Sedili eiettabili per lo Shuttle.Il modello ottimale?

… "Loss of control or impending catastrophic failure during ascent, from tower clear to 30,480 m (100,000 ft.) calls for crew ejection. Loss of two main engines prior to seven minutes of flight also calls for crew ejection after descending." … Tratto da STS-2 presskit

Da STS-5 presskit: “For STS-5, pyrotechnics have been removed from the two flight deck ejection seats and two mission specialist seats have been installed – one on the aft flight deck and one on the middeck. The ejection seats and their rails willeventually be removed from Columbia along with other major modifications at Palmdale, Calif., after STS-9/Spacelab 1.”

Chiaramente traspare la sicurezza che i SBR fossero esenti da problemi perche le operazioni d’aborto sono descritte solo dopo la loro separazione

Nell’immagine in allegato un progetto di cabina di salvataggio dell’equipaggio con posizione pilota-comandante coi seggiolini eiettabili ideato dopo il disastro del Challenger.

Permettimi di correggere questo tuo lieve errore; La foto da te postata mostra l’equipaggio della STS-1. In questa missione come nelle successive , fino alla STS-5, venne utilizzato lo Shuttle Columbia e quest’ultimo era fornito dei due sedili eiettabili , per il comandante e il pilota.
Al termine dei voli di prova, con l’arrivo in servizio dello Shuttle Challenger, il Columbia venne mandato in manutenzione e in quest’occasione venne modificato in modo da rimuovere il sistema di espulsione dei due sedili.
Tale sistema era stato adottato solo per le prime quattro missioni, che vedevano un equipaggio di 2 astronauti, solo in via cautelativa.

Capisco che l’alternativa puo’ essere la morte certa, ma e’ realistico pensare ad una eiezione a velocita’ plurisupersonica e magari con un assetto-banana? :thinking:
Sono dubbioso: secondo me (che son nessuno) i sedili eiettabili sullo shuttle possono avere la stessa funzione dei giubbotti salvagente sugli aerei intercontinentali.

Si in effetti il sistema era abbastanza complicato, tanto pi๠che i sui meccanismi dovevano per necessità entrare in funzione in tempi estremamente rapidi.
Due immagini della capsula dell’XB 70 da questo sito molto interessante:http://www.ejectionsite.com/

Se li avevano messi per le prime missioni, sicuramente non erano utilizzabili in tutte le fasi della missione, vuoi che sia la fase di lancio o quela di rientro; Più che altro penso che sarebbero stati utilizzati nei primi momenti del lancio, quando ancora la velocità è minima e c’è rischio di problemi.
Comunque sia è logico pensare che abbiano fatto le dovute prove e simulazioni prima di inglobare nello Shuttle questo sistema di fuga.
Non dimentichiamo comunque, che fino a MACH 3 è possibile eiettarsi anche se l’“impatto” è particolarmente duro.

è vero!!

ho postato la foto errata :flushed:

ecco quella di cui sopra

Questo disegno, come altri presenti in un documento NASA, proponevano varie soluzioni di salvataggio da applicare allo Shuttle, per tentare di salvar il suo equipaggio in caso di incidente.
Erano tutti sistemi applicabili alla navetta, teoricamente, però avrebbero comportato lunghi periodi di adattamento e costi extra per tutto il sistema.
Tutti questi progetti “saltarono” fuori dopo l’incidente del Columbia poi, visti i tempi necessari di sviluppo e i costi, si optò per altre innovazioni nella speranza che fossero “migliori” e meno dispendiose.
dal mio pto di vista, di tutti i progetti ipotizzati, pochissimi sarebbero stati applicabili allo Shuttle; diversa cosa se le modifiche fossero state integrate in fase di costruzione delle navette.

In questo enciclopedico ma interessantissimo post di Wayne Hale sul suo blog sono descritti tutti i limiti dei sedili eiettabili e le “black zones” dello shuttle, veramente “illuminante” su tante scelte “non fatte”:
http://www.spaceref.com/news/viewsr.rss.html?pid=29847