedi varie joint venture ILS, Eurockot, Sealaunch, Starsem ecc.). Solo in questi ultimi anni sono riusciti faticosamente a ricostruire il proprio sistema satellitare (dall’osservazione meteo alle telecomunicazioni, completato dopo 30 anni finalmente anche il sistema Glonass). Ma non sono mai riusciti a produrre in questi 25 anni qualcosa di veramente nuovo e si sono limitati a circoscritti aggiornamenti di hardware sovietico e subendo inoltre un notevole rateo di malfunzionamenti sui loro satelliti in orbita. Preferisco sorvolare poi sui pochi tentativi di andare oltre l’orbita terrestre.
Devono ancora ricostruire tutto un sistema partendo dalle università e dai centri di ricerca. Devono far ripartire i finanziamenti e coprire quella voragine generazionale che si è probabilmente creata tra il personale in servizio. Devono attirare cervelli. Devono rimettere in riga l’industria ridandogli un’affidabilità paragonabile se non ai livelli americani almeno a quelli dell’industria aerospaziale cinese. Devono fare tante cose insomma e ci vogliono soldi e tempo.
In questi anni mi aspettavo una lenta ma costante rinascita dell’astronautica russa ma nei fatti sono stato sempre almeno parzialmente smentito.
Le ultime tensioni politiche con gli USA poi di sicuro non aiutano!!! :badmood:

Io penso che la cosmonautica sia in deciso declino. Tutto quello che hanno risale ancora agli anni '60. La loro fortuna è che lo hanno prodotto in serie e meccanicamente continuano a produrlo ancora oggi.
Se ci lamentiamo che la NASA sembra non avere prospettive, la Russia di prospettive non ne ha proprio. Tira avanti la ISS per inerzia. Favoleggia di una sua stazione propria… però investe ancora molto nell’industria degli armamenti.
Il successo dell’URSS dovuto allo Spunik ed a Gagarin sanno di veri colpi di fortuna, di congiunture storiche irripetibili. Sanno di uno sforzo troppo grande rispetto alle capacità, nonostante le potenzialità.
Un bel sogno spento troppo presto.

Tutti investono ancora molto negli armamenti. Stati Uniti in testa.
Oltretutto un’ucraina guidata da un governo russofobico nazifascista non convincerà certo la Russia a investire in settori più pacifici.
Comunque non svalutiamo per questo la cosmonautica russa. Con lo Sputnik e Gagarin sicuramente la fortuna ha loro arriso ma non è stata solo quella. I vettori russi dell’epoca erano senz’altro più capaci di quelli americani. Probabilmente solo perché le atomiche russe erano più pesanti di quelle americane per carità, però gli americani hanno dovuto fare i primi 2 voli umani suborbitali e prima di Glenn i russi avevano messo in orbita anche Titov. Questa non è solo fortuna. Come non è solo fortuna che RD-180 spinga un missile americano di successo come l’Atlas 5. E l’esperienza russa con le stazioni spaziali dalle Salyut alla ISS passando per la Mir è innegabile.
Sul resto sono d’accordo. Usano tecnologia anni '60 e quella più recente l’hanno venduta incapaci di sfruttarla in progetti completamente nuovi. Vivacchiano in un ruolo da gregari con prospettive nebulose e programmi roboanti quanto irrealizzabili.

Però non dimentichiamoci che al momento su questo pianeta sono gli unici (a parte le astronavi cinesi a cadenza biennale) a detenere la capacità di accesso all’orbita terrestre per il volo umano e sono da sempre nettamente in testa per numero di lanci annuali. :rtfm:

Io sono un profondo ammiratore dell’industria spaziale sovietica, che sicuramente ha prodotto molto nell’era pionieristica, se si pensa che nonostante i pochi mezzi e sopratutto degli obbiettivi non precisi, con una programmazione degli sforzi alquanto singolare etc. etc stavano per circumnavigare la Luna prima degli americani.

Detto questo le disavventure del Proton sono a mio avviso un bel campanello d’allarme su quanto l’industria spaziale ex-sovietica sia in declino. Allo stato attuale manca una direzione certa da intraprendere quando saranno “grandi”, quando ad esempio ESA e Nasa non saranno più obbligate a pagare passaggi sulle Soyz.
L’industria spaziale odierna sicuramente dipende e deve essere grata ai prodotti dell’era sovietica, la Russia però non sembra sulla strada giusta per far continuare questo trend.

Beh,non esageriamo; ok la Sojuz è stata ideata negli anni 60,e alla fine di quel decennio ha compiuto il suo primo volo,ma è stata implementata più e più volte,tanto che quella attuale con la progenitrici condivide solo il nome.
Certo,il fatto che NESSUNO dei loro progetti per andare oltre la Sojuz sia andato in porto (Klipper,ecc) la dice lunga su reali capacità e risorse a disposizione.
Il loro dramma è che negli ultimi anni dell’URSS hanno puntato sul Buran (costosissimo e poco sostenibile) anzichè su qualche tipo di nuova capsula (magari biconica e riutilizzabile) o di piccolo spazioplano.
Sinceramente non credo che siano in grado di andare oltre l’orbita bassa,nè che nei prossimi dieci anni ci riusciranno.