Nuovi dettagli sulla Exploration Roadmap della NASA

Vogliamo dare agli astronauti un terreno geologicamente interessante ? Cosa meglio del pianeta più affine al nostro (europa o ganimede resteranno per decenni inarrivabili alle missioni umane) ? Se esiste un tornaconto tecnologico che impone una tappa di avvicinamento su un asteroide non obietto. Immagino che i progetti NASA poggino sempre e comunque su una approfondita analisi costi/benefici (anche se dalla fine del progetto apollo ho la sensazione che la politica si sia fatta sempre più invadente). Un NEO è una “palestra” un pò costosetta…ma se serve… .

Se invece è per finalità scientifiche considero una missione umana su un NEO un discreto spreco di risorse dato che una analisi geologica nel senso regionale del termine, o strutturale come anche geomorfologico, non ha molto senso su un oggetto di piccole dimensioni. Quindi se è per analisi chimiche/geochimiche puntuali una missione robotica sarebbe secondo me la scelta più logica ed economicamente sostenibile.

Credo che mettendo un tetto ad altri progetti (mantenendo l’attuale budget della Nasa) per i prossimi anni, si possono recuperare fondi sufficienti ad avviare un programma simile al COST, coinvolgendo i privati, per poter realizzare un modulo lunare. Per esempio… se la Nasa riuscisse a recuperare 500 milioni di dollari l’anno (250 per il modulo lunare e 250 per la Exploration Gateway) per un periodo di 6 anni (dal 2015 al 2021) sia il modulo che la piattaforma, potrebbero essere realizzati. :ok_hand:

Credo che raggiungere un NEO alla fine serva come palestra per il volo marziano.
La Luna è qui a due passi e fin lì, è un film già visto, ma approcciare un asteroide magari molto più lontano, è un buon sistema per collaudare uomini e mezzi in vista di un futuro sbarco su Marte.
Dubito che si realizzerà una missione verso Marte pronti via. Poi, Fobos e Deimos sono ottime basi d’appoggio e sono due ex asteroidi. Allora, facciamo pratica una volta arrivati là, o cerchiamo di preparaci prima?

Raggiungere quindi un asteroide ha un doppio aspetto: la possibilità futura di sfruttare un asteroide, la possibilità di simulare una missione marziana senza spedire qualcuno fino a là per scoprirlo.

Voi tutti credo concordiate che se parti per un viaggio già con un bel bagaglio d’esperienza sia meglio dell’armiamoci e partiamo. La stazione lagrangiana serve poi per acquisire esperienza per il lungo volo e studiare la possibilità di mandare verso Marte un habitat adatto.
Personalmente spero che il volo marziano non sia un mordi e fuggi, ma penso anche che per arrivare fino a lì, prima occorre consolidare il triangolo Terra, Luna, Lagrange, con in mezzo asteroidi e comete di passaggio.
I nuovi veicoli spaziali necessari per i voli spaziali in senso stretto per me dovrebbero essere realizzati in situ, nello spazio, non portati su, ecco perché interessano asteroidi e Luna. Ma qui siamo ancora nella SF.

Sono dell’idea che i NEO siano delle buone palestre e necessarie prima di Marte…

Film già visto?
Certo se si pensa ad una cosa “toccata e fuga”, posi la bandiera, prendi i sassi, scatti le foto e via di corsa a casa…

Vi ricordo che nessun equipaggio Apollo è rimasto sulla Luna (per limiti intrinseci nell’architettura di missione e nell’hardware coinvolto) più di 72 ore consecutive. Certo se il programma Apollo fosse proseguito con i suoi derivati AAP e LESA proabilmente la permanenza umana sulla superficie lunare sarebbe senz’altro prolungata.

La missione in NEO su asteoride sarebbe senz’altro una “prima” di quelle tanto care alla NASA degli anni passati, onestamente non so che valore scientifico potrebbe avere rispetto ad una missione automatica. Rappresenterebbe forse un passo in avanti verso Marte, ma la “palestra” della Luna (oltre alle sue concrete prerogative) è, a mio modesto avviso, un passo imprescindibile.

Prima di dire che la Luna è “film già visto” ne abbiamo ancora di strada da fare (sulla superficie lunare ovviamente)!!

A questo punto sembra evidente che come palestra per una futura missione umana su Marte serva sia una o più missioni prolungate sulla Luna che una o più missioni in NEO.

Non resta altro che trovare i soldi! :wink:

Forse una collaborazione internazionale allargata stile ISS potrebbe risolvere il problema!

Mi piacerebbe proprio sapere l’opinione dell’amministrazione americana rispetto a queste proposte, specialmente alle missioni lunari e di LSS. Sia per questioni di parziale similarità con il programma Constellation, sia in riferimento ai fondi da stanziare su un arco temporale non breve. Spero proprio che lo sviluppo di SLS sia talmente lineare da costringere le successive amministrazioni ad implementare un reale utilizzo per questo ‘mostro’, utilizzo che non potrà che essere l’esplorazione BEO.

By the way, considero fondamentale il ritorno alla Luna con un paio di missioni one-spot e conseguente stazione spaziale sulla superficie per periodi medio lunghi, mentre IMHO non ha molto senso l’esplorazione umana di corpi minori, siano essi asteroidi e comete… La via per Marte passa dalla Luna e da una provata e continuativa esplorazione della stessa, ma non necessariamente da un Vietnam operativo quale potrebbero essere missioni asteroidali (o addirittura cometarie) umane.

Non escuderei l’esplorazione dei corpi minori. Viste le lro dimensioni sarebbe possibile esplorarli interamente in breve tempo e, magari, ricavarci più di quanto uno potrebbe sperare.

Articolo con qualche dettaglio in più sulle missioni asteroidali.

x Archipeppe: infatti sostengo che occorre consolidare le nostre strutture nello spazio vicino. La Luna rientra in quello spazio. Asteroidi di passaggio o all’occorrenza anche comete costituiscono una palestra. Più ne sappiamo, meglio è.

Una missione marziana, umana, non comporterebbe necessariamente lo sbarco sul pianeta di un uomo, ma potrebbe benissimo restare in orbita e guidare in diretta un rover, invece che con i 40’ necessari oggi.
Lo stesso per far “ronzare” intorno ad un asteoride un robottino teleguidato da preve distanza, invece che da lontano.
Sono convinto che il colpo d’occhio umano, magari aiutato da visori regolati su altre frequenze, possa vedere cose interessanti al momento. Possa fare eperimenti mirati… mentre se c’è da prelevare un pò di terra a caso, un robot lo può fare da solo.
Ovviamente tutto può essere fatto da sonde automatiche e lo hanno già fatto. Ergo, chiudiamo pure tutti i programmi di esplorazione automatica perché ormai tutto quello che c’era da esplorare è stato esplorato. Concentriamoci magari solo su Europa ed il resto si frigga.
Quello che manca ai programmi spaziali futuri è il senso della loro esistenza. Andare sui NEO perché nessuno ci è andato prima, andare su Marte perché nessuno ci è andato prima. Tutto qui? Allora alzo la posta. Andiamo su Plutone. Ah, quello sì che sarebbe un super viaggio. Che ci andiamo a fare? Ma volete mettere la distanza tra Marte e Plutone? E il senso? Che nessuno ci è ancora andato.
E volotete vedere che magari qualche sfegatato disposto a seguirmi lo trovo pure?
Ma dov’è finita l’industrializzazione dello spazio? Le miniere, i nuovi materiali, e chissà che altro? Ecco il romantico che emerge. Spendere miliardi per mandare un robottino a scattare qualche belle foto di Marte e dirci di cosa sono composti i suoi sassi? Che forse c’era la vita? E poi?
O meglio, tutto qui?
Tutti sappiamo cosa diceva Tziolkovski e tutti forse pensiamo che si rivolgeva ai nostri pronipoti. Noi no. No. Noi no. Noi dobbiamo essere la generazione di mezzo, quella che stà a guardare. Da una parte i grandi teorici pensatori, dall’altra chi realizzerà il sogno. Noi stiamo a guardare e sognare, perché così è più bello.
Tutti i programmi spaziali del futuro mancano di un fine che li giustifichi realmente. Qualcosa di più del semplice sapere scientifico, nonostante la sua importanza.
Ci vuole tempo? Serve tempo? Accidenti, ma quanto tempo serve? Mi succhiavo ancora il pollice quando si è fatto il primo sbarco umano sulla Luna. Adesso che ho i capelli bianchi c’è la ISS… non avrebbe dovuto essere il contrario? Oppure non dovremmo avere già una colonia sulla Luna? Ma in tutto questo tempo, si è fatto cosa e perché?
Diciamocelo: si è tirato a campare. Filosofie: 0. Businness: infinito. Risultato: 0.
40 anni buttati via. Si, anche i miei, ma non sono costati così tanto.

Sarà un’idea balzana ma ho sempre pensato che la nostra curiosità…la naturale inclinazione all’esplorazione, fosse un tratto selezionato per la preservazione della specie. Un istinto che ci spinge ad allargare i nostri orizzonti alla ricerca di nuovi siti su cui insediarci e prosperare. Razionalizziamo attribuendogli finalità economiche, filosofiche, scientifiche o, più semplicemente, il “gusto” di battere un primato ma il fine ultimo non è poi così dissimile da quello della proliferazione batterica o virale.
Dire che esploriamo lo spazio per le ricadute tecnologiche o perchè vogliamo dare una risposta alla domanda (assolutamente legittima) circa l’esistenza di vita su altri pianeti, è una “miopia” che ci impedisce di focalizzare il vero “motore” del processo. Sono tentativi di interpretare ciò che in realtà è molto ben celato dentro di noi. Tendiamo ad uscire dal pianeta perchè ci sta…stretto. Perchè dentro di noi è scritto che la preservazione della nostra specie passa attraverso la colonizzazione di nuove terre e, più o meno inconsapevolmente, questo tendiamo a fare e questo l’umanità ha sempre fatto nel corso della sua storia.
Eccolo il fine.
Come lo concretizziamo ? Secondo me solo concentrando le risorse sugli obiettivi primari.
Dobbiamo far maturare nuove tecnologie ? Bene, facciamolo, ma evitando che il solo allestimento dell’ambiente di test costi più delle tecnologie stesse che ci accingiamo a testare.

La via per Marte passa dalla Luna e da una provata e continuativa esplorazione della stessa, ma non necessariamente da un Vietnam operativo quale potrebbero essere missioni asteroidali (o addirittura cometarie) umane.

Molte delle cose che dici sono vere e giuste. La mancanza di una volontà politica e di adeguanti investimenti hanno frenato l’esplorazione umana dello spazio per più di 40 anni. Il primo colpevole “storico” fu il presidente Nixon che blocco negli anni’70 il programma Apollo per convogliare i pochi fondi della Nasa verso lo Shuttle. Da allora non abbiamo fatto altro che lanciare satelliti e “ronzare” intorno alla Terra per lungo tempo. Le cose sono andate meglio per l’esplorazione del Sistema Solare. Credo che la rinuncia ad un grosso lanciatore, come il Saturno V, abbia in qualche modo frenato l’esplorazione umana. Ma per il futuro rimango ottimista. Il SLS e la Orion saranno in ogni caso realizzati (non si può più tornare indietro) e come indica l’articolo, la Nasa sta seriamente valutando la possibilità di un ritorno sulla Luna, sia in orbita che sulla sua superficie (fino a qualche anno fa sembra impossibile). Per quanto riguarda Marte, sarei più propenso a una missione in orbita intorno al pianeta e a uno successivo sbarco su Phobos, da realizzarsi nel 2028, cioè senza aspettare i tempi “biblici” indicati da Obama. :smile:

Anche io mi sento di condividere alcune delle istanze di Ares (non foss’altro perché appartengo cronologicamente alla stessa generazione) e finanche un certo “sconforto” sopratutto rispetto a quanto ci era stato fatto vedere come certo all’epoca e quanto sia invece diversa la realtà di oggi (certo il mio è un osservatorio assolutamente privilegiato, visto il lavoro che faccio).

Ma conservo, invero, anche una certa carica di ottimismo (forse mi è innata) e cerco di vedere l’età di oggi come un’epoca di transizione piuttosto che “perduta” e non sento affatto che si sia poi buttato nulla in fondo.
Nella Vita, e quindi nella Storia, tutto ritorna in un certo senso.
Quel che oggi può sembrare riduttivo è, in realtà, solo il seme di ciò che si farà domani.
Un domani non meno grandioso delle visioni del passato, solo che le lancette dell’orologio si sono solo spostate più in là, ecco qua.

Personalmente credo (e ci credo sul serio) che c’è ancora tutto lo spazio possibile per le grandi stazioni spaziali, i lunar cycler, le basi sulla Luna o nei Lagrangiani ed anche la presenza umana su Marte (e oltre) ma bisogna saper aspettare il momento socio-economico adatto. Oggi non è possibile perché gli scenari politici mondiali sono fortemente cambiati rispetto agli anni '60 del secolo scoro, ma sono convinto che quel che non si è ancora fatto oggi lo si farà sciuramente (e forse anche meglio) domani.

Bisogna saper aspettare e tenersi stretto quel che di buono offre l’oggi (come la ISS, ma anche i privati, i cinesi ecc.) come premessa indispensabile per ciò che accadrà domani.

Nemmeno io sono così pessimista e non credo che si sia buttato del tempo. Credo semplicemente che a suo tempo siano andati un po’ troppo oltre con le aspettative, facendo il passo un po’ troppo lungo.
Credo che l’attuale roadmap sia più improntata al piano ma bene e, aggiungerei, credibile. Però solo il tempo ci può dire se sarà così, per il momento dobbiamo crederci e sognare, senza quello… beh possiamo lasciar perdere ogni cosa…

Come appassionato di Astronautica,negli ultimi trent’anni ho visto troppi brillanti progetti svanire in una bolla di fumo per non temere (per usare un eufemismo) che anche questo finisca,prima o poi,a far parte di questo blog
http://www.wired.com/wiredscience/beyondapollo/

Il fatto è che con solo poco più di 50 anni di astronautica non si può ancora dire di essere
usciti del tutto dal pionerismo ed allo stesso tempo che essa sia totalmente integrata
nella vita quotidiana umana come possono esserlo le automobili o i computers, ad esempio,
a parte ovviamente le reti satellitari per le telecomunicazioni e la meteorologia sebbene
sorga spontaneo il dubbio di quanta percentuale di popolazione ne sia consapevole.
Se sulla Luna o Marte o su qualche asteroide fossero stati scoperti giacimenti
di qualsiasi cosa da poter utilizzare sulla Terra il cui valore economico sarebbe stato
di gran lunga superiore ai costi per eventuali missioni spaziali per prelevarli sicuramente
la storia dell’ astronautica avrebbe avuto un altro percorso.
Che l’ esplorazione dello spazio possa fermarsi è molto improbabile a prescindere da crisi
economiche mondiali o quant’ altro e nessuno sicuramente pensa che queste possano durare
in eterno e come ha scritto Archipeppe dovrebbe essere solo questione di tempo,
non a breve, certo.
Magari altri 50 anni, forse un secolo, nel momento in cui si riuscirà a trovare gradualmente
il modo di rendere più economici i costi per lo spazio con l’ avvento di tecnologie sempre più
evolute, così come è avvenuto per le automobili, le telecomunicazioni e l’ elettronica in genere.

mi hai letteralmente tolto le parole di bocca (anzi dalle dita…), sottoscrivo tutto! :wink:

capisco la frustrazione, è figlia dell’ottimismo di un’epoca in cui sembrava possibile perseguire qualsiasi obbiettivo…ma l’astronautica è DAVVERO neonata, per quanto si possa avere l’illusione di aver ormai reso “routinarie” alcune attività in LEO, siamo ancora ben lontani dall’aver superato la fase pionieristica…c’è davvero ancora molta strada da fare, e ne abbiamo già fatta DAVVERO molta, in pochi decenni!

il quesito cruciale la cui risposta sarà possibile trovarla avanti nel tempo è:

dopo lo spettacolare grande botto iniziale favorito da fortunate (per lo scopo) condizioni
economiche geopolitiche planetarie a cui sembra seguire una (apparente?) stasi
quale sarà l’ evoluzione dell’ astronautica e se e quando si cominceranno ad avvertire
sensibili miglioramenti?

Sono sicuramente deluso dalle aspettative andate in fumo. Però sono anche un sostenitore di Orion, dal momento che è rimasto solo quello. Non sarò mai tra quelli che lo buttano via.
L’astronautica è partita facendo un passo più lungo della gamba, forse, o forse siamo noi che non sappiamo misurare il nostro passo, perché siamo andati sulla Luna con una relativa facilità ed in tempi “stretti”, molto stretti. Una delle lezioni dell’Apollo è che se vogliamo fare una cosa e la vogliamo fare bene, la sappiamo fare. Le tecnologie per farla vengono mentre cerchiamo di farla. Aspettare che un domani ci siano… sciocchezze.

A mio avviso, la necessità di uno “sfruttamento” dello spazio, non solo per i satelliti meteo o per le telecomunicazioni esiste già oggi. Non puoi cercare una miniera di ferro senza danneggiare un qualche ecosistema, senza privare qualche popolo delle risorse del “suo” territorio. Da sempre l’umanità guerreggie per rubare le risorse altrui. Oggi è ancora così e gli esempi si sprecano.
E lo spazio è sempre lì che ci aspetta mentre noi ci sorbiamo 4 guerre mondiali (da Napoleone alla Guerra Fredda) e la quinta che ancora non si capisce bene che faccia ha.
A mio modestissimo parere sembra che dello spazio ne avevamo bisogno già ieri. Oggi ancora di più. Che poi non significa necessariamente migrazioni di massa, colonie uraniche, pionieri interstellari… tante cose le possiamo fare nello spazio restando comodamente seduti a casa nostra già oggi.
però si parla di materiali nuovi realizzati in regime di microgravità, materiali che renderanno il nostro mondo più efficiente, ecologicamente più compatibili e così via. Con un “mercato” più sensibile alla qualità che ai prezzzi stracciati. già oggi certi prodotti costosi sono preferiti a quelli più economici per le loro qualità, più che per il prezzo.

Pii resta lo sforzo di convincere l’umanità che lo spazio è molto più utile di quel che sembra. Se non si farà questo, resterà solo un posto per sognatori come me.

Andare sulla Luna in tempi brevi spingendo al limite le tecnologie dell’epoca è stato possibile perchè c’era una forte motivazione e di conseguenza forti investimenti, è chiaro che se ora viviamo in un’epoca di stallo il problema non è solo dei limiti tecnologici…se c’è la volontà di fare qualcosa, le tecnologie si sviluppano, anche in tempi brevi.

E’ chiaro che la prospettiva di uno sfruttamento economico dello Spazio (in qualsiasi direzione) sarebbe un motore di spinta necessario, ora che abbiamo superato l’impeto della prima fase pionieristica…il fatto è che ancora oggi per un privato che volesse investire nell’astronautica non ci sono molti ritorni economici sicuri, non nel breve-medio termine.
Se su Marte scoprissimo giacimenti di materiali preziosi, allora sicuramente senza bisogno di alcuno stimolo da NASA o altre agenzie pubbliche, qualche azienda prenderebbe in esame l’idea di spedire qualcuno a controllare.

…ma allo stato attuale delle cose, costruire una fabbrica in LEO è ancora troppo costoso e gli eventuali ritorni economici non sono poi così lampanti, mentre il turismo spaziale viene riproposto ogni 2-3 anni con qualche progetto sensazionale, ma a mio avviso i “biglietti” restano troppo costosi ed i mezzi troppo poco sicuri perchè il settore decolli veramente, ossia diventi abbastanza significativo da sostenere investimenti ad hoc. Finchè solo un paio di miliardari eccentrici potranno permetterselo non servirà certo a sviluppare nuove tecnologie.

Il mezzo che forse avrebbe potuto fare la differenza per i space tourists era l’Orbiter, abbastanza user-friendly almeno nell’aspetto, comodo, e (almeno nell’idea iniziale) economico e sicuro.
Purtroppo con gli anni ha evidenziato i suoi limiti…al momento un eventuale turista spaziale potrebbe viaggiare solo su una capsula di 40 anni fa, la Soyuz, e questo già rende bene l’idea di quanto, tutto sommato, non abbiamo ancora veramente superato la prima fase della conquista dello Spazio.

Ma io resto ottimista, l’unico vero dispiacere è la consapevolezza che il genere umano potrebbe impiegare meglio le proprie risorse e capacità…è facile ricordare quanto spendiamo per le guerre e quanto andremmo lontano investendo gli stessi soldi nello Spazio, ma lo stesso discorso si può applicare anche ad altri campi scientifici e non, e anzi l’astronautica semmai è uno dei settori che più ha beneficiato negli anni degli interessi militari.
E’ inutile disperarsi perchè gli USA tagliano la NASA e ampliano il budget militare segreto, questa è la natura dell’uomo ed è impossibile sapere cosa saremmo ora se non avessimo passato gli ultimi 4000 anni a combatterci reciprocamente…forse un giorno saremo abbastanza illuminati da comprendere l’importanza dell’esplorazione e della conoscenza fini a sè stesse, ma al momento io continuo a sperare che scoprano la vita da qualche parte o dei colossali giacimenti extraterrestri di qualcosa-di-valore, perchè credo che solo queste eventualità potrebbero realmente portarci a spingere sull’acceleratore.

scusate tutti sono stato prolisso e forse OT :flushed: