La ricaduta degli stadi del Saturno V

Leggendo il meraviglioso The Lunar Exploration Scrapbook, ho notato come in alcuni degli iniziali progetti di razzo lunare fosse previsto il rientro del primo stadio con paracadute. Mi sono sempre chiesto (senza riuscire a trovare una risposta) in quale zona dell’oceano erano destinati a ricadere il primo e secondo stadio del Saturno V. Saranno andati completamente distrutti? Nessuno li ha più cercati come straordinarie testimonianze dell’esplorazione spaziale? Ricordo che nel 1974 (o nel 1975) ci fu un rientro incontrollato nell’atmosfera del secondo stadio dello Skylab: analoghi problemi si erano avuti anche nelle missioni Apollo? Qualcuno mi può togliere questa curiosità? :kissing_heart:

I primi due stadi del SATURN V, come anche i serbatoi esterni dello Shuttle (ET), fanno il loro rientro nell’atmosfera disintegrandosi e andando a disperdersi nelle profondità dell’oceano.
E’ purtroppo impensabile l’ipotesi di recuperarli, dato che anche a contatto dell’oceano i pochi pezzi ancora interi vanno completamente distrutti.
Si potrebbe avere forse la possibilità di recuperare qualche pezzo di dimensioni abbastanza considerevole, ma anche questo è un poco impossibile.

e poi chi si prenderebbe questa briga di tentare di recuperare anche un frammento di pochi cm o mm dal fondo dell’ oceano ammesso che i sali marini e l’ acqua non li abbiamo distrutti al 100%?

Non pensavo che il primo stadio si disintegrasse! Ma soltanto si sfracellasse nell’impatto con la superficie marina andando a fondo. :kissing_heart:
La velocità e la quota non mi sembrano così elevate da…mi sbaglio?

La disintegrazione del primo stadio del SATURN 5 avviene per il gioco di forze aerodinamiche che si creano in fase di rientro.
Pur se l’altezza in cui si separa non è notevole, grazie all’inclinazione che assume , quindi una maggior resistenza aerodinamica, viene sottoposto a carichi strutturali che portano al collasso della struttura; naturalmente il lavoro viene poi completato dall’impatto con la superficie del mare.

Uhmm… ma se c’erano progetti di recupero credo che il primo stadio non venisse in alcun modo danneggiato durante il “rientro” fino all’impatto con il mare.
Mi pare venisse sganciato ad una 60ina di km d’altezza, poco più dei SRB, per cui non credo di danneggiasse nel ritorno a terra.

Nel '79 fu la stessa stazione Skylab a bruciare nell’alta atmosfera per il decadimento dell’orbita, credo che sia questo a cui ti riferisci. Siccome la quasi totalità dei missili è a perdere non suscita nessuna notizia un rientro incontrollato di qualche stadio.

Chiedo venia Albyz ma ne sono sicurissimo dato che , come fonte di informazione ho preso il seguente libro:

FRONTIERE DELLO SPAZIO
autori : PHILIP BONO e KENNETH GATLAND
c.ed. : EDITRICE S.A.I.E.

(vedere le pagine 132-133 del libro).

ps: Solo il nome dei due autori sono una CERTEZZA riguardo alle informazioni!

OK! :wink:
Però per disintegrazione credo ci si debba riferire più ai danni di un rientro orbitale…
Posso immaginare che da 60Km di quota, un tale corpo assuma prima una posizione di minor resistenza aerodinamica, poi all’aumentare della densità atmosferica comincino a saltare via dei pezzi di rivestimento, ma francamente ricordo di aver sempre sentito di un impatto marino distruttivo.
Voglio dire che secondo me il grosso della struttura arriva giù tutta insieme…
Cosa dicono a riguardo PHILIP BONO e KENNETH GATLAND?
potresti fare un riassuntino un poco più…completo?
Grazie!
Mi interessa molto!

Sulle pagine in questione si parla della possibilità di recuperare lo stadio del vettore e che tali manovre dovrebbero essere effettuate prima che subentrino le forze aerodinamiche , che provocano il collassamento della struttura.
Successivamente l’argomento tratta solo dei vari progetti fatti per recuperare il vettore e non più della caduta libera.
Forse la parola disintegrare è eccessiva, stà di fatto che il vettore impatta con la superficie del mare ormai a pezzi; ne è un esempio quando la struttura di un aereo, a causa dello stress strutturale, collassa e l’aereo va in pezzi.

Non mi riferivo al rientro dello Skylab nel 1979, ma proprio al secondo stadio del Saturn INT-21 utilizzato per lanciarlo. Ne sono certo perché a scuola (seconda media) mi fecero fare una ricerca con i quotidiani: spiegai a tutti che il detrito - con sollievo generale - era ricaduto lontano dall’Europa, ovvero tra la costa africana e il Madagascar…
Comunque, girando in rete per reperire notizie su questo evento, ho finalmente trovato la mappa dei siti di ricaduta (Oceano Atlantico…) degli stadi del Saturno (le coordinate sono utilizzabili con Google Earth)::smiley:/

Resta da verificare se tali aree furono delimitate o meno. Ci saranno foto dell’impatto? :kissing_heart:

Ho trovato questo interessante studio per recuperare il primo stadio con un…pallone! :scream:
http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19660027976_1966027976.pdf
Dai diagrammi delle ultime pagine forse si riesce a trovare qualche dato sulle forze in gioco al momento del rientro!
Io per ora non ho tempo e forse sono un tantino complicati… :kissing_heart: