Ottimo articolo come al solito.
Complimenti Roberto!
Anche se Dragon non è totalmente riutilizzabile, almeno in questa fase, è già un bel passo avanti.
Con questo volo già il primo stadio del missile si riutilizza, parte della capsula, resta la capsula intera ed il secondo stadio.
Guardando al futuro, un primo stadio si potrà recuperare e se il secondo lo si abbina al veicolo… mi vengono in mente i classici razzi alati descritti nella fantascienza degli anni d’oro.
Dragon è riutilizzabile esattamente come lo erano le navette spaziali della NASA. Nessuno Space Shuttle è mai tornato in orbita senza qualche componente sostituito.
Tutto sta a vedere il rapporto costo/beneficio del riuso.
Se si contengono i costi riutilizzando razzi e capsule ha un senso, se no tutt’al più è un investimento nella ricerca per arrivare a mezzi riutilizzabili realmente economici.
Nell’articolo si parla chiaramente di una Dragon non totalmente riutilizzata, perché la NASA impone un veicolo nuovo ad ogni lancio, ma anche che la NASA ha dato l’approvazione al riutilizzo di alcune componenti. E se la NASA approva, prima o poi si riutilizza tutto, perché se non ho capito male lo scopo della Space X è questo.
Il riutilizzo del secondo stadio del Falcon è solo una mia fantasia.
Un piccolo passo, ma fatti uno dietro l’altro aumentano la distanza 
Il riuso raggiunto ora penso sia quanto di più economico raggiungibile oggi: l’intero primo stadio, e la parte economicamente importante della capsula.
Ad ora, ad ogni lancio vengono buttati unicamente secondo stadio e la parte posteriore (backshell?) di Dragon.
Escludendo il secondo stadio, penso che la backshell rappresenti una piccola % del costo totale di una capsula nuova completa.
Da quel che ho capito, per questa prima volta, si è scelto (con il consenso della NASA) di sostituire più parti di quello che sarebbe strettamente necessario. E’ probabile che in futuro si adotti un criterio più largo.
Il riutilizzo del secondo stadio del Falcon è solo una mia fantasia.
E’ anche una fantsia di Musk, che ne ha parlato recenemente, nella conferenza postflight SES 10.
Rob, ho idea che per ora sia destinato a restare una fantasia.
A meno che qualcuno inizi la produzione di scudi termici monoblocco, in serie, ed economici. Più economici delle ore/uomo usate ora per controllare quello di Dragon. Magari usando la stampa 3D che fa più figo.
Ma fosse solo questione di scudo, forse l’avrebbero già fatto
Non stavano tentando anche di paracadutare i fairings?
Il riutilizzo di componenti di razzi è un problema tecnico.
Investendo somme e risorse, il problema può trovare soluzione, ammesso d’avere idee e che il livello tecnologico lo consenta, ma questo punto è il più difficile da valutare.
Comunque, il riutilizzo del primo stadio ci avvicina all’idea di Sangher, che sembra essere quella vincente. Semplice ma complessa da realizzare, anche se qui non abbiamo un “aereo” come vettore riutilizzabile.
Ma queste cose le sapete già.
Mi chiedo quante volte possa essere riutilizzata una capsula come la dragon. 