NanoRacks realizza un modulo airlock commerciale per la ISS

Io non ho capito se é prevista la rottamazione della ISS, o se la medesima si evolverà continuamente con la sua logica a moduli. IMHO costerebbe meno sviluppare nuove sezioni avendo come base questa.

Il problema è la vecchiaia di alcuni moduli di servizio indispensabili.

Tralasciando il problema dei moduli della ISS, devo dire che questo è un progetto davvero incredibile che permetterà alla ISS di essere sfruttata al meglio nei prossimi anni fino al suo pensionamento.

Se in molti criticarono quanto fatto dall’ex presidente Obama, bisogna dire che senza le sue idee non saremmo arrivati ad avere i privati nello spazio e, a parer mio, neanche queste innovazioni sulla stazione.

Moduli che tra l’altro occupano la parte centrale della Stazione. Questi moduli sono i più vecchi e occupano una posizione che ne rende molto difficile (o quasi impossibile) la sostituzione.

Da un punto di vista puramente teorico,questi moduli vecchi potrebbero essere “bypassati”?
Mi spiego,se si aggiungessero nuovi moduli e semplicemente si chiudessero e disattivassero quelli vecchi,realizzando ovviamente un passaggio alternativo tra le varie parti della stazione,potrebbe funzionare?

Si la modularità in alcune parti della stazione si é praticamente persa, troppe interconnessioni…

@Carmelo: ahah soluzione fantasiosa… dopo 100 anni avresti un immenso relitto spaziale abitato solo in piccola parte. :grin:

Più che altro penso al rischio di esplosioni di vecchi moduli di servizio russi…

Bisogna poi vedere se ne vale la pena.
Costi-benefici.
Programmando da ora (“programmando”,la parola magica che è sempre mancata sinora) si potrebbe avere dalla seconda metà degli anni 20 una nuova stazione (e perchè no internazionale) composta dal core di due o tre moduli bigelow.
Tutto sta a decidere cosa si vuole fare;si può pure dire restiamo in LEO per i prossimi trenta o quarant’anni (perche no),l’importante è avere programmi concreti,che contino su una realistica copertura finanziaria e che vengano perseguiti al di lù del cambio di Amministrazioni politiche.

Da quello che avevo letto, il programma iss ( attivo fino al 2024 …almeno), dovrebbe poi mutare in “privato” nel senso proprio dell’articolo che qui si cita.
Ora … mi sembrava che anche altre stazioni spaziali passate abbiano sforato e di tanto i tempi programmati e previsti di vita. ( skylab ?..mir ? ) .
La cosa interessante invece e’ che sembra all’orizzonte una nuova componente della space economy … ovvero privati che si faranno le proprie stazioni spaziali per
uso Pubblico /privato. Ricerca privata ma anche pubblica. A memoria ricordavo che nell’articolo si citava come fossero non meno di 14 le aziende (americane) impegnate in questo versante.
Le due forse piu’ avanti o note erano Bigelow e Axiom ( ma anche Lockheed Martin). Si metteva in luce la FAME di stazioni spaziali per scopo ricerca sia pubblica che privata.
Cio’ , assieme alla esperienza della iss, aprira’ un fronte vasto di indotto economico per la costruzione di tali strutture e diventera’ ancor piu’ vitale la possibilita’ di accesso allo spazio che a sua volta dovrebbe accrescere ancora di piu’ la fame di lanciatori… e quindi di aziende ( private ) che possano fare la strada come spacex. ( che non e’ facile ok… ).
Ce’’ crisi di lavoro ? in questo settore ( spazio ) credo di no.

Ho qualche dubbio che i privati dispongano di fondi necessari per costruire una stazione spaziale dopo la ISS nel 2024. Il modulo presentato dalla Axiom temo che costi più di 1 miliardo di dollari (visto le dimensioni e la complessità) e non credo che la società abbia a disposizione questi soldi. Non parliamo poi di realizzare una stazione interamente privata…

Per quanto riguarda la Bigelow… onestamente non ho ancora capito che cosa sta facendo Robert Bigelow, sta costruendo i due moduli BA-330 o no. Al di la dei bei disegni presenti sul sito dell’azienda, non abbiamo ancora visto nulla di concreto nella realizzazione dei due moduli gonfiabili. Credo che in realtà egli non stia costruendo niente perché aspetta di essere finanziato da qualche programma della Nasa come il “NextSTEP”.

Credo che la cosa migliore è quella di mantenere operativa la ISS fino al 2028, coinvolgendo i privati nei costi della stazione e offrendo loro più spazio per gli esperimenti.
Il modulo BEAM e il airlock della NanoRacks rappresentano i primi passi in questa direzione.

Inoltre bisogna considerare che una prossima crisi economica potrà mettere in discussione molti dei progetti attuali, portandoli ad un ridimensionamento o ad una cancellazione, come già successo in passato. Per evitare ciò, la Nasa potrebbe mantenere operativa la ISS fino al 2028 e assemblare una piccola stazione spaziale in orbita lunare con la collaborazione dei privati e delle altre agenzie spaziali.