Domanda macabra di alunna: destino di un cadavere nello spazio

Era un test subject, non un astronauta.

se hai letto bene non parlo di corpo che esplode, ma di visceri, e non è la stessa cosa, antomicamente, e in senos medico legale

sì, hai parlato di “esplosione di visceri cavi”.
Alice è stata molto contenta per la risposta.
(Interpellata poi la ragazzina sui suoi progetti per il futuro, pare vorrebbe diventare medico veterinario)

Mi sono espresso male, l’ho scritto di corsa e rileggendolo adesso vedo che mi e’ venuto con tono che puo’ sembrare saccente, chiedo scusa, non era mia intenzione.

Il corpo che esplode non era riferito a quanto scritto da te, ma ai film tipo Atmosfera Zero.

Comunque ho trovato il documento originale della Nasa in cui si parla dell’episodio di cui sopra.

http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19690004637_1969004637.pdf

La parte che parla del nostro soggetto e’ a pagina 47. Sono riportati molti altri casi di decompressione ad alta quota, e la maggior parte se la sono cavata.

Dando una lettura veloce al resto del documento mi pare di aver colto che il rischio di danni polmonari e’ quando il soggetto trattiene il respiro o sta finendo di inspirare nel momento preciso della decompressione esplosiva. Poi si parla di lesioni al timpano,embolia, ebollizione del sangue… ma vengono dopo.

Poi sti disgraziati hanno anche fatto un po’ di vivisezione. Pare che tutti i cani che hanno esposto fino a 90 secondi ad una pressione di 2mm di hg siano sopravvissuti. Con 120 secondi, invece, molti dei cani sono morti.

Altro documento altra vivisezione:
http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19650027167_1965027167.pdf

Questi altri simpaticoni hanno portato 8 scimpanze, in 9 diversi esperimenti, ad una pressione di 2 mm Hg per un tempo variabile tra i 5 e i 150 secondi. A quanto pare nessuno di essi ha riportato danni cerebrali permanenti.
Non ho capito perche’ gli hanno dovuto avvitare chirurgicamente degli elettrodi nel cranio, come descritto nel documento…

Erano sicuramente altri tempi, sempre meglio dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale che esponevano ad alta quota i prigionieri dei campi di concentramento.

Comunque e’ confermato che si puo’ sopravvivere senza danni ad una breve esposizione al vuoto, restando addirittura coscienti per parecchi secondi.

Del resto Odissea 2001 era scientificamente accurato e se ricordo bene quando Hal 9000 lo chiude fuori il protagonista questo riesce a rientrare sopravvivendo nel vuoto per un po’ .

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Non trattenere il respiro in caso di depressurizzazione esplosiva. Facile a dirsi…

Trattenere il respiro e lanciarsi fuori, dopo essersi ossigenati, era una delle soluzioni di A. Clarke in un suo racconto di SF. dimenticava gli effeti del freddo o del caldo se esposti al Sole.
In 2001 Bowman effettua una decompressione esplosiva dalla sua capsula che lo spara dentro ad un corridoio dell’Odissey, ma sigillato dentro la tuta.

In un vecchio racconto di SF c’era un astronauta che si toglieva spesso un guanto per “sentire” l’effetto dello spazio. Molto ingenuo lo scrittore.

Però ricordo anche di un ereo di linea in cui vi fu una decompressione che portò alla morte tutti gli occupanti e se non ricordo male fu abbattuto con un missile mentre volava in automatico.

Sono un poco o.t., scusate.

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E quando è successo?

continuando in OT, il massimo che ricordo è il volo Helios 522

Certo, ma non abbattuto dai caccia…

Senza casco e forse senza guanti.

Allora Clarke lo aveva per vizio…

L’incidente del test subject “NASA” (credo si trattasse di uno dei due contractor per le tute del progetto Apollo - Spacewalker ci sei?) e’ mostrato in video - se non erro - nel documentario “Moon Machines”, nella puntata dedicata alle tute spaziali.

Il Bad Astronomer Phil Plait fornisce qualche informazione in più e segnala alcune tavole a fumetti in proposito: Bodies in space.

Se non sbaglio della decompressione e della sopravvivenza al vuoto abbiamo parlato sul forum qualche anno fa…

Io consiglio questo ottimo riassunto: Human Body in a Vacuum

Se invece avete tempo e voglia di andare nel dettaglio, c’é un bel documento NASA datato 1968. Andate su NTRS e cercate “Rapid (Explosive) Decompression Emergencies In Pressure-Suited Subjects”.

Infine se non vi spaventano gli esperimenti sugli animali, sempre cercandolo su NTRS potete dare un’occhiata a “The effect on the chimpanzee of rapid decompression to a near vacuum” e a “Experimental animal decompressions to a near-vacuum environment. Experimental animal decompressions to less than 2 mm.Hg absolute (Pathologic effects)”.
Su NTRS si trovano anche altri articoli, ma sono disponibili solo a pagamento…

Lo consiglio anch’io, infatti l’avevo linkato qualche pagina fa.

Se posso dire…

In realtà a pensarci bene è una domanda meno insensata o improbabile da chiedere. Una persona effettivamente può morire in uno spazio ristretto.

Inoltre pensaci, andremo nello spazio, se ti fai dentro l’astronave un nemico o addirittura l’intera nazione si regge su un dittatore a cui tu ti vuoi ribellare, o sei il presidente che và a trovare dei coloni ma ci sono attentati, ecc… finire fuori dall’astronave può essere un passo molto breve, e chi saprebbe che non ci sei più? A parte chi è nell’equipaggio ma magari sono proprio quelli che ti hanno mandato fuori.

Improbabile? E attacchi da eventuali nemici?

La prima cosa che pensi se prendi questo filone è… lo spazio non ti lascia scampo. Se finisci fuori bordo di una nave magari finisci in un’isola grazie ad una corrente, vai sott’acqua e ti salvi da spari ecc… Se i tuoi compagni ti vogliono uccidere la polizia saprebbe se effettivamente sei stato ucciso tramite le indaggini e potrebbe risalire più facilmente al colpevole, oppureuna persona a caso potrebbe trovare i resti del tuo corpo.

Ma nello spazio? Qualcuno ti butta fuori come in Among us, magari durante una passeggiata e poi? Potresti sopravvivere? Che succede al tuo corpo se muori? C’è un modo per far capire agli altri che sei finito fuori bordo?

M’immagino una scena brutta in cui una banda di criminali organizzati scopre un traditore e questi loprendono a forza e lo gettano fuori. Quando sei fuori non puoi in teoria salvarti (o si?), almeno pensi al cadavere. “Nessuno può sentirti urlare”, ma almeno lascio una traccia.

Alla fine quell’uomo muore solo nello spazio. Beh è una brutta esecuzione.

Se però sapessi che in qualche modo il mio corpo riesce a sopravvivere e quindi che qualcuno potrebbe anche per caso osservarlo… farebbe una certa differenza.

Se proprio lo vuoi uccidere, probabilmente è più semplice farlo sulla nave e poi far sparire il corpo dopo.
Bisognerebbe descrivere un po’ meglio lo scenario però.
Benvenut*

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Se tu fossi l’Alice che fece la domanda 9 anni fa e ora postassi il tuo primo post, sarebbe bellissimo :smiley:

E comunque qui si può parlare a pieno titolo di necroposting :rofl:

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