I dubbi di Francia e Germania sul supporto europeo alla Stazione Spaziale oltre il 2020

https://www.astronautinews.it/2016/01/09/36086/

Questa cosa è abbastanza sorprendente!

Putroppo l’Europa si deve dare una bella svegliata…

Abbiamo l’unica Agenzia spaziale che dipende dagli altri per mandare gente nello spazio, abbiamo un corpo astronauti che e’ un decimo in numeri di quello che dovrebbe essere per un continente come l’Europa e un opinione pubblica generale che vede lo Spazio come una cosa molto poco utile se non inutile…

Se davvero Francia e Germania (le due principali contributrici in ESA) stanccano la spina, possiamo dire addio al volo umano Europeo e alla ricerca imbastita fino adesso in questo settore fino almeno al 2040.

Da un certo punto di vista, sarebbe anche meglio, cosi’ almeno ASI sarebbe libera di gestirte il volo umano come preferisce e con risorse adeguate come ha sempre fatto. Purtroppo ESA e’ un’agenzia satellitare, nata tale, non come NASA che e’ nata dall’aeronautica e poi e’ transitata nello spazio, facendo tutto il resto… Non ha caso a capo della NASA c’e’ un astronauta… anche se non e’sempre stato cosi’.

Purtroppo, a mio avviso, " L’Europa" non esiste, esiste questa strana entità che è l’ Esa che deve continuamente fare i conti con i diversi interessi degli stati membri e dei vari interessi industriali e delle varie agenzie spaziali che vi contribuiscono. Già é tanto che riesca comunque a portare a termine programmi di prim’ordine come Galileo ,Atv, Rosetta …
Penso in ogni caso , che questo annuncio ( o minaccia se preferite) di non rifinanziare il programma Iss per il periodo 2020-2024 sia volto più che altro ad ottenere uno " sconto" sulla quota di partecipazione.
Finita la produzione degli ATV e la costruzione del modulo di servizio di Orion , se non si trova altro metodo di pagamento in " natura" ( barter) toccherebbe tirare fuori soldini veri senza ricadute industriali per le aziende europee.

Non può essere una strategia per destinare fondi ad altri programmi? Spero manned…

Sarebbe bello, ma manned con cosa? Non abbiamo neanche un sistema human rated in Europa che sia mai stato sviluppato e testato da quando il genero umano e’ andato nello spazio e questo e’ semplicemente ridicolo… Con chi vogliamo andare, con gli Americani in cambio del modulo di servizio per Orion? E quanti posti saranno resi disponibili dalla NASA…? Con i cinesi? Con i russi, che neanche loro hanno le idee chiare di cosa vogliono fare? Forse con gli Indiani…?

E poi se i fondi venissero deviati in altre attivita’ manned, per andare dove…? L’ESA non ha una strategia, se avesse un minimo di pianificazione futura avrebbe almeno tentato in questi anni di raggiungere un’indipendenza per l’accesso umano dello spazio…

Per come la vedo io, purtroppo non esiste niente per il dopo ISS. Il 2020 è domani in termini spaziali, se si voleva fare qualcosa si doveva iniziare anni fa.
Gli USA hanno qualche idea su cosa fare “dopo”, e stanno già sviluppando qualcosa. Noi non abbiamo neanche le idee.
Probabilmente torneremo a come era prima di Columbus, qualche volo taxi, ma poco di più.

Per la ISS, sicuramente alla fine dovranno finanziare. Finché la Stazione rimane lì, di sicuro non possono chiudere l’hatch di Columbus e dimenticarselo. Quindi se gli altri partner decidono di continuare, ESA dovrà seguire a ruota.

Taglieranno ancora, come hanno fatto negli ultimi 8 anni. ESA ha cominciato a tagliare i fondi a Columbus già nel 2008, appena lo abbiamo lanciato. E anche se siamo arrivati all’osso, continuiamo a tagliare.
È triste, ma purtroppo i vertici in ESA non hanno mai capito che le operazioni non sono un costo morto, ma piuttosto sono quello che serve per far fruire tutti gli investimenti fatti in precedenza…

Del resto l’alternativa quale sarebbe?
Per la luna, in Europa non si troverebbero mai i soldi necessari.
Marte?
Non scherziamo.
Se si chiude con la ISS, o si pone fine a tempo indeterminato ad una presenza manned Europea nello spazio (per puntare su sonde e rovers automatici ,presumo),o si cerca di partecipare al progetto Americano Orion.
Personalmente credo che un qualche accordo per continuare con il programma ISS alla fine si raggiungerà.

Sì certo, tagliando di qua e di là e perdendo il knowhow di quelle molte persone che vanno a fare altro (vedi il sottoscritto e tantissimi altri ).
Columbus è costato 1 miliardo di euro, a cosa è servito se poi lo usiamo sempre meno visto che hanno continuamente tagliato i fondi?

NASA ha messo in piedi un programma chiamato RISE per attirare ricercatori e aziende a fare più ricerca sulla ISS, al POIC assumono persone perché non ne hanno abbastanza per il lavoro che ci sarà da fare in futuro, specialmente quando la ISS avrà 7 astronauti. ESA purtroppo è in totale controtendenza…

Dico la mia da ignorante: ciò che affermano Francia e Germania si inserisce in un discorso più ampio che riguarda lo spazio nella cultura europea. Gli americani hanno sempre avuto in testa “la nuova frontiera”, “i grandi obiettivi”,ce l’hanno nel sangue di “arrivare dove nessuno è mai arrivato prima”. Noi Europei, e spesso noi italiani in primis, ce ne freghiamo altamente. Abbiamo bisogno della Cristoforetti di turno per fare i fighi e dire che “ehi lo spazio interessa anche a noi”. Spero per Francia e Germania che lo spazio riacquisti il peso che merita nel discorso politico-economico.

E intanto l’ESA annuncia il ritorno umano sulla Luna entro il 2030 con partner internazionali, non è chiaro quali…

Capisco e condivido abbastanza le critiche all’immobilismo Europeo in campo spaziale, come più volte discusso dovuto principalmente ad una governance e ai finanziamenti che hanno dimostrato tutti i propri limiti…
A onor del vero però c’è da dire che una via a lungo termine ci sarebbe e sarebbe a mio avviso ugualmente “dignitosa” e di rilievo del sviluppare e gestire autonomamente un sistema di trasporto “man-rated”. Sarebbe la possibilità di acquistare, una volta eventualmente terminata l’esperienza ISS, servizi di trasporto da imprese private per continuare a fare ricerca e volare anche in futuro (oltre ovviamente alle varie partnership internazionali per voli BEO), in fondo è quello che fa ora e farà anche la NASA per la LEO in futuro e non ci vedrei nessun male lo facessimo anche noi… Significherebbe abbassare enormemente i costi di volo e gli investimenti rispetto a sviluppare da zero un mezzo manned (compito non di ESA), e l’Agenzia potrebbe continuare a proseguire il proprio mandato, ovvero fare ricerca in ambito spaziale.
Francamente non vedrei nessun problema se le aziende da cui verrebbe acquistato il volo fossero americane, cinesi o russe, la visione protezionistica “alla francese” forse farebbe storcere il naso a qualcuno, ma è una visione che personalmente non condivido e che più volte in passato ha dimostrato tutti i propri limiti in campo aerospaziale…
Probabilmente nei prossimi anni saranno “sul mercato” sia i mezzi (Dragon, Dream Chaser, CST-100…) che gli avamposti (Bigelow) per poter continuare a fare ricerca e mantenere un’attività continuativa nello spazio e non vedrei di cattivo gusto se ESA si concentrasse realmente nel fare ricerca… Se poi l’industria europea vedrà un mercato in questo settore sono stra-convinto che ci saranno tutti i modi per supportarla e eventualmente utilizzare quello che saprà fornire qui da noi, ma se nemmeno questo sarà sufficiente come “stimolo” per realizzare qualche cosa, significherebbe che se si fosse utilizzato il metodo tradizionale (ovvero finanziamenti totalmente dedicati allo sviluppo di un sistema made in ESA) sarebbe stato un mercato totalmente drogato e insostenibile sul lungo periodo…
Ricordiamoci inoltre che con il termine della ISS non sarebbe solo l’Europa a non avere più un avamposto permanente nello spazio come siamo ormai abituati oggi, ma anche tutte le altre nazioni coinvolte (forse escludendo solo NASA) dovrebbero rivedere pesantemente le loro attività spaziali “inventandosi” qualche altro obiettivo… e non mi sembra che Giappone, Russia o Canada abbiano piani molto più sviluppati rispetto a quelli ESA per il post-ISS, che sia il 2020 o il 2024 poco cambia…

@alby85 Quindi esternalizzare tutta la parte “veicoli” e mantenere in casa ricerca e infrastrutture?

Si, detto “aziendalmente” come va di moda oggi, esternalizzare quello che non è core business e investire in quello che lo è… trasportare cose e persone e farle vivere nello spazio è “core business” delle aziende, non dell’ESA, fare ricerca, incentivare l’industria creando un mercato e stimolare le opportunità di ricerca privata è compito dell’ESA e questo si può fare anche acquistando servizi “pronti” come farà la NASA per la LEO…

Sono d’accordo sul fatto che l’esa non si può permettere un veicolo man-rated, non con questo budget.
Ma si può permettere parte di questi veicoli, laboratori, habitat, così come si è potuta permettere Columbus.

In questo modo oltre a fare scienza manterrebbe anche il knowhow per le operazioni. Se invece si torna a fare voli taxi, si torna ai piccolissimi e frammentari gruppi che c’erano ai tempi degli shuttle e ai primi tempi della ISS (un gruppetto di DLR, un gruppetto di Alenia, etc), buttando nella pattumiera tutto quello che si è messo su negli ultimi 10-15 anni

dubbi sulla ISS li hanno anche negli USA , sanno che la stazione ha i suoi anni e la scadenza eventuale del 2024 è più prossima di quanto si creda per loro stessa ammissione
hanno provato a coinvolgere anche aziende private per sollecitare eventuali utilizzi della ISS ma con effetti che loro stessi ritengono underwhelming
insomma molti dubbi
in NASA stanno lavorando per nuove opzioni ma ancora non hanno preso una decisione

in questa ottica ci mancava solo che l’anello più debole della catena , cioè noi europei , non avessimo dei dubbi

Fonte?

purtroppo è fonte nasa

"“We need to make sure now, about 10 years out, that we have a seamless transition to commercial space stations,” said Charles Miller, ASD executive coordinator.

That approach could also address the challenge NASA and others have encountered lining up commercial users for the ISS. NASA issued a request for information in 2014 to solicit ideas on how to increase commercial opportunities for ISS activities, but agency leaders said the results were underwhelming.

“We were disappointed,” NASA Administrator Charles Bolden said at a House Appropriations Committee hearing March 4, when asked about the outcome of that effort. “We’re not quite ready yet. We continue to pursue that, however.”

Ok, ma è di un po’ di tempo fa :wink:

Proprio per i motivi citati nell’articolo, a fine 2014 la NASA ha lanciato il programma RISE (Revolutionize ISS for Science and Exploration) di cui parlavo sopra, con lo scopo di appunto rivoluzionare i processi che portano alla preparazione e all’esecuzione degli esperimenti sulla Stazione, in modo da renderla una piattaforma appetibile anche ai privati.

Il punto è che con i processi attuali, tra quando un esperimento viene concepito dallo scienziato a quando viene effettuato sulla stazione, se va bene passano 5 anni, in molti casi di più. Questo ovviamente non è accettabile per un’azienda che ha bisogno della ricerca per rimanere competitiva.

Con RISE, NASA sta modificando la “filosofia” in modo che questo tempo si accorci a un annetto e che la responsabilità del “mission success” dell’esperimento si sposti verso il cliente, con NASA che menterrebbe solo la responsabilità della sicurezza della Stazione e dell’equipaggio.
Ma per fare questo cambio di filosofia ci vuole tempo, bisogna cambiare una tonnellata di documenti, processi e procedure, e a valle bisognerà cambiare la testa delle persone che hanno lavorato in maniera diversa negli ultimi 15 anni. I frutti quindi si cominceranno a vedere solo nei prossimi anni, ma ti posso assicurare che in NASA sono davvero fiduciosi che la cosa funzionerà (la program manager, citata nel link sopra, è una mia cara amica).

E ancora una volta, la cosa parte e si ferma a NASA JSC. IMHO per ESA una cosa del genere è fantascienza…

In parallelo, c’é la questione del 4 crew member, che dovrebbe entrare in gioco con il Commercial Crew. Questo significherà il 30% in più di Crew Time per l’USOS, ovvero molte piú risorse per fare ancora più esperimenti. E come dicevo sopra, il Payload Operations Center del Marshall si sta letteralmente espandendo, stanno assumendo persone perché prevedono un grosso aumento nel carico di lavoro.

Questi IMHO sono segnali che NASA crede decisamente nell’estensione al 2024 e oltre, ed è piuttosto deprimente che ESA stia perdendo questo treno…

Si,ma senza stazione per andare dove in LEO?
Che fai,il Programma Gemini ?