ViaSat annulla il lancio di ViaSat-2 con SpaceX e passa a Arianespace

Pur essendo un gran sostenitore della Space X do pienamente ragione a ViaSat per quel che concerne il lancio del loro satellite.

Speriamo che questa decisione ,che capisco perfettamente talaltro, smuova un po’ le acque e faccia capire al vecchio Eolon che deve muoversi con i progetti futuri, e che a volte ( a volte) il marketing non può fare miracoli.

Che tipo di modifiche richiede un satellite di questo tipo per essere adattato a un diverso lanciatore?

Speriamo non sia il primo abbandono di una lunga serie. Questa criticità è stata giustamente prevista e discussa nel forum e l’entusiasmo di molti non è bastato a sminuire il problema! :rage:
Speriamo non sia anche l’inizio di una nuova faida tra “superentusiasti” e “estremamente realisti”. :face_vomiting:

Sarebbe interessante conoscere le ragioni dei ritardi del Falcon Heavy (qualcuno ne sa niente?) Per quanto si sia bravi nel marketing è difficile continuare per molto tempo a vendere un prodotto che non esiste.

Immagino poche. Il satellite è basato su un bus Boeing 702HP (http://www.boeing.com/space/boeing-satellite-family/).
Il bus 702 è compatibile con Delta IV, Atlas V, Ariane 5, Proton, Sea Launch operated Zenit 3SL e Falcon 9 (da wiki).
Quindi c’è da cambiare un anello di adattamento (che Boeing sicuramente fornisce da catalogo), e passare a Arianespace, previa verifica che i profili di missione siano compatibili eccetera - ma in linea di massima, dato che si tratta ormai di HW standard sia come lanciatore che come payload, non dovrebbero essere un problema. E secondo me Stéphane Israël ha mandato una scatola di cioccolatini satellite-size alla moglie di Domenico Petrone.

visti i posti di lavoro europei in ballo direi invece speriamo il contrario…

Perfettamente d’accordo, cerchiamo di essere realistici. Già il bus ed il payload sono USA, non mi dispiace affatto che il lanciatore sia europeo.
http://space.skyrocket.de/doc_sdat/viasat-2.htm e poi c’è in coda Viasat3

Non ne sono totalmente sicuro. Puo’ darsi tu abbia ragione, ma non escludo completamente il fatto che alcuni componenti montati sul bus non debbano essere accettati per un diverso spettro di carico vibrazionale.
Per fare un esempio non sono totalmente sicuro che i thruster di controllo d’assetto abbiano eseguito I test di accettazione per lo spettro di carico di Ariane 5 considerando la posizione (o geometria) della loro interfaccia sul bus.
Magari sto cercando un po’ il pelo nell’uovo… pero’ puo’ darsi qualche calcoletto prima di spararlo lo facciano. :stuck_out_tongue_winking_eye:

Basta che non ci siano barre di proteine a bordo :stuck_out_tongue_winking_eye:
Scherzi a parte, quanto standard sono i payload?
A parte le dimensioni ci sono come fa notare Diego anche specifiche vibrazionali.
Immagino ci siano constraint anche su quello che c’è “dentro”
E quanti test devono passare (e chi li deve fare) prima di dire, appunto, lo posso lanciare con Delta IV, Atlas V, Ariane 5, Proton?

Pensavo anch’io allo spettro vibrazionale. Però immagino proprio che prima di cambiare il contratto qualche test engineer sarà andato di corsa a rivedersi i files dei test fatti, e la compatibilità delle maschere. Insomma, posso anche immaginare che Boeing durante la progettazione del payload e integrazione con il proprio bus abbia tenuto conto di un set di compatibilità che comprenda sia Falcon9 sia altri lanciatori.

Però credo che ormai i “parametri” delle sollecitazioni di un lancio Ariane 5 siano piuttosto noti e così pure quelli che può sopportare quel bus. Quindi presumo che ci siano solo delle verifiche da fare a tavolino, una cosa piuttosto “veloce”.

Edit: battuto sul tempo da Marco

E’ proprio quello a cui mi riferivo, se l’interfaccia e’ la stessa e lo spettro di carico rimane sotto quello per cui e’ stato accettato allora via libera senza problemi, altrimenti non sono sicuro che non venga fatta perlomeno qualche simulazione prima di lanciarlo.
Quando lavoravo in progettazione una volta ci capitó di dover fare una simulazione per giustificare la “riaccettazione” di un thruster perché lo spettro di sollecitazione random del lanciatore con cui veniva lanciato era differente da quello per cui il componente era stato accettato.

dipende che intendi per veloce :stuck_out_tongue_winking_eye: , una analisi modale si fa in una settimanetta (se iI modello FEM e’ gia’ pronto e se non devi simulare anche gli shock). I parametri di sollecitazione sono noti e’ vero, ma a seconda di dove vai a piazzare il componente hai delle amplificazioni delle vibrazioni dovute magari alla geometria dell’interfaccia. (una cosa che non riguarda direttamente lo spettro di vibrazione scritto sul manuale del lanciatore). Il bus e’ di Boeing ma puo’ essere che il thruster (o un componente in generale) sia prodotto da un’altra azienda.

Lo spero anch’io. Comunque non è un buon periodo per Musk. Nel 2015 Tesla ha perso un miliardo di dollari.

Ottime notizie per il made in Europe :beer:

Per contro faccio il tifo per innovazioni che possano dare un forte impulso all’iniziativa privata in campo spaziale, dunque una vittoria saporita ma con un retrogusto amaro.

Sicuramente quando il gioco si fa duro, i duri vengon fuori, dunque mi aspetto di vederne delle belle :ok_hand:

Vedendo il crollo del prezzo del petrolio, non credo che il 2016 sarà un gran anno per le energie rinnovabili, dunque anche per Solar City.
Vedo Musk come come un Don Chisciotte delle rinnovabili e dell’innovazione (marketing?) e nonostante io sia europeo, non posso non fare il tifo per lui.

Mi aspetterei che, col finire del petrolio, il suo prezzo salirà in maniera asintotica, direi che è solo questione di tempo per le energie rinnovabili.

Se non fosse che il petrolio non finisce, anzi è andato costantemente aumentando con l’aumentare della nostra capacità di estrarlo e la scoperta di nuove tecnologie per trovarlo e per estrarlo da altre fonti (vedi il cracking, che è una delle cause dell’attuale crollo del prezzo del petrolio).
Tutte le previsioni sulla fine del petrolio sono state puntualmente smentite dalla realtá dei fatti e dall’ingegno umano :wink:

Sì, ma non è infinito, e soprattutto non è rinnovabile. Prima o poi finirà, e personalmente credo che ciò succederà prima di ciò che si pensi.