Il Dream Chaser volerà verso la ISS nel 2020

Bella notizia. Quanto tempo però.

Ottimo pensavo molto dopo.

piccolo commercial di SNC

Sierra Nevada Corporation ha ricevuto l’autorizzazione dalla NASA per la costruzione del primo Dream Chaser

le ali sono tornate!

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arrivati dalla NASA i mattoncini della protezione termica per il Dream Chaser n.1

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Un articolo molto bello sullo stato attuale del DC

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Il Dream Chaser é uno di quei veicoli spaziali che voglio vedere volare.

Bene ! Era ora che si trovasse un metodo flessibile per trasportare rifornimenti e dati di interesse scientifico. La possibilità del Dream Chaser di tornare a terra è vantaggiosa per risparmiare tempo e denaro.

Anche con i paracadute e le capsule si puo’ riportare carico a terra. Sia con splash down che con mid air catch (una tecnologia che viene trascurata ma molto promettente). E ovviamente anche con atterraggio retropropulsivo (che a sua volta richiede complessita’ e riserve di propellente per l’atterraggio).

Il modo corretto di fare un confronto tra i metodi di rientro e’ verificare esattamente la frazione di payload utilie al lancio e al rientro (se le ali e il carrello ti mangiano il 40% del payolad, o se il propellente per l’atterraggio retropropulsivo e’ troppo tu capisci che potrebbe non convenire), oltre alla complessita’, affidabilita’, probabilita’ di perdere il carico, costi di manutenzione e revisione e delle operazioni per ogni lancio, ecc.

Vi ricordo che con i paracadute e’ possibile riportare a terra carichi enormi, i booster dello shuttle pesavano veramente un botto e rientravano con i paracadute.

Magari poi le ali possono essere competitive rispetto agli altri metodi, intendiamoci. Ciascun approccio ha i suoi pro e contro.

Pero’ non e’ corretto dire che non si possono far rientrare carichi in altro modo.

Verissimo, però un conto è far rientrare un carico utile con un basso livello di G e poterlo scaricare comodamente su una pista aeroportuale ed un altro è quello di recuperarlo in alto mare e trasportarlo fino in porto… Si tratta anche di valutare questo aspetto (magari proprio a seconda del tipo di carico utile e delle sue esigenze).

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Tutto vero, ma non mi pare che nessuno abbia sostenuto che sia l’unico modo per farlo.

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Un piccolo documento sul precursore NASA HL-10:

Nuovi passi avanti per il Dream Chaser in vista del debutto orbitale del 2021.

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Nuovo look. Panda spaziale oppure Orca cosmica?

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Panda… c’è troppo bianco per l’orca… Ma con i denti in stile A10 warthog sarebbe una figata

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Si, Panda… :smile:

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E Panda sia.

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Ho sempre pensato che la filosofia “ricopriamo tutto con lo scudo termico che non si sa mai” non avesse molto senso…

Interessante tweet di SNC: il lavoro sulla versione abitata del Dream Chaser sta proseguendo, anche attraverso uno specifico accordo con NASA/CCP.

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