Slitta a metà 2009 il primo lancio di Soyuz a Kourou

Slitterà a metà del 2009 il primo lancio di un vettore russo Soyuz dalla base di lancio europea di Kourou, nella Guyana francese. Il ritardo è dovuto al ritardo nella consegna, da parte russa, della torre di lancio mobile, di nuova progettazione perché completamente differente da quella usata nelle basi di lancio di Baikonur e Plesetsk.
L’investimento totale dell’Agenzia spaziale europea per la costruzione della base di lancio dei Soyuz è stimato in 328 milioni di euro, con il 63% coperto dalla Francia. La decisione di portare i vettori russi a Kourou risale formalmente al 7 novembre 2003, con la firma dell’accordo tra Mosca e Parigi. Seguì, il 26 aprile 2005, la firma dell’accordo tra Arianespace (che commercializza i vettori europei e gestisce la base di Kourou) e l’agenzia spaziale russa. I lavori cominciarono subito dopo e il primo lancio era previsto dopo 37 mesi. La mira era stata poi corretta e la data ufficiale per il lancio inaugurale era slittata a fine 2008- inizio 2009.

Le sostanziali differenze tra il complesso di lancio dei Soyuz a Kourou e quelli “originali” russi è dovuto al fatto che in Russia i payload sono integrati sul vettore in posizione orizzontale, mentre a Kourou saranno collocati nell’ogiva con il Soyuz in posizione verticale. Ciò ha richiesto lo sviluppo di una torre mobile dotata di sistema di controllo ambientale, che in futuro potrà essere ulteriormente sviluppata con le strutture necessarie per l’accesso di astronauti alla capsula. È infatti previsto, anche se non ufficialmente, un upgrade per missioni manned.

Da un punto di vista commerciale, grazie alla favorevole posizione equatoriale, i Soyuz saranno in grado di mettere in orbita di trasferimento geostazionaria (GTO) carichi fino a circa 3.000 chili (il 50% in più di carico utile rispetto ai siti di Baikonur e Plesetsk). I lanci prenotati sono già quattro e per il 2015 Arianespace prevede che ne saranno stati effettuati circa 50.

L’annuncio del rinvio giunge dopo mesi di voci ricorrenti di problematiche di vario tipo che, secondo alcune fonti non ufficiali, potrebbero arrivare a compromettere tutto il programma.

Fonte: dedalonews.it

Il che significa, ovviamente, che sarà possibile lanciare anche Soyuz (nel senso della capsula) e suoi eventuali derivati più “pesanti”.
Quindi un eventuale derivato della Soyuz TMA potrebbe anche arrivare a pesare 8.000-8.500 kg…

Uhmm non penso sia così “matematico” il parallelo, la Soyuz non va in GTO…
Francamente non ho idea se sia maggiore o peggiore di quel 50% (ad occhio direi sensibilmente meno del 50% per l’orbita inclinata) per un’orbita in LEO e non equatoriale… bisognerebbe fare due calcoli, per vedere cosa viene fuori.

Qualche ritardo in genere è inevitabile, tuttavia quando questa nuova rampa dello spazioporto prenderà a funzionare sarà davvero interessante…

Infatti stimando una Soyuz pesante 8.500 kg, non ho aggiunto il 50% in più (che si aggira intorno ai 3.600 kg considerando che una Soyuz TMA ne pesa 7.220). Quindi sono stato molto “conservativo”.

Ok, allora si :wink:

A mio modesto parere, visto che la ISS si trova sull’orbita con inclinazione minima raggiungibile da Baikonur senza manovre di cambio di piano, il vantaggio di lanciare da Kourou sarebbe limitato alla maggiore velocità orizzontale data “gratuitamente” dalla spinta della Terra. Questa velocità, all’equatore è 465 m/s, mentre per la latitudine di Baikonur dovrebbe aggirarsi (se ho fatto bene i conti) attorno ai 323 m/s, facendo guadagnare alla navicella solo 140 m/s (510 km/h) sui quasi 8 km/s che servono per la LEO. Penso che il vantaggio in termini di payload sia minimo, e che il vero guadagno per l’ESA sia quello di avere finalmente in casa propria un sito di lancio per un vero vettore manned, anche se comprato da qualcunaltro. Ovviamente lo scopo primario dell’intera operazione è quello di incrementare i lanci commerciali verso la GTO, da un lato completando la gamma di lanciatori di Arianespace, che fra Ariane 5 e Vega manca proprio di un vettore intermedio, e dall’altro sfruttando al 100% le potenzialità offerte da questa straordinaria macchina, senza costringerlo a costosissime (in termini di carburante) manovre di cambio di inclinazione.

Corretto, il vantaggio di Soyuz at CSG è prettamente politico e strategico.

Mi associo a quello che scrive Spock con un’unica nota amara: Arianspace ha lasciato sostanzialmente “morire” la famiglia degli Ariane (ossia mi riferisco agli Ariane 1-4 dato che Ariane 5 è un tipo completamente diverso di vettore), salvo poi aver bisogno tanto di un vettore medio da dover ricorrere al Soyuz.
Mi chiedo, ma non sarebbe stato meglio contiunare a fare evolvere l’ottimo Ariane 4 (mai troppo compianto a mio modesto avviso)???

Con propellenti ipergolici?! Era una bomba ecologica… :?

Senza offesa Albyz, ma il Proton usa (da sempre) propellenti ipergolici e non mi sembra che esistano piani di dismissione basati solo quest’assunto.

Sì, ma forse quel design meritava qualche attenzione in più. A mio avviso si è trattato di una clamorosa cantonata sul piano della visione del futuro. L’Ariane 5 è stato concepito pensando quasi esclusivamente ai lanci multipli; era l’epoca della Iridium, e sembrava che tutte le compagnie di telecomunicazione si sarebbero dotate della propria costellazione di piccoli satelliti. La storia ha poi preso un corso differente, la Iridium è crollata come un castello di carte (chissà perchè? Che c’entrino le tariffe da 5 euro al minuto? Eppure scommetto che al polo nord ogni foca voleva un Iridium :twisted:), le altre compagnie hanno accantonato progetti simili e l’Arianespace si è ritrovata con un lanciatore perfino troppo potente. Inizialmente avevano progettato persino il “dispenser” di satelliti, pensato proprio per le costellazioni con molti microsatelliti, mai utilizzato finora. Fortunatamente lo sviluppo della tv satellitare ha prodotto navicelle di tutte le taglie, e anche il nostro “bestione” è riuscito a ritagliarsi la sua quota di mercato, accompagnando in GTO almeno due satelliti per volta. Tuttavia l’aver abbandonato per così lungo tempo il segmento medio dei lanciatori è stato un errore imperdonabile.

Come no? L’Angara è stato progettato quasi eclusivamente per questo motivo, per sostituire il Proton e i suoi propellenti ipergolici cercando di evitare i risarcimenti da pagare ad ogni incidente a mezzo Kazakhstan…
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=4892.0

Sevastyanov a proposito:

Ora come ora la situazione dei lanciatori non è migliore, i Soyuz e i Proton sono stati sviluppati negli anni '50 e '60. E oggi dobbiamo limitare il payload da inviare in orbita con questi lanciatori. Il Proton inoltre ci espone a grossi rischi ambientali...

http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=4533.0

Occhio che Arianespace non ha mai abbandonato il segmento, i Soyuz che vengono lanciati attualmente da Baikonour sono di Starsem, ovvero la società di Arianespace addetta a questo segmento su suolo Russo.

Certo, però l’Angara (progetto senz’altro pregevole) è in grosso ritardo, e nel frattempo la Russia non ha alcun problema a vendere e lanciare i suoi Proton…

Tecnicamente esatto. Tuttavia le quote di gestione dei lanci da Baikonur sono tenute sia da Arianespace sia dai russi, ergo non ci sono state le intenzioni di mantenere una capacità di lancio del segmento medio in maniera completa e autonoma, ma solo in compartecipazione con i russi, la cui scelta è stata effettuata a posteriori, proprio perchè l’azienda europea non aveva prodotti idonei per quel segmento.

Starsem è una società mista che serve a commercializzare i prodotti russi, non ha (e non può avere) alcun valore tecnico.
Se i russi decidono di chiudere l’accesso ai siti di lancio, quale che sia il motivo, Starsem non può fare nulla.

Con la scelta di lanciare il Soyuz da Kourou, Arianespace ha risolto la metà del problema (ovvero il sito di lancio), ma gli resta tutta l’altra metà (ovvero la “sudditanza” tecnologica).
Mi sembra paradossale che, in un Europa leader (almeno una volta) nel campo dei lanciatori si sia dovuti ricorrere ad un prodotto tecnologico, peraltro vecchio, come il Soyuz per mettere una pezza “a colori” ad una mancanza di visione strategica veramente ai confini della realtà…

Beh, certo ma la dismissione del Proton è comunque dovuta in buona parte proprio alla sua pericolosità ed è ormai rimasto l’unico (insieme ai Long March) di una certa dimensione ad utilizzare questo tipo di propellente… andare avanti con questa tecnologia sarebbe stato un suicidio…
Ancora un paio d’anni comunque e l’Angara dovrebbe essere disponibile, con i test di accensione che dovrebbero essere in corso in questi mesi.

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