Comunicazioni via laser con la luna

Usando la coniugazione ottica di fase:


Uhm, e quindi?
È già tutto spiegato dettagliatamente qui:
http://bigbangtheory.wikia.com/wiki/The_Lunar_Excitation

Acris, credo (sarebbe carino aggiungere due righe di commento al materiale copiaincollato) che Franco parli di comunicazioni, non di ranging come in quell’episodio.

Non capisco il contesto dell’articolo postato né lo scopo della discussione. E perché diamine è battuto a macchina???
Le comunicazioni laser nom sono già state testate con bandwidth anche considerevoli (LADEE, OPALS…)? Il sistema di cui si parla offrirebbe dei vantaggi? Boh…non capisco.

Già… e LADEE era per l’appunto proprio sulla Luna… (ok, in orbita, ma siamo lì…).

A proposito di OPALS, qualcuno ha notizie di terminali OPALS in europa? Durante un handover dell’ISS flight team ho sentito che avevano un passaggio di backup di OPALS su Oberpfaffenhofen, ma decisamente non ha nulla a che vedere con Col-CC…
Non ho trovato nulla a riguardo, ma spesso FAIT arriva prima di chi lavora alla porta accanto…

Bellissimo! Avevo usato un telescopio come microscopio, ma non avevo mai pensato ad usarlo come “proiettore”!!! Che tipo di esperimento pratico si potrebbe organizzare? Tipo sparare dentro una luce ed illuminare la cima di una montagna?

Se ti avanza un telescopio riflettore da 60-80 cm di diametro, puoi provare a mandare un fascio verso i retroriflettori (LRRR) delle missioni Apollo.

Senza usare la complessa coniugazione ottica di fase, ci sono radioamatori che fanno QSO via luce, con DX anche interessanti. Googla per “amateur lightwave communication”, ci sono anche stati recentemente articoli su RadCom della RSGB.

http://modulatedlight.org/optical_comms/optical_index.html

Ah basta un telescopio cosi’ piccolo? Sono amico del direttore dell’osservatorio del College qui vicino, hanno un 32 pollici!

Una delle stazioni che illuminava periodicamente i LRRR Apollo per misurare la distanza Terra-Luna utilizzava un riflettore da 60cm, mi pare. I problemi principali, quando mi ero informato tempo fa per un progetto didattico, erano la potenza del laser necessario e i pochi fotoni restituiti dai LRRR.

Devi integrare migliaia di impulsi, e in trasmissione serve birra. Un telescopio più grande serve a poco, la turbolenza atmosferica ti frega, salvo avere ottiche adattive.

La turbolenza atmosferica è proprio quella che viene corretta dagli specchi a coniugazione di fase, perchè c’è un’inversione rispetto al tempo e se s’invia un’immagine, questa ritorna perfetta.

Eeehhh??

Sì, sarebbe vero se il segnale di andata e di ritorno fossero contemporanei, ma proprio qui non lo sono e la cosa cade.

http://cns-alumni.bu.edu/~slehar/PhaseConjugate/PhaseConjugate.html

http://www.lescienze.it/archivio/articoli/1986/02/01/news/il_coniugio_ottico_di_fase-544065/

Quale lobby impedisce la realizzazione di questi fantastici dispositivi?

Ma nessuna lobby, è solo che se la cosa non serve allora non la si applica. Le comunicazioni laser ad alta velocità non hanno bisogno di queste sofisticherie, i problemi tecnologici sono altri. Franco si diverte a provocare, ma poi non entra nella discussione perchè in fondo non capisce l’argomento. Ripeto, il coniugio di fase è affascinante, ma non funziona se fra andata e di ritorno del fascio il mezzo ha cambiato caratteristiche. Però è usato nel campo della microscopia, dove il mezzo è fermo.

Se potesse essere usato per ridurre l’effetto della turbolenza atmosferica allora tutti i telescopi lo applicherebbero, invece di essere costretti a fare una pseudo-stella nella ionosfera e poi analizzare quel fronte d’onda per deformare dinamicamente uno specchio (ottiche adattive).

ikiodo… la mia era ironia… :beer:

Incollo questa pubblicazione di Nature solo perché mi sono imbattuto nell’argomento, non me la sento di esprimere un parere su efficienza, fattibilità e praticità, certo che vedere un bit per fotone è impressionante:
https://www.nature.com/articles/s41377-020-00389-2

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