Nuovi moduli sulla ISS "made in UK"

Sembra ci sia una proposta, abbastanza “particolare” portata avanti dalla British Interplanetary Society per costruire e inviare sulla ISS almeno un paio di moduli abitativi costruiti in Inghilterra.
Portavoce dell’iniziativa è Mark Hempsell, della Bristol University, che afferma quanto sia importante per l’industria del Paese progettare, costruire e inviare sulla ISS, entrando a far parte del programma, questi nuovi moduli.
In particolare sarebbero due Habitation module, da collegare al Nodo 3 sui portelli laterali.
La realizzazione, secondo Mark Hempsell, porterebbe gli scienziati del paese a poter usufruire del laboratorio orbitante, dando una buona visibilità al Regno Unito nel settore spaziale, fino ad ora abbastanza snobbato augurandosi anche l’invio in orbita di un astronauta, con la preoccupazione di rimanere fuori anche dai futuri programmi spaziali della agenzie del mondo per mancanza di esperienza e capacità ingegneristiche.
I moduli, ribattezzati British Habitation Extension Module (HEM) aumenterebbero il volume della stazione di circa 100m3 fornendo maggiore spazio abitativo all’equipaggio.
Il costo dovrebbe aggirarsi sui 530 milioni di Sterline con un tempo di sviluppo di 5-6 anni e un lancio previsto per il 2015 con un Soyuz/Fregat russo.
Per maggiori informazioni esiste una campagna informativa della BIS:
http://www.bis-spaceflight.com/sitesia.aspx/page/1191/l/en-gb

Ora, non mi piace esprimere commenti troppo di “punta” ma questa volta non riesco a trattenermi…
Ma a questi nessuno li ha informati che nel 2016 la ISS in pratica chiuderà i battenti?! Adesso si stanno svegliando?!
Molto personalmente penso che le possibilità di realizzazione rasentino lo zero… spero vivamente di sbagliarmi perchè vorrebbe dire che la ISS continuerebbe a lavorare… ma questa proprio non l’ho capita…
Che dio salvi la regina…

Concordo. L’iniziativa darebbe visibilità alle iniziative spaziali del Regno Unito, che non brillano negli ultimi anni, ne in sede ESA ne in accordi bilaterali… Tuttavia la data ipotizzata fa un po’ ridere i polli… Mah…

Esiste ancora un’industria aerospaziale britannica?

Paolo Amoroso

Ecco bella domanda… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ah non si sa bene come mai (come al solito direi) ma su NSF a questo proposito ci hanno già tirato in ballo in maniera poco onesta… “italiani mancia spaketti”
http://forum.nasaspaceflight.com/forums/thread-view.asp?tid=11351&posts=13&start=1

Se qualcuno non avesse ancora intaccato la sua vena polemica quotidiana (io la mia l’ho già esaurita da un pezzo…) e volesse far sapere a lorsignori dove la NASA ha deciso di costruire qualche accessorio della ISS…

Si… va bene… facciamoli illudere questi “britains”… intanto i NOSTRI moduli sono già sulla ISS!!! :bi:

p.s. ma se non mettevano l’Union Jack sul modulo non si sarebbe capito che erano del Regno Unito? :stuck_out_tongue_winking_eye:

Scusa Albyz, ma dov’è nel thread che ci tirano in ballo in maniera poco onesta? Uno critica gli inglesi dicendo che potrebbero accedere alla ISS in quanto membri dell’ESA, l’altro (l’inglese) risponde che anche l’Italia ne fa parte, ma questo non ci ha impedito di costruire moduli fuori dagli accordi europei. Il che è perfettamente vero.

testualmente quanto ho letto anche io:

http://forum.nasaspaceflight.com/forums/thread-view.asp?tid=11351&start=1&posts=13

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Posted 4/1/2008 1:30 PM (#228957 - in reply to #228948)
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stockman - 4/1/2008 12:20 PM
Jorge - 4/1/2008 12:56 PM
stockman - 4/1/2008 11:22 AM
Chris Bergin - 4/1/2008 12:03 PM
British proposal for Space Station modules

UK engineers and scientists - with the support of the British Interplanetary Society - are urging the UK government to fire the public’s imagination and catch the vision for future space exploration by joining the International Space Station (ISS) programme.

hmmm… don’t they realize they are part of the ISS through ESA?? or are you Brits still a bit touchy about considering yourselves actually part of Europe?? :wink:

So are the Italians, but that hasn’t stopped them from making their own ISS deals independent of ESA, and I don’t see you complaining about them…

Jorge… my comments were meant as satire… not serious complaining… it was meant for a laugh. :slight_smile:
Fair enough. I should have added a smiley to the end of my reply.

JRF //////////////////

“italiani mancia spaketti”

mi sembra più una parlata tedesca piuttosto che inglese

In merito a questa ultima notizia rimango un poco perplesso dato che, come già detto, negli ultimi anni l’Inghilterra non è che si sia impegnata più di tanto nell’astronautica.
Certo che se realizzassero questi due moduli sarebbe una bella cosa per la ISS; potrebbe anche essere che con questa nuova partecipazione la NASA si decida ad aspettare con l’abbandono della stazione.
Quello che dico io è che , se già dispongono dei soldi, basta che affidino a noi Italiani la costruzione, giusto per accellerare un poco i tempi.

Topopesto ha scritto:

In merito a questa ultima notizia rimango un poco perplesso dato che, come già detto, negli ultimi anni l'Inghilterra non è che si sia impegnata più di tanto nell'astronautica. Certo che se realizzassero questi due moduli sarebbe una bella cosa per la ISS; potrebbe anche essere che con questa nuova partecipazione la NASA si decida ad aspettare con l'abbandono della stazione. Quello che dico io è che , se già dispongono dei soldi, basta che affidino a noi Italiani la costruzione, giusto per accellerare un poco i tempi.

e te pensi che un paese che non accetta l’euro e che si ostina ad andare avanti con il sistema di misura anglosassone, si “abbassi” a chiedere all’Italia di realizzargli i moduli? manco se mi pagano ci credono…ad ogni modo come già stato detto prima potevano svegliarsi decisamente mooooolto prima…vabbè che il proverbio dice meglio tardi che mai, però neache così tardi…certo se le operazioni della ISS continuassero ben oltre il 2015 allora la loro idea potrebbe avere un senso…però almeno un modulo adibirlo a laboratorio, almeno si fa un altro po’ di scienza…

comuqnue per ora noi ITALIANI sulla ISS abbiamo fatto un mega figurone, e magari nel prossimo futuro potremo vedere anche un MPLM permanentemente attaccato alla ISS. Poi giusto per andare :offtopicplus:: ai signori tedeschi o inglese o a chiunque altro che ci chiamano “italiani mangia spaghetti”, vorrei ricordare che sono i primi a venire a trascorrere le vacanze nel nostro paese, e che sono ben contenti di mangiare nei nostri ristoranti dove mangiano roba buona e non le porcherie a cui sono abituati. Se proprio ci snobbano così tanti, la prossima estate vedete pure di star al vostro paese!! scusate lo sfogo, però farsi prendere sempre in giro così…chiuso :offtopicplus:

Ritengo questa inglese una simpatica idea per scuotere un governo da sempre disaffezionato allo Spazio (almeno quello abitato) e nulla di più.
L’industria aerospaziale inglese, al momento, non ha alcuna esperienza nel settore della realizzazione di moduli pressurizzati, salvo non “acquistare” belli e fatti quelli prodotti dalla Thales-Alenia Space Italia (che vorrei ricordare a tutti è - purtroppo - di maggioranza francese).

Personalmente non concordo con quanto scrive Albyz: a mio avviso la vita operativa della ISS andrà ben oltre il 2016, specie in mancanza di rimpiazzi e specie se la Cina decide (in qualsiasi modo) di aderire al progetto.

Beh però gli USA sembrano piuttosto decisi nell’abbandonare dopo il 2016 (almeno come NASA) il sostentamento alla ISS… e senza USA almeno il segemento internazionale credo abbia poche speranze, per il segmento russo il discorso è diverso e vedo maggiori possibilità anche a costo di troncare in due la ISS come ipotizzato…
Personalmente ovvio che più durerà la ISS e più ne sarò felice in ogni caso, è un’opportunità troppo grande per una miriade di fattori per essere bruciata così presto…

Una domanda seria: secondo te cos’ha comportato la fusione del comparto spaziale di Finmeccanica con la controparte francese, che ora ha la maggioranza del nuovo gruppo (tranne in telespazio)? Cioè, se possiamo sapere la tua opinione Archi, Alenia Spazio avrebbe potuto tranquillamente mantenere l’indipendenza oppure avrebbe dovuto tentare altre federazioni? :kissing_heart:

Umhh…bella domanda, ma francamente non so cosa rispondere.
Nel senso che qui ci addentriamo nel difficile campo della politica economico-industriale che viene decisa dai vertici di Finmenccanica in base alle strategie aziendali.

Un campo che non mi appartiene…

Una domanda da ignorantone: ma se la NASA decide di abbandonare il supporto alla ISS, cosa decreterebbe la fine del segmento internazionale? Mancanza di un qualche supporto (pezzi di ricambio)? Immagino che con l’ATV e HTV + le progress sia possibile portare sù parecchia roba, per consentire le manutenzioni previste e il sostentamento dell’equipaggio… (e poi l’Orion non lo userebbero per la ISS?)
Sempre da ignorantone posso poi immaginarmi 3 scenari, forse fantascientifici (anche complementari):

  • La Russia non ha comunque dichiarato che utilizzerebbe la ISS come base logistica? A loro converebbe che anche i colleghi europei continuassero a supportarla… quindi l’ESA e la Russia si potrebbero attivare per un proprio mezzo manned condiviso, costruito da entrambi, con il quale potrebbero facilmente continuare il trasporto alla ISS (magari, visto che deve essere costruito ex-novo, si potrebbe costruire una sorta di versione cargo, una progress con maggiori prestazioni, anche se forse potrebbe entrare in collisione con l’ATV). Certo che i tempi di sviluppo sarebbero quelli che sono, forse (credo senza forse) entrerebbero in servizio troppo tardi…
  • La vita operativa della ISS dipende da quella dei suoi moduli, ma proprio la costruzione in moduli potrebbe (anche se forse è un’idea irrealizzabile in pratica) permetterne la sostituzione. Da quel che so il problema è che i moduli internazionali sono strettamente dipendenti tra loro, ma, visto che i russi vorrebbero mandare moduli nuovi, questi potrebbero essere scelti in modo opportuno, in modo da permettere una certa ridondanza…
  • La NASA potrebbe subappaltare la gestione della ISS a una o più aziende private, che la userebbero per il suo scopo effettivo, utilizzando i COTS per il supporto…

Spero (anche se credo) di non aver sparato troppe castronerie, e chiedo maggiore illuminazione…

Se la NASA abbandonasse il proprio contributo alla ISS verrebbe a mancare una somma che attualmente si aggira intorno ai 2 miliardi di dollari/anno mi pare… come dici il contributo non è tanto nei rifornimenti che si dovrebbe riuscire a compensare, ma penso maggiormente nel supporto di terra con i controlli missione, i team impiegati nelle simulazioni, e così via… la gestione pratica insomma della ISS.
Per gli scenari che hai prospettato sono tutti e tre tecnicamente fattibili, il primo è verissimo che alla Russia conviene che chiunque (non solo l’Europa) non abbandoni il programma, e attualmente sembra che nessuno a parte la NASA abbia questa volontà, non penso però che ci sia necessità di un nuovo mezzo (che comunque da qualche parte fra Europa e Russia arriverà), con un equipaggio di 6 persone sono comunque da inviare ogni 6 mesi due Soyuz almeno per ora per cui sarebbe solo una ridondanza maggiore ma non strettamente necessaria.
Per l’ipotesi sui moduli credo che in questa configurazione non si possa fare molto perchè i primi a “invecchiare” sarebbero quelli nel cuore della struttura ovvero i più difficili da eliminare, sarebbe invece un po’ più possibile se si verificasse l’ipotesi di deorbitare mezza ISS e allora i primi moduli russi sarebbero ad un estremo e quindi sganciabili, non vedo però attualmente un grosso problema di vita operativa, ci vorrà ancora qualche anno e sarà sicuramente ben oltre il 2016 la data di “scadenza”.
Per l’ultima ipotesi potrebbe essere forse la più fattibile magari non ad un’azienda privata ma ad un ente di ricerca americano che abbia un budget separato da quello NASA e che lo gestisca cercando anche un ritorno economico nella vendita degli slot.

Sarebbe fattibile passare il segmento di terra a Russia e Europa? (anche se questa credo che non vedrebbe di buon occhio un aumento delle spese)
Inoltre, nell’ipotesi di abbandonare dei moduli centrali USA, si potrebbe pensare di agganciare almeno Columbus e Kibo al segmento russo (tramite qualche nodo costruito appositamente)?
Mi sembra un grossissimo spreco terminare la costruzione della ISS nel 2010 e abbandonarla nel 2016, che tristezza…

Per il futuro-futuro, nell’ottica di un’ipotetica costruzione di una stazione spaziale permanente in orbita, anche sotto l’ipotesi di costruirla direttamente in loco (ma che vantaggi porterebbe???), si dovrebbe sempre pensare a una costruzione modulare, con possibilità di sostituzione di qualsiasi modulo, quindi basata non su uno ma su più moduli “portanti”. Sostituendo periodicamente questi moduli con altri analogi, magari prodotti in serie a terra e lanciati con un lanciatore extra-large, la vita della stazione sarebbe teoricamente infinita…
Credo comunque che l’esperienza maturata con la ISS sia molto importante, anche per la costruzione/gestione di future basi non orbitali (Luna e Marte?)

Per chi come me è abbonato da anni a Spaceflight (ma quest’anno i 90$ non glieli voglio dare, non li vale, imho, cmq questa è un’altra storia) sa come regolarmente, praticamente una volta l’anno, la BIS sottoponga al ministro UK per la ricerca di turno nutritissimi reports con studi di fattibilità, consigli, indirizzi programmatici e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente questi reports sono sostanzialmente sempre ignorati.
Testimonianza di un disinteresse pressochè totale del governo d’oltremanica per le tematiche spaziali, al punto che Helen Sharman, unica donna cittadina UK a volare nello spazio, vi sia arrivata con un grande contributo dei privati.
In UK vi è una solida componente industriale per la costruzione principalmente di satelliti, ma quando si tratta di programmi di ricerca spaziale “pubblici” le cose si fanno abbastanza tristi da quelle parti. Ovviamente ci sono molti validi scienziati e ingegneri arruolati tra le fila dell’ESA, tuttavia il paese sede della più grande associazione di cultori dell’astronautica è privo di una significativa politica spaziale e di relativi fondi.
Infine devo dire che sono stati anche sfortunati: se il Beagle 2, modulino messo in “piggyback” a Mars Express, poteva essere un buon volano mediatico per motivare il grande pubblico, è stata invece una debacle seguita da numerose polemiche.
Per il resto, in bocca al lupo agli amici british, anche se non penso che la proposta avrà più seguito delle precedenti.