Anatomia dell'indicatore di assetto dell'Apollo

Ciao ragazzi!

Avete mai visto come era fatto all’interno un indicatore di assetto della capsula Apollo? Girovagando sui siti della NASA ho trovato queste bellissime foto!

Ma sapete come funzionava e a cosa serviva? Questo strumento, chiamato dagli astronauti, “la palla n°8” per il suo classico colore nero e per il fatto che doveva essere conservata in ordine (d’assetto s’intende) sino alla fine della “partita” (o meglio della missione), era una piccola sfera su cui era disegnata una rete intersecata di angoli e coordinate! Era comandata dai giroscopi dell’Apollo, che rappresentavano il sistema vestibolare dell’astronave! Per seguire una traiettoria precisa nello spazio, considerando le grandi distanze in gioco, l’equipaggio doveva conoscere in ogni momento la posizione dell’astronave in relazione a qualsiasi punto della volta celeste! A questo scopo, le capsule Apollo, erano munite di un sistema di guida con un “componente fisso”, noto con il nome di “elemento stabile” o IMU, fissato inerzialmente in uno spazio in relazione alle stelle (da qui risulta più facile capire, perche gli astronauti compivano periodici cicli di allineamento dell’astronave con le stelle, utilizzando il sestante montato nel reparto delle apparecchiature della capsula Apollo). Attorno a esso erano montate una serie di sospensioni cardaniche (Gimbals), che si spostavano ad ogni cambiamento di assetto dell’atronave! Il sistema di guida (GNC) teneva costantemente aggiornato il computer di bordo (CMC Computer del Modulo di Comando), comunicandogli i cambiamenti di assetto della nave, in relazione all’elemento stabile e quindi alle stelle, mentre la palla n°8, forniva un’interfaccia visuale all’equipaggio!! Il sistema, funzionava benissimo, ma aveva una cattiva abitudine! Se l’astronave si spostava improvvisamente in posizione di imbardata (a destra o a sinistra), le sospensioni cardaniche dell’elemento stabile si allineavano irrimediabilmente, resettando in un secondo, tutti i dati dell’assetto dal CMC!! Questo gravissimo problema, che significava per il computer e l’equipaggio, aver perso completamente l’orientamento, si era cercato di evitarlo, dotando la palla n°8 di due cerchi rossi posti rispettivamente a 180° uno dall’altro! Quando un disco cominciava a mostrarsi nel quadrante, l’equipaggio sapeva di trovarsi molto vicino al blocco delle sospensioni cardaniche e di conseguenza, doveva agire sull’astronave per riportare l’assetto nei limiti di sicurezza. Quando uno dei due dischi rossi, si collocava al centro del quadrante, voleva dire che le sospensioni erano bloccate, l’assetto era perduto e perduta era anche l’astronave (almeno in termini di navigazione)! Sulla consolle del modulo di comando erano installati due di questi indicatori: uno davanti alla postazione del pilota del modulo di comando (lettino di sinistra) e l’altra davanti alla postazione del comandante (lettino centrale).

Wow!
Chissà se potessi trovarlo sul mercato dell’usato quanto cercherebbero di scucirmi…
Davvero un gioiellino di ingegneria, oltre che un reperto storico di sicuro valore.

Ti ringrazio per questa tua precisa informazione, e per le belle foto.

Grazie mille!

ps.Mamma mia quanti “blocchi cardanici” giocando a Apollo Simulator 2006…

Grande AstroTeo!!!

Grazie per l’ottima e completa spiegazione su questo importante sottosistema dell’Apollo.

Dato che, qui nel Forum, ognuno di noi ha qualche “specializzazione” credo ti sia meritato la menzione come esperto di sottosistemi.
Pertanto sentiti libero di postare ancora indicazioni tecniche di questo tipo anche su altri sottosistemi dell’Apollo, o di altri veicoli spaziali.

Grazie Archipeppe!

Per me è un vero onore!

Matteo Negri
Segretario e responsabile della sezione organizzazione
osservazioni astronomiche sociali in Italia del
Gruppo Astrofili Columbia di Ferrara

Trattazione personale “Si, siamo andati sulla Luna! Ecco le prove!”: http://www.astrofilicolumbia.it/SiSiamoAndatiSullaLuna.htm

Email: segretario@astrofilicolumbia.it - matteo.ne@alice.it
Sito web: www.astrofilicolumbia.it

Complimenti per questo interessantissimo aspetto “secondario” delle prestigiose missioni Apollo.

A vostro giudizio l’Orion monterà qualcosa del genere a bordo,o il sistema è del tutto superato?

A vostro giudizio l'Orion monterà qualcosa del genere a bordo,o il sistema è del tutto superato?

A quanto se ne sa, l’Orion dovrebbe dipendere interamente da una strumentazione basata su schermi ultrapiatti “touch screen” con capacità multifunzione, analogamente a quanto installato a bordo degli Shuttle (con il programma “glass cockpit”).

In quel caso agli Shuttle furono installati degli schermi multifunzione analoghi agli "EFIS-Bendix) presenti su tutti gli aerei di linea, ed executive, prodotti negli ultimi venti anni. A differenza dell’Orion gli Shuttle conservavano una parte, ritenuta vitale, di strumenti di volo elettromeccanici, tra i quali gli indicatori di assetto.

Bè ci vorrà sempre qualcosa di analogico e meccanico per la determinazione dell’assetto, indipendentemente dall’interfaccia che poi avrà l’utente (giroscopi, piattaforme inerziali o altro).