ELV selezionata dall'ASI per le evoluzioni del VEGA

L’ASI ha affidato a ELV la seconda parte del programma LYRA, che studia possibili evoluzioni del Lanciatore europeo VEGA.
ELV è una società con partecipazione mista di ASI (30%) e Avio (70%) che è primo contraente del programma VEGA dell’Agenzia Spaziale Europea.
«L’acquisizione di questo contratto ha una elevata importanza strategica per il Gruppo Avio e per l’Agenzia Spaziale Italiana - si legge in una nota ufficiale - in quanto permette alla controllata ELV, responsabile di sistema del lanciatore Vega, di consolidare la propria posizione di sistemista europeo per il lanciatore».
Il nuovo contratto prevede il consolidamento della configurazione del lanciatore e gli studi di sistema per la definizione del progetto, insieme a due importanti linee di sviluppo di sottosistemi innovativi affidati rispettivamente ad Avio e ELV. Il primo è relativo a un nuovo sistema di propulsione a ossigeno-metano liquidi e l’altro un sistema di guida navigazione controllo affidato ad ELV. Il contratto ha una durata di circa quattro anni, ed è il secondo passo per lo sviluppo del programma per il quale Avio ed ELV hanno già portato a termine gli studi di fattibilità, e che in questa fase è già incluso nel Piano Aero-Spaziale Nazionale, e che verrà successivamente proposto in ambito europeo quale evoluzione del programma ESA Vega.
L’obiettivo di Lyra è di raggiungere un incremento delle capacità di carico fino ai 2000 Kg di carico in orbita polare a 700 km senza incrementi significativi del costo del servizio di lancio. Tra i requisiti vi è la capacità di lancio dei satelliti di seconda generazione Cosmo-Skymed ed una maggiore flessibilità di missione. L’attività relativa alla propulsione impegna circa il 75% dell’intero contratto, ed ha una forte connotazione applicativa: Avio ha infatti il compito di realizzare un dimostratore a terra in scala 1:1 del nuovo sistema propulsivo, chiamato MIRA. Le maggiori prestazioni del programma LYRA rispetto a VEGA si baseranno sull’introduzione di un terzo stadio (Zefiro 9), a propellente liquido ossigeno-metano, che verrà sviluppato a partire dal dimostratore MIRA e che sostituirà l’attuale terzo stadio (Zefiro 9), a propellente solido, e il quarto stadio (AVUM), a propellente liquido, del Vega.
Per l’esecuzione delle attività, ELV si avvarrà della collaborazione di Avio, Datamat e Utri. Avio si avvarrà della collaborazione della società russa Konstruktorskoe Buro Khimautomatiky (KBKha), nell’ambito degli accordi tra ASI e la Federazione Spaziale Russa, detentrice di una consolidata esperienza nell’ambito della propulsione spaziale a liquido. L’acquisizione di questa nuova competenza nei sistemi di propulsione liquida consentirà ad Avio ed ASI di recitare un ruolo di primo piano anche nel programma preparatorio di futuri lanciatori. ASI, inoltre, consolida così la collaborazione con l’Agenzia Russa ROSCOSMOS nel campo dei Lanciatori Spaziali.

Collaborazione fra le aziende spaziali italiane e quelle russe nel campo della propulsione liquida… :kissing_heart: MOLTO interessante per il futuro sviluppo di lanciatori (magari in parte riutilizzabili… ;-)) da parte italiana… Hai Archipeppe non è che ne sai qualcosa? ARIES…magari… [-o<

Un razzo a liquido non ha meno spinta dell’attuale terzo stadio a solido, quindi il payload non dovrebbe diminuire invece che aumentare?

Non necessariamente, dipende dalle dimensioni dell’uno e dell’altro.

Riformulo la domanda:
a parità di peso e/o volume del propellente la spinta del liquido è minore di quello a solido?
Faccio questa domanda perché nell’articolo non entra in dettaglio sulle caratteristiche di questo stadio a ossigeno-metano.

No piuttosto il contrario (anche perchè un upgrade che riduca le prestazioni è piuttosto difficile da comprendere), se consideri l’Isp come parametro d’efficienza, i propulsori liquidi hanno una rendita molto maggiore, hanno però lo svantaggio di avere il combustibile e l’ossidante in continua ebollizione (almeno a Terra) e quindi bisogna gestirli in un certo modo, per darti qualche numero:

Solidi:
Booster laterali Ariane 5 EC-B: Isp=265sec.
Booster laterali Atlas V: Isp=275sec.
Booster laterali Shuttle: Isp=269sec.

Liquidi:
Primo stadio Ariane 5 EC-B: Isp=434sec.
Secondo stadio Ariane 5 EC-B: Isp=467sec.
Primo stadio Atlas V CCB: Isp=338sec.
Secondo stadio Atlas V Centaur V1: Isp=451sec.

non necessariamente. nella combinazione kerosene-ossigeno liquido (per es. Soyuz) solo l’ossigeno e’ “in ebollizione”. nella combinazione idrazina-tetrossido di azoto (per es. Ariane 1-4, Lunga Marcia), e nelle altre combinazioni stoccabili (per es. Dnepr) entrambi i propellenti sono liquidi a temperatura ambiente

Vi ricordo comunque che attualmente il motore dello stadio AVUM http://esamultimedia.esa.int/multimedia/vega/avum.html e’ prodotto in Ucraina. http://www.flickr.com/photos/9228922@N03/602285563/

Si vero, era più che altro riferito a questo nuovo stadio a ossigeno-metano.
I motori a liquido (per quanto riguarda i lanciatori) hanno anche la maggior difficoltà delle turbopompe e di tutte le parti in movimento che richiedo lavorazioni e studi tecnologici particolari viste le prestazioni eccezionali richieste. Mentre uno stadio solido almeno per le parti in movimento e per la meccanica è più semplice nella costruzione.