Tute pressurizzate Italiane:forse ho trovato qualcosa di grosso.

Spacewalker,forse potrei aver trovato qualcosa di grosso.Inseguendo i miei ricordi di bimbo,mi sono imbattuto in un sito che pubblica le foto dei mitici soldatini di carta del “Corriere dei Piccoli”.Si trattava di veri e propi figurini,precisi fino all’ultimo dettaglio ( e perciò di grande interesse uniformologico) che venivano pubblicati come inserto sul glorioso giornaletto per ragazzi negli anni 60 e 70.Ripeto,le raffigurazioni erano assolutamente realistiche,delle riproduzioni fedeli fino all’ultimo dettaglio.Spulciando le varie annate,nella pagina del 1966 ho trovato una sorpresa da mozzare il fiato.La riproduzione di una tuta pressurizzata Italiana sperimentale,evidentemente in uso a metà degli anni 60.Io credo che per prima cosa bisognerebbe mettersi in contatto col titolare del sito per farsi inviare una buona scansione,e poi avremo una base dalla quale partire per fare delle ricerche. :colonial:
http://www.webalice.it/luigisaso/page23/page31/files/page31-1022-full.html

Un tentativo di ingrandimento.E’ chiaro che non c’entra nulla con la tuta Francese della quale ci siamo occupati tempo fa.Un apparato Inglese costruito su licenza o qualcosa interamente Made in Italy? P.S.Sembra prodotta in due versioni.

Grande Carmelo! Abbiamo una concreta base di partenza.
Dall’ufficio non riesco a fare molto oggi, cmq sento alcuni “colleghi” nei forum di collezionisti di apparati di volo.
Voglio sentire che mi dicono in quanto, già in altre occasioni, mi hanno sempre ribadito che le tute pressurizzate Italiane erano di produzione estera (Francese per la precisione)
A presto info … spero interessanti!

Non credo propio che la tuta in questione sia Francese (semmai somiglia a quella Inglese che tu fotografasti l’anno scorso in un museo,ma il casco sembra diverso e più grande).Comunque ho inviato una mail al titolare del sito,il Signor Saso chiedendogli una scansione migliore (l’indirizzo è: censored@alice.it nel caso volessi provarci anche tu).Inoltre monitorizzo Ebay per trovare in vendita il numero del 15 maggio 1966 del Corriere dei Piccoli (maledizione,attualmente c’è quello sulla Marina,non sull’ Aereonautica)! Penso che la pista sia buona.I disegni,estremamente precisi dal punto di vista tecnico (avevano uno scopo didattico) sono del grande Giove Toppi,specialista in fumetti di tipo storico-militare.Io credo che l’apparato in questione,che viene descritto come “sperimentale” debba essere stato usato intorno al 1965-66,e questo collima col riferimento trovato su una rivista a "tute a pressione Italiane " nella metà degli anni 60.

[admin]
Scusa Carmelo,
ho “censurato” la mail che avevi messo per non rischiare che i bot che SEMPRE leggono i forums inondino in breve tempo quella casella di spam.
Eventualmente fornisci la mail a chi fosse interessato tramite PM. :slight_smile:
Scusa l’intromissione.

Accidenti! hai ragione,che scemo non ci avevo pensato! :flushed: L’ultima cosa che vogliamo è irritare il Signor Saso.Grazie Marco. :colonial:

Grazie Carmelo per il tuo impegno.
In questi giorni sono un poco “preso” ma oggi dovrei riuscire a dedicarmi a questa interessante nuova “via” :smiley:
Ho ricevuto quanto inviato via PM :wink:

Oggi il gentilissimo Signor Saso mi ha inviato una scansione dei disegni della tuta pressurizzata.Desidero ringraziarlo anche a nome del forum per la sua generosa e cortese disponibilità che ci permette di compiere un importante passo avanti circa l’individuazione di apparati pressurizzati Italiani.Se l’amministratore lo consente vorrei segnalare il sito del Signor Saso,con i suoi preziosi figurini militari tratti dalle pagine del “Corriere dei piccoli”,testimonianza di un epoca in cui la qualità dell’editoria per ragazzi era incomparabilmente migliore rispetto ad oggi. http://www.webalice.it/luigisaso/

Ed andiamo alle tute. Ecco le scansioni.I disegni (certamente ripresi da fotografie) sono molto dettagliati e precisi.Possiamo certamente escludere che la tuta sia di produzione Francese.Per quanto rammenti contemporanei apparati Britannici,ritengo trattarsi di una produzione tutta “made in Italy”.Probabilmente queste tute,realizzate in via sperimentale in pochi esemplari,vennero testate tra il 1964 ed il 1966 (voli d’alta quota?)ed infine rigettate,o perchè non ottimali o perchè inutili per le esigenza della nostra Aereonautica.

Non sembra niente di mai visto prima (Dario correggimi se sbaglio).
In più il pilota sembra indossare, sopra la tuta pressurizzata, una combinazione anti-g.

La combinazione anti G sembra integrata nell’ overgarnment della tuta.Nell’apparato si distinguono chiaramente i connettori per l’ossigeno,i cavi per la radio il “cravattino” (com’è il nome tecnico)? posto sul petto con i cavetti metallici collegati alla gorgiera del casco.L’elmetto sembra identico a quello delle tute SR-71,ma mi pare più grande (costruito su licenza o adattato)? La tuta invece mi sembra inedita (Pirelli)? Non comprendo i cavetti sui guanti.

Orpolina! Oggi non ho avuto modo di postare alcune cosette dall ufficio, ne approfitto ora. Dunque il casco continua ad avere le sembianze di un EFA 23 francese, anche se potremmo pensarlo “rivisto” in versione italiana… (vedi foto). Non ritengo che sia di provenienza USA, e cioè un casco USAF S-901 adattato. L apparato pressurizzato sembrerebbe presentare la tipica combinazione anti-G delle tute a pressurizzazione parziale, mi vengono in mente per somiglianza per esempio una MK 3 inglese o di una Taylor High Altitude suit anch essa made in UK (vedi foto). Sempre per somiglianza non escluderei la tuta Windac anche se mi sembra avere una struttura legermente diversa alle spalle. La fettuccia con pulegge e cavi anti sollevamento è però tipica degli apparati a piena pressurizzazione. Molto strani (e pericolosi) i tubi presenti sui guanti che si interfacciano con gli avambracci. Sul lato sinistro mi sembra di scorgere una lunga zip che scende dalla spalla sinistra fino all inguine, la disposizione è piuttosto particolare. Per il resto aspetto info dagli amici …

Assumendo che il disegno sia esatto,il casco mi pare di foggia un pò differente rispetto all’EFA 23 Francese.Infatti è un pò più “panciuto” nella parti laterali inferiori.Inoltre l’imbottitura interna sembra diversa,più ampia come nei modelli Americani,anzichè a “passamontagna” come in quello Francese.Le manopole della visiera sono molto più grandi,e nere .Quella che tu vedi come una zip a me pareva un cavo per la radio,ma in effetti guardando meglio potrebbe benissimo essere una cerniera.Se così fosse,è posta in posizione molto originale rispetto ad apparati simili.Anch’io avevo pensato ad una "partial pressure suit,ma la tuta mi sembra piuttosto voluminosa (confronta il modello Inglese) ,e la combinazione anti-G è decisamente integrata nell’overgarnment,non indossata sopra.La fettuccia anti sollevamento e il connettore dell’ossigeno sembrano quelli di una vera e propia tuta pressurizzata.Incomprensibili i cavetti sui guanti.Non credo siamo di “fantasia”.Sono due tubicini uniti in mezzo con un giunto (staccabile)? A cosa potrebbero servire? un sistema di raffreddamento o riscaldamento del guanto? e se fossero in realtà delle cinghiette portate un pò larghe (il “giunto” potrebbe essere in realtà una fibbia).La dicitura “tenuta di volo sperimentale” deve essere stata ripresa dalla didascalia di una foto.Non si potrebbe interpellare l’ufficio storico dell’ Aereonautica?

Le ultime info che sono riuscito a reperire da un carissimo amico, confermano che l’AMI doveva sperimentare le combinazioni da volo per alte quote della EFA Francese, ma è molto probabile che non abbiano mai volato. Inoltre, alcuni anni fa sono state distrutte … con grande lungimiranza dei responsabili del servizio storico dell’AMI.
Un esemplare dovrebbe essere conservato nel museo di Padova “Il nido delle Aquile”. Sto aspettando di vedere l’immagine che dovrei ricevere a giorni scattata dall’amico Mauro, in questo modo potrei confrontarla con quella dei disegni.
Potremmo essere vicino alla soluzione … :grin:

Perché pericolosi?

Paolo Amoroso

1 - Perchè potrebbero intralciare i movimenti nell’angusto spazio di una cabina di pilotaggio.
2 - Perchè potrebbero urtare contro dispositivi di comando/azionamento attivandoli
3 - Perchè in quella posizione sono più esposti a possibili danneggiamenti accidentali.

Ma le EFA in versione Italiana erano tute comprate dalla Francia,o costruite su licenza, magari con alcune modifiche? La loro eventuale adozione c’entra qualcosa con l’arrivo degli F-104 presso la AMI ?

Secondo me si, all’inzio dell’impiego operativo dello Starfighter (sopratutto nelle versioni A e C) i piloti USA vestivano le classiche tute pressurizzate “capstan” per l’impiego ad alta quota.
Probabilmente l’AMI intendeva perseguire la stessa strada…

Anche io ritengo di sì, sto verificando le info che ho a disposizione metre resto in attesa della famosa foto di Padova. Per ora accontentatevi di questa fotografia, scattata dall’amico Mauro presso il museo del 2.° Deposito Centrale di Gallarate. Nella vetrinetta sul primo ripiano dall’altro ed in posizione centrale è proprio visibile il casco EFA 23 del quale si intravede anche il logo. A quanto pare anche gli svizzeri utilizzavano questa particolare combinazione … :kissing_heart:

Dunque queste sono le ultime info reperite e sembrano mettere un pò di ordine alla diatriba …
Le tute erano effettivamente delle EFA Type 30, questo è quanto mi hanno comunicato:

“The helmet type 21 was used with EFA type 30 pressure suit, and the pipes are there to connect the pressure gloves onto the suit.
A white leather suit SGP21 was worn over the whole stuff to protect the fragile material of the efa 30.
the french also used the ventilated suit type 25 under the EFA 30 and an anti-g suit type 817”

La fonte è molto attendibile.
Questa combinazione doveva essere utilizzata sui 104 ma non è mai stato possibile impiegarla.

Il caso sembra essere risolto.Esiste una foto dell’EFA 30 indossata? Si è capito cosa erano esattamente i cavetti sui guanti?