Uno studio per estendere la vita operativa dello shuttle fino al 2015

Secondo quanto riportato da Shannon, responsabile del programma Shuttle, sarebbe iniziato questa settimana uno studio su larga scala per la valutazione dei costi e delle possibilità di estendere la vita operativa della navetta americana fino al 2015.
La ragione principale è ovviamente la necessità di un accesso allo spazio e in particolare alla ISS nel periodo 2010-15 attualmente “scoperto” da parte americana ed eventualmente coperto da parte Russa con voli Soyuz.
A causa degli ultimi ritardi nella Preliminary Design Review (PDR) di Orion e soprattutto l’inasprimento delle relazioni internazionali fra Russia e USA per le ragioni ormai conosciute da tutti negli ultimi giorni che avrebbero fatto perdere favore alla possibilità di effettuare un’ulteriore deroga al trattato di non proliferazione Iran/North Korea/Syria per l’acquisto di Soyuz nel periodo interessato.
L’ipotesi di estendere la vita della navetta americana, vista la complessità e l’estrema onerosità dell’eventualità, non è l’unica ipotesi in valutazione per evitare la deroga e fra queste ipotesi c’è quella di utilizzare il programma COTS anche per la parte manned dei rifornimenti alla ISS.
Per quanto riguarda la navetta gli interrogativi sono molti, dalla possibilità di far volare la flotta in piena sicurezza e con capacità limitata a soli voli taxi, gli ingenti finanziamenti necessari per poter continuare in parallelo lo sviluppo del programma Constellation e la possibilità di continuare le operazioni di manutenzione nelle OPF in piena sicurezza.
“Il problema” dichiara Shannon " è che lo shuttle non è stato progettato per fare da taxi per il solo equipaggio, per questi compiti sono necessari mezzi come la Soyuz".
Le restrizioni applicate allo studio impongono comunque che qualsiasi decisione non debba intaccare il programma Constellation e che per ora si tralasci l’aspetto economico dell’eventuale estensione con due navette e due voli all’anno.
Sarà valutata in particolare la criticità nelle fasi manutentive, in particolare le Orbiter Maintenance Down Period (OMDP), con la soluzione “ibrida” applicata ad Atlantis che prevede l’estensione per sole due missioni della vita operativa della navetta dopo STS-125 e che potrebbe essere applicata alle due navette prescelte per poterle far volare fino al 2015.
Il problema più grosso per l’ipotesi, che per ora è esclusivamente uno studio di valutazione o un “piano B”, rimarrebbe comunque il budget necessario per una simile operazione, tutt’altro che irrisorio per i bilanci attuali NASA.

Personalmente credo non se ne farà nulla… basti vedere quanti problemi siano sorti, senza avere ad oggi la certezza di nulla, per avere i finanziamenti per aggiungere esclusivamente una missione shuttle in più, con un ET già quasi pronto e la navetta che sarebbe ancora pienamente in “linea di volo” senza dover avere ricambi e manutenzioni extra.
Qui si tratterebbe di un finanziamento di miliardi di dollari all’anno per riaprire intere linee di produzione per esclusivamente 2 voli vuoti all’anno con navette che dovrebbero ricevere ricambi e manutenzioni complete periodicamente… si decidesse in questa direzione (ho comunque i miei dubbi, visto che si è deciso per ora di tralasciare il requisito più stringente… i costi) mi parrebbe assurdo, con tutti questi soldi il Constellation quando avrebbe volato? Investire miliardi di dollari in un programma obsoleto e vecchio di 35 anni quando ne sta nascendo uno nuovo è abbastanza delirante…
Per farsi un’idea del livello di assurdità che sarebbe tale scelta basta leggere un “sunto” della situazione fatto da Hale (a capo del programma shuttle per anni e illustre predecessore di Shannon) nei giorni scorsi:

La situazione è decisamente chiara…

Non è troppo tardi per tornare indietro?
Secondo me si!
Si sta verificando quello che ho sempre temuto… :disappointed:
Ora cominciano a preoccuparsi di poter rimanere a terra per parecchi anni.
E speriamo non ci siano ritardi con l’Ares!
Fare affidamento sui Russi, che hanno già il loro bel da fare, ed in futuro ne avranno anche di più,
senza considerare eventuali possibili problemi politici, è stata una cosa perlomeno… avventata! :point_up:

:grin: … dispiace dover dire “l’avevo detto”…
Ma come pensava la NASA di rinunciare ad un proprio accesso alla ISS (appena completata!) per ben cinque anni? :astonished: Certo che la guerra con la Georgia “dell’amico Putin” ha dato una bella scossa ai vertici dell’Ente Spaziale USA… anche se penso che, fin da quando e’ stato deciso di non ritirare Atlantis dopo STS-125, era gia’ un pensiero che bazzicava fra i dirigenti. Certo, ora che si avvicina la fatidica data del 2010, la paura di “rimanere a piedi” si fa più grande che mai ma… come giustamente detto da Albyz credo che sia ormai troppo tardi per tornare indietro… :disappointed:
Certo se il piano fosse stato messo in cantiere (problema finanziario a parte… ma in fondo erano solo un paio di settimane dell’inutile IRAQ… :rage:) fin dal 2004/2006 ora non sarebbe troppo tardi… :wink:
L’unica cosa che non capisco Albyz è che cosa vuol dire la tua frase: “Qui si tratterebbe di un finanziamento di miliardi di dollari all’anno per riaprire intere linee di produzione per esclusivamente 2 voli vuoti all’anno con navette che dovrebbero ricevere ricambi e manutenzioni complete periodicamente…” ?
Non capisco perche’ i due voli STS annui sarebbero “vuoti”… ci sono ancora i rifornimenti da portare alla ISS oltre agli astronauti e non mi risulta che i tre moduli MPLM siano stati già smantellati… :thinking:
Per quanto riguarda invece il discorso della manutenzione… e’ stato gia’ fatto con la mini-manutenzione a cui verra’ sottoposto Atlantis dopo STS-125 e non vedo il problema per applicarlo anche a Discovery ed Endeavour…
Come tutte le cose di questo mondo (limiti della fisica a parte… :stuck_out_tongue_winking_eye:) quello che poi si “vuole” fare si fa… altrimenti sarebbero tutte cose impossibili.

Mi spiace dire “l’avevo detto” (scusa Maxi ma mi hai rubato la frase…uff…).

Il problema qui è tutto economico, se la NASA avrà i fondi per gestire i due programmi (cioé 2 STS fino al 2015…ed oltre) e Constellation, li farà.
Se avrà i soldi per il solo Constellation, allora se la farà a piedi per 5 anni buoni (pazienza).
Se il Congresso decide ulteriori tagli allora anche il Constellation è a rischio (e questo dispiacerebbe anche a me).

Quindi il problema è squisitamente economico, o meglio, politico.

Non bisogna pensare alla NASA come un ente autonomo che fa quello che vuole (e del resto nessuna agenzia nazionale opera in questo modo) la NASA fa quello che può con i fondi che ha a disposizione.

Se la prossima presidenza USA ed il Congresso decideranno che la leadership americana nello Spazio è una cosa a cui dar conto, allora vedrete che ci saranno i fondi per fare tutto ciò che occorre.
Se, però, il tema spaziale non sarà percepito come “importante” allora si preparano tempi duri per la NASA.
Lo stesso programma Constellation sarà a “rischio” ogni qualvolta si accumulerà qualche ritardo (fatto peraltro normale) e questo non è un bene.

Io spero, di cuore, che il Congresso trovi il modo ed i fondi per continuare il programma Shuttle (e personalmente non credo che viaggerà mai con la Cargo Bay vuota, anzi…) e per avviare il programma Constellation, perché vorrebbe dire che l’America avrebbe deciso, aldilà dei vuoti slogan politici, di tornare da “grande” nello Spazio.

Perché in tal modo si continuerebbero le operazioni con la ISS (con la speranza che diventi una “vera” stazione spaziale) e perché si vedrebbe tornare l’uomo sulla Luna.

L’alternativa, fatta di COTS, mini-Orion o chissà che altro sarebbe solo la sopravvivenza, squallida e vuota, di un ente che ha reso (almeno per un poco) l’umanità orgogliosa di essere tale.

Ancora oggi, persino il più scafato uomo della strada, non può non provare un brivido di eccitazione e di orgoglio nel vedere la foto di Armstrong in piedi, accanto alla bandiera a stelle e strisce, sulla Luna…

Anche io sono abbastanza scettico a riguardo.

E’ ormai da tempo che si susseguono ipotesi sul prolungamento del programma Shuttle oltre il 2010, anche dal Congresso, che propone i finanziamenti e li vota, prima della firma presidenziale. Queste ipotesi non hanno mai comportato una discussione in aula seria e quindi una presa di posizione a favore.

Certo, ora che si avvicina la data fatidica per cui nessun americano andrà nello spazio con mezzi della sua nazione (e nemmeno mezzi occidentali !!!) qualcuno si accorge di avere freddo.

Tutto si può fare, si possono pure far riaprire intere linee di produzione, ma a quali costi? Due-tre miliardi? Dal punto di vista progettuale e gestionale sarebbe una porcata, anche se non nego che anche a me piacerebbe :wink:

Da ultimo, non sottovalutiamo la crisi politica russa-georgiana. Certo, probabilmente tutto si concluderà diplomaticamente e in breve tempo, ma a Washington si stanno tutti facendo molte domande…

Tutti “l’avevano detto”…
Un tale disse “Quando le cose vanno male c’è sempre qualcuno che l’aveva detto”, e in questo caso francamente c’era poco da prevedere, se si deve obbligatoriamente dare una data irrevocabile di fine programma per la continuazione dei voli per proseguirne l’attività dopo una tragedia piuttosto che la immediata messa a terra definitiva, e se si vuole creare un nuovo programma per non rimanere con un pugno di mosche in mano con le finanze disponibili nel minor tempo possibile… beh basta fare 2+2…
Fatto sta che i programmi anche dopo la presentazione del Constellation non erano questi…

L'unica cosa che non capisco Albyz è che cosa vuol dire la tua frase: [i][b]"Qui si tratterebbe di un finanziamento di miliardi di dollari all'anno per riaprire intere linee di produzione per esclusivamente 2 voli vuoti all'anno con navette che dovrebbero ricevere ricambi e manutenzioni complete periodicamente..."[/b][/i] ? Non capisco perche' i due voli STS annui sarebbero "vuoti"... ci sono ancora i rifornimenti da portare alla ISS oltre agli astronauti e non mi risulta che i tre moduli MPLM siano stati già smantellati... :thinking:

Primo perchè per manutenere al minimo possibile gli shuttle le capacità saranno ridotte per diminuirne le sollecitazioni, secondo perchè se con le attuali missioni previste si porteranno sulla ISS la stragrande maggioranza dei ricambi che serviranno per i successivi 5 anni sulla ISS non ci sarà molto altro da portare, e perchè se anche volassero una volta all’anno gli MPLM volerebbero probabilmente mezzi vuoti non essendoci quasi nulla da portare sulla ISS che ora sia programmato, e dato che praticamente tutte le agenzie coinvolte hanno già annunciato che non intendono investire ulteriormente sulla ISS rispetto a quanto programmato nulla verrà più prodotto per essere portato sulla ISS (parlo di rack, esperimenti di grosse dimensioni ecc. anche perchè non si costruisce un esperimento in un paio d’anni). Per cui anche si volesse lo shuttle volerà quasi sempre molto al di sotto delle sue possibilità non essendoci praticamente più nulla da trasportare, compresi i ricambi e i consumabili che probabilmente saranno già sulla ISS o affidati ad ATV, HTV, COTS e quant’altro… Oggi tutto è organizzato perchè la ISS viva dopo il 2010 senza lo shuttle, e dato che il motivo del mantenimento in vita della flotta non è la necessità di un utilizzo per la ISS, non ci sono grandi impieghi cui potrà essere affidato… in pratica funzionerebbe da costosissimo taxi…

Per quanto riguarda invece il discorso della manutenzione... e' stato gia' fatto con la mini-manutenzione a cui verra' sottoposto Atlantis dopo STS-125 e non vedo il problema per applicarlo anche a Discovery ed Endeavour...

E’ questa l’idea che si vorrebbe utilizzare.

Scusa Albyz, ma se i voli da ora al 2010 sono tutti pieni di materiale di ricambio non sarebbe una scelta oculata quella di “spalmare” i voli non necessari alla costruzione (e quindi, ad esempio, STS-129, STS-131, STS-133) su un periodo più lungo? Questo eviterebbe inoltre un eccessivo pressing sulle date di lancio future. Inoltre i COTS (in cui sembri tanto “credere” fermamente) non mi pare, al momento, che abbiano dissipato (anzi!) tutti i dubbi che qui, sul Forum, in tanti abbiamo espresso… Visto che anche il terzo lancio di un Falcon 1 (non il ben più grande e complesso Falcon 9 che dovrebbe portare i rifornimenti NASA alla ISS dal 2011… :thinking:) e’ stato un fall… pardon… un successo non completo… :wink:
La data obbligatoria per la fine del programma avrebbe dovuto essere regolata con quella di entrata in funzione con il mezzo sostitutivo… ed invece, anche questa volta come fra l’Apollo e l’STS la NASA ha dovuto subire il gap di almeno cinque anni… con una sola GROSSA differenza… questa volta in orbita vi e’ la piu’ grande stazione orbitante mai costruita ed alla cui costruzione hanno contribuito in maggior parte proprio gli USA con uno sforzo durato oltre 20 anni (comprese le fasi di ideazione e sviluppo) e che e’ abitata da astronauti americani e con un sacco di loro esperimenti. Ecco perche’ non e’ concepibile la scelta “scellerata” dei politici USA (e non la NASA, ovviamente, che fa quello che i soldi che gli danno gli permettono… questo lo sanno anche i non ingegneri come me… :stuck_out_tongue_winking_eye:) di non prevedere quello che ora succedera’… Peccato che a questo “trenino” siamo agganciati anche noi europei che abbiamo avuto la stessa “cecita’” di non dotarsi di un mezzo manned autonomo da USA e RUSSIA… :disappointed: Ma di questo abbiamo gia’ parlato…

Un momento Alberto,

qui non solo l’abbiamo detto, in parecchi, ma l’abbiamo anche scritto.
Perdonami, ma c’è una bella differenza: una cosa è fare il “saputello” a posteriori, un’altra è ragionarci sopra (in forma scritta) con tanto di data…

Per il resto non sono convinto che il futuro della ISS sia proprio “finito” nel senso che deve andare a fine vita operativa di quanto lanciato.
La ISS è stata progettata con un criterio modulare, proprio per poterla espandere successivamente.
I russi possono espandere la propria parte come vogliono dato che ogni modulo arriva in orbita grazie ad un lancio di Proton ed è complemamente “indipendente” dal punto di vista di dinamica del volo e produzione di energia (un pò come l’ATV del resto), mentre gli americani se volessero espandere la ISS (dal loro lato) dopo il 2010 sarebbero nell’impossibilità di farlo a causa della mancanza dello Shuttle.

Uno potrebbe chiedersi: che senso avrebbe espandere ulteriormente la ISS quando la NASA deve andare sulla Luna con il Constellation??

Sinceramente non conosco la risposta ma, personalmente, ritengo che le potenzialità insite nel progetto della ISS (sopratutto nel senso di “stazione” e non quello di “laboratorio”) non siano state del tutto espresse.

Ed è un peccato perché un’infrastruttura del genere, in LEO, potrebbe avere un ruolo chiave nelle fasi successive di permanenza umana nello Spazio…

:thinking:

Visto che non era stato detto ( :rage: :stuck_out_tongue_winking_eye: ) faccio il bravo…

E aspetto il lancio di Ares I-X…

PIù che dal futuro presidente che salirà alla Casa Bianca io mi aspetto qualche sorpresa proprio da Bush, di cui conosciamo il modo di fare.
NOn scordiamoci che è proprio lui che lanciato il programma Constellation e non penso che gli piaccia questa situazione. Che cosa può fare? Magari con un ultimo colpo di coda prima della fine del suo mandato stanziare qualche fondo di emergenza per prolungare la vita degli Shuttle e mantenere le date del Constellation…

Per un problema di cui si è compresa appieno la causa ORE dopo l’incidente e che per essere corretto richiede la modifica di una riga di testo?
Falcon 9 funziona con gli stessi motori del primo stadio di Falcon 1, che è sulla strada giusta.
Non sono prospettive rosee, e i problemi ci sono ma cerchiamo di non essere catastrofisti a tutti i costi.

Come vorrei avere la vostra “fiducia” in un’azienda nata pochi anni fa e che promette di fare cose che le grandi Boeing e Lockeed Martin (nel settore dagli anni '50 e con parecchi successi alle spalle…) non si sono nemmeno impegnate a fare… :roll_eyes:

Anche ammesso e non concesso che il Falcon 9 voli regolarmente alle date di prova indicate la capsula Dragon (il cui sviluppo non mi pare molto piu’ avanti di Orion) quando potrebbe entrare in servizio in versione manned? 2012/2013?
Mah! :thinking:

E in quei voli cosa ci mettersti? Che si debba riempire il più possibile più voli possibile credo sia palese per tutti, e che questi debbano essere effettuati il prima possibile anche… ne deriva che quei voli debbano volare come sono programmati, ovvero pieni e senza ritardi, anche perchè le missioni STS-132 e STS-133 erano “contingency flight” e sono stati riempiti proprio per i ricambi per il periodo di sospensione…

Inoltre i COTS (in cui sembri tanto "credere" fermamente) non mi pare, al momento, che abbiano dissipato (anzi!) tutti i dubbi che qui, sul Forum, in tanti abbiamo espresso... Visto che anche il terzo lancio di un Falcon 1 (non il ben più grande e complesso Falcon 9 che dovrebbe portare i rifornimenti NASA alla ISS dal 2011... :thinking:) e' stato un fall... pardon... un successo non completo... :wink:

Io non è che ho fiducia cieca in SpaceX o chicchessia li tengo solo nella dovuta considerazione, primo perchè se non sarà in 2 sarà in 3 o in 4 anni ma sono convinto che un vettore commercialmente redditizio lo tireranno fuori, secondo perchè ricordo che COTS non significa esclusivamente SpaceX e anzi il progetto di quest’ultima è probabilmente il più ardito, le altre società in gara hanno progetti molto più “semplici” e componenti praticamente pronte, per cui non mi pare corretto non considerare completamente quello che ne deriverà limitandosi soprattutto a vedere il COTS come una questione di SpaceX.

La data obbligatoria per la fine del programma avrebbe dovuto essere regolata con quella di entrata in funzione con il mezzo sostitutivo... ed invece, anche questa volta come fra l'Apollo e l'STS la NASA ha dovuto subire il gap di almeno cinque anni...

Beh… in nessuno dei due casi penso sia una “svista”… evidentemente non se ne può fare a meno…

Infatti… non ci voleva molto per prevedere questo…

I russi possono espandere la propria parte come vogliono dato che ogni modulo arriva in orbita grazie ad un lancio di Proton ed è complemamente "indipendente" dal punto di vista di dinamica del volo e produzione di energia (un pò come l'ATV del resto), mentre gli americani se volessero espandere la ISS (dal loro lato) dopo il 2010 sarebbero nell'impossibilità di farlo a causa della mancanza dello Shuttle.

Tutto vero, ma se si fosse costruito il segmento internazionale con i canoni con cui sono stati costruiti i moduli russi credi che si sarebbe potuto realizzare un segmento con tali prestazioni in funzione dell’efficienza in pesi, energia consumata, disposizione e tutto il resto? Credo che se si fa un confronto fra le prestazioni dei due segmenti ci sia un abisso e solo la differenza di “costo del lavoro” fra le due parti abbia permesso di mantenere costi simili con prestazioni simili, perchè se si fosse costruito un segmento allo stesso prezzo dell’attuale internazionale ma con i criteri (intesi come metodi di lancio, costruzione e integrazione, quelli recriminati ora insomma) russi sarebbe venuto fuori qualche cosa di ben peggiore e rozzo rispetto a quello che possiamo avere e abbiamo oggi.

Uno potrebbe chiedersi: che senso avrebbe espandere ulteriormente la ISS quando la NASA deve andare sulla Luna con il Constellation??

Infatti… con la struttura di sviluppo che si è intrapresa oggi nessuno…

Boeing è ben impegnata nel programma COTS e Rockwell… beh mi sa che è fallita qualche anno fa (almeno quella “spaziale”)… :stuck_out_tongue_winking_eye:
E comunque non è detto che se una grande compagnia non sia interessata significa che non è in grado di fare una determinata cosa… è anche questione di strategie commerciali…

Ma come pensava la NASA di rinunciare ad un proprio accesso alla ISS (appena completata!) per ben cinque anni? surprise Certo che la "bella prova di democrazia" con la Georgia "dell'amico Putin" ha dato una bella scossa ai vertici dell'Ente Spaziale USA... anche se penso che, fin da quando e' stato deciso di non ritirare Atlantis dopo STS-125, era gia' un pensiero che bazzicava fra i dirigenti. Certo, ora che si avvicina la fatidica data del 2010, la paura di "rimanere a piedi" si fa più grande che mai ma... come giustamente detto da Albyz credo che sia ormai troppo tardi per tornare indietro...

Eviterei di schierarmi in questo modo dalla parte dei “buoni”,
solo ricordando che gli americani (e noi) fecero a loro modo lo stesso
che i Russi fanno adesso in Georgia, durante la guerra nei balcani.

Ma la SpaceX e’ l’unica fra le concorrenti COTS che abbia una capsula che possa essere adeguata da cargo a manned o sbaglio? :thinking: Infatti il Cygnus (della Orbital) non sembra, almeno dalle poche immagini presenti sul loro sito, che abbia questa possibilità… E noi era di questo che parlavamo… la parte manned… :wink:
Per quanto poi riguarda le “componenti praticamente pronte” a cosa ti riferisci in particolare?
Al momento poi il Taurus II della Orbital non ha ancora mai fatto un lancio (a differenza di SpaceX che almeno ci ha provato tre volte… :stuck_out_tongue_winking_eye:) per cui credo sia questo il motivo per il quale si parla sempre di COTS=SpaceX

La possibilità ce l’avrebbe anche SpaceDev con il Dream Chaser ma nessuna, comprese SpaceX sembra puntare molto sulla versione manned… certo con un aumento dei finanziamenti magari un pensiero lo possono anche fare…

Per quanto poi riguarda le "componenti praticamente pronte" a cosa ti riferisci in particolare? Al momento poi il Taurus II della Orbital non ha ancora mai fatto un lancio (a differenza di SpaceX che almeno ci ha provato tre volte... :stuck_out_tongue_winking_eye:) per cui credo sia questo il motivo per il quale si parla sempre di COTS=SpaceX

E’ vero che il Taurus II non ha mai volato ma è anche vero che è formato dal primo stadio degli Zenit Russi e dal secondo stadio che è un Castor ben collaudato, quindi tutto hw che ha volato per decine di volte, il modulo di servizio sarà il Star 2 bus già utilizzato sui satelliti di OSC, infine la parte pressurizzata sarà realizzata sulla base degli MPLM da Alenia. Questo intendevo con componenti già pronte.
Questo non è l’unico esempio, la stragrande maggioranza degli altri concorrente utilizzerà EELV di ULA come lanciatori e molti si affidato a moduli di servizio già pronti e collaudati…

Le cose, putroppo, non sono così semplici.
L’integrazione di due sistemi collaudati in un unico progetto non rappresenta, automaticamente, la garanzia che il progetto integrato funzioni (come sanno benissimo gli europei con il fallimentare progetto ELDO degli anni '60).

Non si può dare per scontato che la somma di due componenti funzionanti, ma progettati per sistemi diversi, una volta accoppiati forniscano automaticamente un sistema funzionante.

Ovvero non si può sommare, sic et simpliciter, l’affidabilità di due o più componenti già operativi in un sistema che (come assieme) non è stato mai collaudato. Magari fosse così facile…

Però si ha la certezza che funzionino, cosa che non si ha con un progetto interamente nuovo come quello di SpaceX in cui ogni componente deve essere provato e certificato e ogni componente e sistema può fallire… direi un gran vantaggio rispetto ad un vettore che male che vada può avere problemi di integrazione (cosa di cui un vettore interamente nuovo non è esente) per cui con un vettore composto da parti completamente certificate (gran parte del lavoro serve proprio per certificare i sistemi al volo) un grossa fetta di lavoro indubbiamente è già fatto.
Un esempio lampante sono gli svariati vettori sparsi per il mondo che vengono utilizzati in svariate versioni ciascuno, cambiando primi stadi, upper stage, booster ecc… prendere parti di vettori collaudate e unirle per le più svariate esigenze è certamente meno complesso che costruire un nuovo vettore per ogni utilità…
Stessa cosa dicesi per la parte “spaziale”, i bus oggi utilizzati per i satelliti sono quasi costruiti in serie ed è il payload ad adattarsi, e non è un caso che si sia scelta una “carrozza” più che collaudata e fatta apposta per essere adattata a varie esigenze operative essendo stata utilizzata su satelliti con i compiti più diversi, idem per la parte pressurizzata, che ATV sia stato realizzato (il modulo pressurizzato) partendo da quanto si era realizzato per gli MPLM è noto a tutti e non è un caso, visto che quella tecnologia già era certificata e collaudata per tale utilizzo, per cui non vedo quali maggiori problemi possa avere questo tipo di architettura rispetto ad una in cui si è partiti da zero… i tempi di sviluppo e i costi sono indubbiamente minori di quelli che avrà SpaceX, la quale avrà però alla fine un vettore commerciale e un know how maggiore rispetto alle altre… ma non è questo che interessa per la ISS.

… già, vedi la semplicità di usare gli SRB per Ares I…
Con oltre duecento lanci alle spalle! :stuck_out_tongue_winking_eye:

OK, taccio…