Come è stato riottenuto il controllo d'assetto di Hayabusa

Come si dice “right stuff” in giapponese? Le barriere linguistiche rendono difficile informarsi sulle incredibili imprese della sonda Hayabusa e del suo engineering team. Un post di Emily Lakdawalla sul blog della Planetary Society spiega come è stato riottenuto il controllo d’assetto di Hayabusa, all’inizio apparentemente ingovernabile per una serie di avarie che hanno reso inutilizzabili alcuni sistemi chiave. Consigliato a tutti gli studenti di ingegneria e a chi si interessa del controllo d’assetto dei veicoli spaziali.

Paolo Amoroso

Davvero complimenti al team nipponico! Ho letto l’articolo e non mi è molto chiaro come abbiano fatto a sfruttare il “solar sailing” per controllare il rollio dell’astronave: ruotavano i pannelli solari in modo che ricevessero più o meno fotoni in modo che la differenza di pressione dovuta alle particelle creasse un momento intorno all’asse di rollio? Perchè dalle immagini della sonda che ho visto i pannelli non sembravano mobili…

Solo un commento, senza parole:

Non so se avete letto questo:
http://5thstar.air-nifty.com/blog/2009/02/hayabusas-retur.html
Mi sembra espresso più chiaramente… :wink: Anche se riesco a stento ad immaginare come sia stato possibile!
I pannelli non ruotano, ma il vento solare esercitava un pressione quando questi avevano un certo angolo durante la rotazione… e non in altri momenti. Questa forza unita alla possibilità di inclinare di + o- 5° il motore ad ioni rispetto al proprio asse, credo siano stati e sono sfruttati per stabilizzare la sonda sull’asse del giroscopio non funzionante.
Qui mi fermo, credo di non essermi sbagliato, più in la non arrivo.
Se magari mi spiegate ne sarò grato. Sono cose sempre molto interessanti! :wink:

penso proprio di si leggendo anche

http://www.planetary.org/programs/projects/solar_sailing/ dove si dice testualmente A solar sail is a spacecraft without an engine, sped along its way by the direct pressure of light particles from the Sun.

すごい! (sugoi!)

Assolutamente fantastico. Non credevo che la pressione solare fosse lontanamente adatta, su strutture di quelle dimensioni, per questo tipo di utilizzi. Mi chiedo la differenza in ordine di grandezza, con gli altri 2 metodi (3, contando il defunto sistema a propellenti chimic) di orientamento…

Di necessità virtù…

Incredibile! :scream:
Gli ingegneri ed i tecnici giapponese meritano un grande applauso!! :clap: :clap:
Spero proprio che possano essere ricompensati con qualche grammo di Iotokawa! :wink:

questo sì che è stile…