Intervista di Enrico Saggese a La Stampa

Il Commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, ha rilasciato al giornalista David Avino de La Stampa un’intervista in relazione all’imminente conferenza ministeriale dei paesi membri dell’ESA.

Nel corso dell’intervista, l’Ingegner Saggese ha rimarcato l’insoddisfazione dell’agenzia italiana per gli scarsi ritorni in termini industriali e scientifici che il nostro Paese ha sin qui ricevuto dalla partecipazione (con fondi piu’ che cospicui) al progetto dell’ISS. L’impegno dell’ente europeo e’ di portare la percentuale di ritorni per l’Italia dall’attuale 62% ad un piu’ allettante 85%, privilegiando le ricadute industriali.

Per quanto riguarda i contenuti scientifici, i lunghi soggiorni di Nespoli e Vittori sulla stazione spaziale, previsti per i prossimi anni, dovrebbero fornire grande impulso al programma nazionale di ricerca in microgravita’.

Si e’ parlato anche di Kopernikus, un progetto di osservazione della Terra al quale l’Italia dovrebbe contribuire con due satelliti (sentinelle 4 e 5), ma allo stato manca l’intesa sulle “unita’ che hanno l’obiettivo di rendere il sistema operativo”.

Confermato l’impegno italiano di 240 milioni di Euro per EXOMARS: purtroppo i costi preventivati sono praticamente raddoppiati, e questo costringe l’ESA a cercare nuovi partners per comunicazioni (NASA), lancio (Russia), e finanziamenti (Canada). Anche in questo caso, il nostro ruolo di maggior investitore impone di ricercare il massimo ritorno in termini industriali.
Grande impegno sara’ dedicato alla conferma dell’assegnazione del centro di controllo ROC a Torino, presso l’ALTEC, nonostante una recente offerta spagnola.

Per quanto riguarda l’aspetto dell’esplorazione umana, Saggese ha procrastinato di una decina di anni l’eventualita’ di missioni europee per la Luna e Marte, a causa degli elevatissimi costi.
Anche il progetto di un velivolo “manned” continentale, caldeggiato da Giovanni Bignami, non ha trovato posto nell’agenda della conferenza del 25-26 novembre: secondo Saggese, l’Europa non ha raggiunto un livello di integrazione politica tale da consentirne lo sviluppo; nell’intervista si puo’ leggere infatti che “l’accesso umano allo spazio e’ un obiettivo piu’ politico e strategico che non scientifico”.

L’intervista si chiude con una professione di moderato ottimismo: nessun programma e’ a rischio finanziamento (anche se qualche attivita’ minore potrebbe venire depennata) e l’ASI continuera’ a lavorare per sostenere le competenze e le eccellenze dell’industria aereospaziale italiana.

Il testo integrale dell’intervista e’ disponibile sul sito de La Stampa:

http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/PDF/4.pdf

(TuttoScienze - www.LaStampa.it)

Ho chiuso il topic come concordato con paolo137 in modo da continuare la discussione solo qui:

I thread verranno poi uniti. :wink: