Bolden annuncia la richiesta di NASA per il budget 2014

Europa meriterebbe almeno una attenta missione automatica, anche se sappiamo bene che un lander in grado di svolgere indagini esaustive richiederebbe ben più di qualche mese di progettazione ed i ritagli avanzati dagli altri programmi. Ho visto qualche simulazione in computer grafica con ipotetiche “trivelle” automatiche sommergibili: diciamo che personalmente vivrei con maggiore trasporto una missione automatica su Europa piuttosto che lo sbarco umano su Marte, pianeta di cui in fondo iniziamo a comprendere molti aspetti.

Tuttavia non bisogna cadere nell’errore di banalizzare ciò che in realtà è appena vagamente conosciuto: persino la nostra Luna, in fondo, potrebbe credo riservarci ancora qualche scoperta interessante. Certo non ci saranno oceani sotterranei, basi naziste o forme di vita più o meno primitive, ma abbiamo appena iniziato ad affacciarci sul pianerottolo dell’universo e sinceramente credo sia un po’ presto per dichiarare spavaldi che di un corpo celeste abbiamo esaurito l’interesse scientifico.
Marte è un pianeta, non enorme, ma pur sempre un pianeta con una storia, e noi di questa storia sappiamo ancora davvero poco. Forse la vita non c’è e magari non c’è neanche mai stata, ma questo non significa che non vi siano motivi di interesse nel visitarlo…a me va bene se diamo la priorità a Marte: è vicino, è visitabile, è evocativo. Quanti altri posti nel sistema solare visiteremo di persona in un futuro prossimo? Le lune dei pianeti gassosi sono lontanucce, Venere e Mercurio davvero poco ospitali. Rimane qualche asteroide e poco altro, quindi ben venga Marte.

Quoto in toto!

se facessimo una scala di priorità meriterebbero, penso, a parimerito i satelliti maggiori di Giove e Saturno.
Pensiamo a un rover su titano, un lander su io e mi limito.

La Luna sappiamo da pochi anni che vi è acqua. Di marte conosciamo appena un tratto di zona equatoriale e appena una priciola de suo circolo polare.

Su venere ci vorrebbe un batiscafo in lege speciali.

Insomma tutto è fattibile e pregno di interessi scientifici.

Manca e questo è esclusivamente il pilgrim-pensiero una pianificazione interagenzie per lo studio dello spazio (manned o no). Una riunione seria con priorità scopi e finanze omuni se si potesse fare un “Organizzazione Agenzie Spaziali” o “Federazione delle Agenzie Spaziali”.

Solo così i costi sarebbero spalmati e le missioni ben costruite (nel senso di non prodotte con i ritagli di budget)

I miei piccoli due cents

come ho gia’ scritto questa scala di priorita’ e’ stata fatta (e dagli scienziati planetari, non dagli appassionati), e si chiama "decadal survey. dalla survey risulta che la priorita’ numero 1 per il prossimo decennio e’ iniziare a raccogliere campioni su Marte che possano poi essere rimandati a terra da missioni successive e la priorita’ numero 2 e’ l’esplorazione di Europa.

questo tuo passo non lo avevo in mente, grazie.
Comunque la mia speranza è in una collaborazione reale e stringente fra le varie agenzie perdendo la stretta nazionalità.

Ma un grosso problema è anche: come effettuare l’esplorazione di Europa? Flyby multipli, un orbiter intorno ad Europa, Orbiter più lander oppure 2 missioni? L’opzione dell’orbiter+lander è molto gettonata dalla comunità scientifica, ma le radiazioni gioviane rendono questa missione particolarmente costosa e probabilmente non finanziabile. Quindi penso che la strada verso Europa sia ancora lunga.

Per quanto riguarda la collaborazione internazionale NASA inizia ad essere considerata un partner inaffidabile. Sono già 2 missioni grosse (Exomars e la missione verso Europa appunto) a cui NASA ha tolto i finanziamenti, quindi penso che nel prossimo futuro non ci saranno grosse missioni scientifiche congiunte. Sarà più probabile la condivisione di qualche payload.

Per quanto riguarda Marte non penso sia una questione politica. Marte è più vicino di Giove, ha un ambiente radiativo meno ostile, è uno dei pianeti più studiati e la credibilità delle missioni robotiche sul pianeta rosso è cresciuta a “piccoli” passi dal robottino pathfinder fino ad arrivare a Curiosity. Un “capitale” accumulato negli anni e che non va sprecato. Inoltre una missione di ritorno di campioni è secondo me uno step fondamentale non solo dal punto di vista scientifico (riguardo lo studio di Marte) ma soprattutto ingegneristico (ovvero avere la certezza di essere in grado di portare qualcosa indietro).

Chiaramente mi piacerebbe che entrambe le strade (Marte ed Europa) venissero esplorate simultaneamente, ma essendo un periodo economicamente difficile, capisco perchè si punti su missioni marziani su cui si ha un grado maggiore di confidenza.

Una coordinazione spaziale sarebbe l’optimum, ma non c’è la volontà politica di farlo.
Dobbiamo tenerci il “fai da te” e la collaborazione bilaterale tra stati.
E non solo per l’astronautica.

Questi aspetti sono giustissimi; non dimentichiamo che in termini di meccanica orbitale, una missione verso Marte richiede un “costo” molto minore, il che significa che a parità di lanciatore puoi mandare molto più payload, dopo sei mesi sei già là e iniziano i ritorni scientifici, e a meno di guasti puoi condurre attività prolungate per mesi o anni in un ambiente tutto sommato abbastanza confortevole.

Per andare su Europa con un payload accettabile, se butta bene ti servono sei o sette anni, tra assist gravitazionali vari su Venere e Terra e poi all’interno del sistema gioviano. E visto l’ambientino non tanto confortevole con Giove a due passi, un ipotetico lander non potrebbe lavorare per periodi particolarmente lunghi prima di andare a farsi friggere… quindi si parla di costi esorbitanti per un ritorno più modesto rispetto a Marte. E’ qui che subentra forse l’aspetto politico della cosa.