SpaceX offre sconti a NASA per compensare la perdita di Dragon

Come mia abitudine, per evidenziare meglio il mio punto di vista, faccio un confronto con le situazioni che noi solitamente troviamo nella nostra vita quotidiana.

Se affido un mio pacco ad un corriere e per qualche motivo quest’ultimo va perso, non mi interesso a come è successo e perchè; spero solo che la cosa non si ripeta e che venga rimborsato del suo valore effettivo.

Penso che anche per la NASA la situazione sia simile. Non deve intromettersi nelle cause che hanno portato all’incidente, ma deve solo farsi risarcire del valoore perso in quella missione per poter così rimediare al carico/valore perso. Se poi si dovesse ripresentare una situazione critica, si potrà decidere se continuare ad utilizzare il fornitore di qquel servizio o cambiarlo.

Nello specifico la p’erdita del carico è stata grave però, dato che a questo si può rimediare, la Space X ha fatto più che bene a fare uno sconto, sia per mantenere il suo cliente, sia per garantirsi un futuro roseo.

Altra cosa che trovo più che giusta e che in passato si era già discussa, il fatto di utilizzare al meglio il trunk della Dragon in modo che non vi sia una m issione dove possa volare vuoto.

E se la parola “pacco” la sostituissi con “persona”?
La questione non è così semplice, attualmente non c’è nessuno, oltre il fornitore del servizio, a effettuare un’inchiesta per questo genere di contratti. Non esiste un’autorità di controllo per incidenti di questo tipo e la questione non è banale, perché se gli unici a effettuare l’investigazione sono i diretti interessati è “palese” che l’investigazione non può essere oggettiva e sistematica e nulla garantisce che successivamente non si commettano gli stessi errori…

Hai ragione quanto al fatto che non esista un’autorità “esterna” di controllo, riterrei peraltro plausibile che la Nasa si sia riservata poteri contrattualmente garantiti e limitati di accesso e verifica ai dati telemetrici, per determinare con proprio personale tecnico - nel rispetto di specifiche clausole di riservatezza e non divulgazione - le cause di eventuali incidenti. E’ d’altronde questa la prassi legale seguita per l’affidamento e vettori terzi di trasporti - via mare o aerei - di carichi “sensibili” da parte di agenzie governative o multinazionali

Si, ma rimanendo con il parallelo dell’aviazione, l’autorità di investigazione è sempre indipendente, anche dalla magistratura (cosa che in italia fatica a essere accettata…) ed è parte terza obbligatoriamente, anche rispetto all’autorità di compentenza.
Poi dal punto di vista commerciale e gli accordi fra fornitore e cliente si può fare qualsiasi cosa, ma è un piano di analisi dell’incidente differente.

Nel caso specifico sopra citato si parla di trasporto di materiali e non di persone quindi…mnon trattasi di capsule manned che avrebbero comunque livelli di sicurezza superiori.

Dall’altro canto, pur se le indagini sono state fatte da personale interno, è loro interesse evitare il verificarsi di altri incidenti ed errori per evitare possibili aumenti di costi e perdita di credibilità; in questo caso sarebbero i diretti avversari ad approfittarne e rischierebbero pure di non vedersi prorogare un eventuale contratto.

Pur se i contratti sono già stati firmati e le missioni stabilite, se si dovessero verificare altri incidenti penso proprio che la NASA inizierebbe ad avere dei ripensamenti e potrebbe, forse, rescindere il contratto viste le inadempienze da parte del fornitore del servizio.

Ma non è loro interesse che le cause che hanno portato al problema siano divulgate e di pubblico dominio… è ormai un fatto assodato e consolidato da decenni nel mondo aerospaziale che le indagini post incidente debbano essere condotte da soggetti indipendente e terzi ai fatti.

Quanto agli interessi del vettore, imho avete ragione entrambi… quello che credo è che contrattualmente la Nasa avrà senz’altro disciplinato questa eventualità, garantendosi autonomi poteri ispettivi di verifica che suppliscano al mancato intervento di superiori autorità indipendenti.
Un consimile scenario contempera sia l’interesse del vettore a non rendere di pubblico dominio le cause di quanto occorso, così come quello del committente ad acclararlo nei limiti e per le finalità contrattuali.

Ma infatti alla Space X non interessa divulgare queste cose. Cercano sicuramente di minimizzare per far si che si creda che il loro sistema è perfetto ( e forse lo è); ora l’importante è aver risolto e andare avanti con le missioni rispettando l’impegno preso con la NASA.

Fino a quando si riuscirà a rispettare il contratto, anche con brevi ritardi, penso che più di tanto alla NASA non interessi la causa che ha portato alla perdita del vettore e del Dragon, quando invece si dovesse ripresentare una situazione del genere, provvederanno a fare delle loro verifiche per accertarsi che si possa procedere senza grossi rischi.

E secondo me pensi male, molto male. Se fossi NASA non farei mettere piede ai miei astronauti su un mezzo prodotto da un’azienda che sembra nascondere qualcosa, o che non dimostri di essere piu’ che collaborativa con richieste di chiarimento e/o trasparenza.
I ritardi possono capitare in questo campo, ma un incidente causato da errori o problemi nascosti sotto il tappeto segnera’ senza dubbio alcuno la fine dei rapporti commerciali tra NASA e SpaceX.
Forzare le cose per rispettare il contratto ha mandato 7 astronauti sul fondo dell’oceano.

Lo sconto funzionerà così: ogni razzo commissionato da NASA, in omaggio due tesla supercar che si “imbussano” da sole contro i camion bianchi in controluce.

La battuta per dire una cosa seria, ossia che chi per primo sceglie la strada dell’innovazione, per primo incontra anche gli inconvenienti.

Si ma interessa a tutto il resto del mondo caspita! Interessa agli altri costruttori, interessa ai ricercatori, interessa agli utilizzatori… Quanti incidenti sono stati nascosti o insabbiati in passato provocando altri morti che si sarebbero evitati se solo gli errori commessi fossero stati divulgati??
Siamo proprio alle basi della sicurezza e delle leggi che oggi sono i capisaldi legali a livello mondiale (ONU) che regolano le investigazioni aeronautiche in tutto il mondo!

Hai senz’altro ragione, Albyz, con riferimento al settore dei voli aerei, dove da tempo autorità indipendenti nazionali (ENAC), europee (EASA), ed internazionali sovraintendono alle investigazioni in caso di incidente.
ONU a parte, che salvo per dichiarazioni di principio, non ha poteri diretti in materia.
Nel campo del volo (sub)orbitale, invece, non vi sono - ancora - consimili organismi di controllo; la tutela dei legittimi interessi delle agenzie committenti resta in questi casi affidata a clausole negoziali contenute nei contratti, di natura privatistica, inerenti i singoli lanci.

No, questo è errato, le investigazioni sono condotte dalle autorità investigative (in italia ANSV, negli USA NTSB, in Francia BEA ecc.) che sono soggetti totalmente slegati e indipendenti dalle autorità di sicurezze (quelle che citi tu). In Italia ad esempio l’ANSV è uno dei pochissimi enti alle dipendenze direttamente alla Presidenza del Consiglio, queste serve per evitare qualsiasi legame e conflitto di interessi con tutte le altre entità potenzialmente coinvolte, autorità di sicurezza comprese (ENAC in Italia è sotto la supervisione del Ministero dei Trasporti), le quali molte volte sono loro stesse destinatarie delle raccomandazioni di sicurezza scaturite da un incidente.

ONU a parte, che salvo per dichiarazioni di principio, non ha poteri diretti in materia.

Non proprio, l’ICAO che è l’agenzia ONU per l’aviazione civile, attraverso la convenzione di Chicago del 1944 i Paesi membri e firmatari (praticamente tutto il mondo) sono obbligati ad adottare le norme definite come “Standard” mentre sono fortemente incoraggiati ad applicare le “Recommended Practices” (possono esistere eccezioni ma sono regolamentate diversamente). L’Annex 13, quello che regolamenta le investigazioni sugli incidenti è fra quelli obbligatori e tutti i Paesi firmatari sono obbligati ad istituire un’autorità di investigazione con i requisiti in esso contenuti.

Nel campo del volo (sub)orbitale, invece, non vi sono - ancora - consimili organismi di controllo; la tutela dei legittimi interessi delle agenzie committenti resta in questi casi affidata a clausole negoziali contenute nei contratti, di natura privatistica, inerenti i singoli lanci.

Credo valga per il volo non abitato, il volo umano spaziale negli USA è già regolamentato da alcuni anni dall’FAA (in italia si sta iniziando ora con le prime discussioni), non so però in caso di incidente quale sia l’autorità incaricata delle investigazioni… forse sempre l’NTSB.

Concordo quanto al settore dell’aviazione: il dualismo tra autorità di sicurezza ed investigative assicura da tempo il principio del “controllo sui controllori”.
Per i voli spaziali, è ben vero che la FAA ha unilateralmente adottato una propria normativa sui voli manned (ma non ha giurisdizione alcuna sui programmi europei, cinesi etc., ed è al più considerata come una regolamentazione di riferimento), mentre per i voli unmanned - quelli di cui si discorreva - non mi risulta esistano normative specifiche.
Reputo converrai con me sull’opportunità - e nel breve periodo ineluttabilità - della loro introduzione, magari dapprima ad opera di organismi nazionali (probabilmente gli USA saranno more solito i precursori), ed in seguito internazionali

Beh in realtà in questo settore è EASA (l’Agenzia Europea di Sicurezza) il precursore con un regolamento unificato sui “droni” (perché alla fine è di questo che si parla) che entrerà in vigore nei prossimi anni e che potrebbe essere semplicemente esteso al volo spaziale (se già non lo fosse). Credo che FAA non abbia ancora regolamentato nulla in merito.

Grazie Albyz per la precisazione in merito all’annunciato - ma non entrato in vigore - regolamento europeo sui droni.
Ad ogni modo ad oggi - per quanto mi consti - nessuna nazione, unione o confederazione di stati ha legiferato in merito alle missioni spaziali, manned od unmanned che siano, fatto salvo l’unico precedente del regolamento FAA che tu correttamente citavi.
Sarà senz’altro questione di anni (pochi?), prima che - alla luce dei più che cospicui interessi in gioco e del sempre più frequente ricorso da parte dei committenti a lanciatori stranieri - si renda insopprimibile e indifferibile l’esigenza di un corpo di norme internazionali in materia. Imho, of course… :stuck_out_tongue_winking_eye: