Atterraggio in verticale di Falcon 9 : obiettivo raggiunto

cavolo se macinano questi qua di spaceX , il prossimo lancio lo hanno tra meno di un mese
di questo passo su marte ci vanno davvero loro per primi

Non voglio passare per il rompiscatole di turno ma il secondo stadio ha solo un Merlin.

Subito dopo il posizionamento dei satelliti, i motori Merlin del secondo stadio del Falcon 9 si sono riaccesi per riportare la componente del veicolo spaziale sopra l’Oceano Indiano

Il prossimo Falcon 9 di Gennaio non atterra in verticale, é del tipo vecchio, giusto?

Non voglio passare per il rompiscatole di turno ma il secondo stadio ha solo un Merlin.
Subito dopo il posizionamento dei satelliti, i motori Merlin del secondo stadio del Falcon 9 si sono riaccesi per riportare la componente del veicolo spaziale sopra l’Oceano Indiano

Ok grazie, ho corretto :wink:

esatto

Ma anche il tipo vecchio era predisposto per l’atterraggio in verticale. Non so quale siano le loro intenzioni però, per quel che so, anche quest’ultimo potrebe essere fatto atterrare in verticale.

Qualcuno sa se è intenzione tentare il recupero anche di questo?

Ovviamente siamo all’inizio di una nuova,promettente, era; ma non bisogna dimenticare che questo è un periodo pionieristico per questo tipo di atterraggi.
Insomma non dobbiamo avere l’atteggiamento di chi,all’indomani dell’atterraggio di Lindberg a Parigi,avesse preteso voli di linea per New York per la settimana dopo.
I dati e l’esperienza raccolta con Falcon 9 serviranno per realizzare i vettori,sempre più sostenibili ed efficenti di domani.

Davvero bello il momento che stiamo vivendo. Fa davvero avvicinare alcuni film degli anni Cinquanta, quelli che guardandoli solo pochi giorni fa ci facevano pensare con un sorriso agli Apollo e agli shuttles, come fossero il massimo della tecnologia e non già qualcosa di verosimile… semplicemente “fumetti” o “fantascienza”. Invece sta per succedere davvero, e sarà cosa di pochi anni ancora. La tecnologia è arrivata e sta maturando in fretta, e senza bisogno di retroingegneria da Area 51 e alieni. No, lo stanno facendo giovani ingegneri e giovani tecnici e, si… giovani imprenditori che non pensano solamente ad accumulare milioni di dollari.
Vedremo parecchi disastri ancora, atterraggi mancati, esplosioni al decollo, carichi utili anche costosissimi persi, ma la faccenda è avviata e stavolta la NASA non c’entra più nulla, anche se la NASA va ringraziata per aver fornito, in tanti decenni, una sorta di know-how e di entusiasmo; ma è davvero l’ora che gli uomini si svegliano e cominciano a pensare di potercela fare con le proprie forze e con l’unione di persone competenti. La filosofia dell’eliminazione della burocrazia e della dirigenzialità inutilmente costosa è quella giusta.

Però… non dimentichiamoci mai che la vera nave spaziale è stata lo shuttle. E lo shuttle non è ancora morto e, anzi, è vivo e vegeto e cammina, silenziosamente, tra di noi. L’X37B sta facendo cose stupende e nessuno ne parla.

Comincio a pensare che se sto attento e mi riguardo e metto la sciarpa, potrei arrivare a vedere l’uomo atterrare ssu Marte. Devo stare attento anche quando attraverso sulle strisce…

ciao

Cristiano

Permettimi, solo un paio di appunti: X-37B non è una navicella manned, ed è troppo piccola per esserlo. Quindi per portare uomini bisognerebbe pantografarla e si ritornerebbe nella stessa situazione dello Shuttle. Secondo appunto: allo stato attuale uno spazioplano credo non possa rientrare direttamente nell’atmosfera se proveniente da BEO in quanto la velocità di ingresso sarebbe troppo elevata. Di conseguenza ci sarebbe bisogno di una “frenata” che porti lo spazioplano in orbita terrestre, e successivamente una nuova accensione che lo faccia atterrare. Troppo carburante da portarsi a spasso, al momento la cosa è impossibile.

Infatti gli spazioplani dovrebbero essere inanzitutto veicoli da e per il LEO.
Trovo però molto interessante l’architettura Dragon/Falcon,con quasi tutto il sistema (vettore e capsula) potenzialmente in grado di performare un landing verticale ed essere (teoricamente) riutilizzato.
Vedremo in cosa evolverà.

Anche a me :grin:

Cristiano e i vari moduli lunari dove li metti? Essi erano le prime navi spaziali, progettati per operare solo al di fuori della nostra atmosfera.

Ehm, il mio discorso era soprattutto nostalgico, anche se ribadisco quello che ho scritto… lo penso davvero. Lo shuttle è stato una macchina completa, una vera nave spaziale capace di operare aqutonomamente in tutti gli ambienti in cui si doveva trovare, quindi non comparabile con gli elementi Apollo. Come diceva Von Braun già negli anni Cinquanta a riguardo di ipotetici realizzabili shuttles, essi dovevano fungere da spazioplani, da laboratori spaziali e da supporto per la stazione spaziale. Tutto questo è stato fatto con lo shuttle. E’ stato contemporaneamente vettore, carico utile e vascello di rientro sia per carichi utili che per satelliti guasti da riparare e poi “riconsegnare” in orbita mediante una nuova missione. Non so voi, ma lo shuttle mi ha fatto sognare fin dal 1978… quando sul Corriere Caprara scriveva che usciva da Palmdale per essere portato al KSC. Nessuna capsula mai potrà farmi rivivere quelle sensazioni ed emozioni. Anche se devo dire che questi tempi sono davvero notevoli ed emozionanti per altre questioni tecnologiche che nessuno può non riconoscere.
L’X37B da solo non è “ancora” un’astronave ma dimostra che lo shuttle non è un’idea da buttare via. Mentre la prima generazione si è rivelata eccessivamente complicata per progetto, meccanica, esigenze gestionali, la seconda generazione è un potenziale ponte per una terza che, come stiamo vedendo con i vettori commerciali privati, diventerebbe certamente più affidabile, semplice e di dimensioni intermedie (tra il vecchio e l’X37B). Gli americani non sono del tutto scemi, non l’ho mai pensato… e per questo motivo sviluppando l’X37B dimostrano di non voler buttare via esperienze e tecnologie. Secondo me tra pochi decenni rivedremo uno shuttle, probabilmente privato, probabilmente destinato a compiti executive o… spacebus. Certo, la svolta popolar-vacanziera non sarà la strada che io sto sognando ora.

ciao

Cristiano

Permettimi, solo un paio di appunti: X-37B non è una navicella manned, ed è troppo piccola per esserlo. Quindi per portare uomini bisognerebbe pantografarla e si ritornerebbe nella stessa situazione dello Shuttle. Secondo appunto: allo stato attuale uno spazioplano credo non possa rientrare direttamente nell’atmosfera se proveniente da BEO in quanto la velocità di ingresso sarebbe troppo elevata. Di conseguenza ci sarebbe bisogno di una “frenata” che porti lo spazioplano in orbita terrestre, e successivamente una nuova accensione che lo faccia atterrare. Troppo carburante da portarsi a spasso, al momento la cosa è impossibile.
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Quando penso all’SIVB, il terzo stadio del Saturn V, penso sempre a G. Harry Stine, che nel suo libro “Halfway to anywhere” parlava, piuttosto criticamente, della NASA e dei suoi “vizi” di eccessivo dirigenzialismo che facevano perdere tempo, soldi e insomma, tutto quello che sappiamo di brutto ed inutilmente costoso riguardo l’ente spaziale. Parecchia ragione, certamente, ce l’aveva… e sosteneva che il terzo stadio del SaturnV era un miracolo di ingegneria per la sua progettazione e costruzione all’avanguardia, comparabile e quella necessaria per costruire un vettore spaziale single stage. Leggerissimo, con un rapporto peso al decollo/carico utile praticamente uguale a quello di una lattina di birra, poteva diventare, aggiungendo semplicemente avionica e poco altro per il volo orbitale autonomo, un vero vettore SSTO… e lo comparava con il DC-X, che nel 1993 e 1994 dimostrava la possibilità, con i primi incerti passi, di realizzare quello che oggi abbiamo vissuto nella realtà. Insomma, abbiamo perso vent’anni, e questo grazie alla NASA… e ne abbiamo persi quaranta, grazie al congresso USA che ha abbandonato Apollo senza svilupparlo a costi assolutamente minimi. Ovviamente sappiamo tutti i perchè.

Per “nave spaziale” io intendo un veicolo su cui salgo, accendo i motori, piloto, decollo, navigo, posteggio in orbita o attraggo alla ISS, faccio esperimenti, porto o scarico merci, persone e attrezzature, sgancio, freno, rientro in atmosfera, atterro e scendo, ma, attenzione: se c’è un imprevisto, posso anche rimanere in orbita per svariati giorni in più, se non qualche settimana… Con qualsiasi capsula spaziale manca sempre qualcosa di tutto ciò. Avremo sempre dei moduli aggiuntivi che andranno persi da qualche parte. I prossimi trent’anni saranno densi di novità e vedremo veicoli di diverso tipo apparire e sparire nel giro di qualche anno… esattamente come è stato per l’aviazione dopo i primi incerti voli dei fratelli Wright.

ciao

Cristiano

[quote author=Fabio G link=topic=24566.msg264032#msg264032 date=1451224061]
Cristiano e i vari moduli lunari dove li metti? Essi erano le prime navi spaziali, progettati per operare solo al di fuori della nostra atmosfera.

Che il Saturno fosse una macchina magnifica non lo metto in dubbio, ma mi sembra troppo semplice criticare la NASA col senno di poi dopo decenni senza ricordarsi che fa quel che può col budget e i piani dettati dalla Presidenza e dal Congresso.
Edit: Il Dream Chaser non ti entusiasma?

Si infatti, leggendo il messaggio sopra anche a me è subito venuto in mente.

Ecco l’aggiornamento unmanned dopo l’aggiudicazione dei voli manned a SpaceX e Boeing.