Sono in fase di studio due programmi distinti che hanno entrambi l’obiettivo di lasciare il braccio robotico OBSS, attualmente utilizzato per le ispezioni post-lancio sullo shuttle, in maniera permanente sulla ISS al termine del programma della navetta.
La decisione di implementare un piano con questo obiettivo è giunta dopo l’ottima prestazione avuta nell’ultima missione dopo un periodo prolungato sulla ISS fra STS-123 e STS-124 e vista l’eventuale necessità di utilizzo come già avvenuto durante STS-120 per la riparazione di un set esterno di pannelli.
Il braccio verrebbe lasciato in maniera permanente e definitiva sulla ISS dopo STS-133, l’ultima missione, per ora classificata come CLF (Contingency Logistic Flight) prevista per il 29 Aprile 2010 insieme alla STS-132. Entrambe non sono ancora ufficialmente approvate ma rimane molto probabile un loro svolgimento in vista della sospensione del programma e la necessità di inviare ricambi, non inviabili con altri mezzi, per eventuali manutenzioni nel periodo di inattività della NASA.
I piani per lasciare il braccio nell’ultima missione, qualunque essa sia verranno definiti in questo mese e successivamente inizierà l’iter di approvazione definitivo.
Il costo dell’operazione dovrebbe variare da 1 a 1,6 milioni di dollari a seconda di dove e quando verrà rilocato il PDGF (Power and Data Grapple Fixture) sulla ISS che permetterà l’estensione.
Mi sembra un piano decisamente opportuno per non sprecare un componente nato per lo shuttle, ma che ha dimostrato di poter diventare utile per raggiungere zone remote della ISS.
Denaro ben speso.
Meno del costo del trasporto di uno Shuttle da Edwards al KSC.
Paolo Amoroso
Ottima tattica!
Anche perché in futuro mandare su un pezzo di tali dimensioni sarebbe un problema.
Mi sbaglio?
Concordo pienamente…se in futuro uno dei bracci già presenti dovesse danneggiarsi e non fosse possibile ripararlo, potrebbe diventare un problema…
meglio avercene uno di scorta!!!
Non credo potrà mai sostituire il canadarm, l’OBSS è in pratica una lunga asta “inerme” e rigida, comunque condivido il giudizio sulla scelta.
Concordo in pieno. L’OBSS fungerà esclusivamente da “prolunga” al SSRMS, ma potrebbe dimostrarsi vitale nel caso siano necessarie altre EVA come quella di STS-120.
Ottima idea! E’ comunque logico che dovranno studiare un sistema di ritenzione che funzioni in automatico, come sullo Shuttle, senza dover obbligatoriamente utilizzare gli astronauti. Sicuramente faranno uso degli stessi montati nella stiva dello Shuttle però, bisognerà studiare un aggancio per farli attaccare alla trave della ISS.