Molto interessante questa discussione sulle possibili interferenze per i radiotelescopi, è un aspetto a cui non avrei onestamente mai pensato.
Ho avuto modo in questi giorni di approfondire la posizione di SpaceX riguardo ai rischi di interferenze con infrastrutture di radioastronomia (RAS).
La questione viene affrontata ex professo dall'azienda di Musk in tre documenti ufficiali:
a) dapprima in un allegato alla application originaria, depositata il 15 novembre 2016 presso la FCC negli USA;
b) in seguito in seno alla documentazione tecnica prodotta alla FCC in data 1 marzo 2017;
c) infine nella nota depositata presso le autorità canadesi il 18 aprile 2017, in risposta ad una consultazione aperta dall'ISED, ente canadese omologo del FCC, in merito alla concessione di licenze per satelliti non geostazionari.
L'azienda riconosce che talune frequenze impiegate dal nuovo sistema satellitare saranno adiacenti, o addirittura condivise, con quelle utilizzate dai radiotelescopi. Ciononostante, SpaceX assicura che questi ultimi saranno protetti da ogni possibile interferenza derivante dalla propria rete satellitare, e afferma di aver già avviato costruttivi contatti in proposito con il mondo della radioastronomia.
Viene ad esempio espressamente menzionata la banda di frequenze tra i 10,7 e gli 11,7 GHz, protetta negli USA in quanto dedicata ai radiotelescopi operanti nella banda 10,6-10,7 GHz.
SpaceX riporta di aver inviato agli enti interessati, tra cui l'osservatorio di Arecibo, il National Radio Astronomy Observatory ed il National Science Foundation Spectrum Managament Office un sommario preliminare in merito ai parametri operativi della propria rete satellitare, e di aver con loro discusso e valutato strategie di coordinamento potenzialmente accettabili da tutte le parti.
Nel documento inviato invece il mese scorso alle autorità canadesi, vengono svelati alcuni dettagli in merito alle soluzioni tecnologiche ipotizzate da SpaceX, per assicurare una adeguata protezione ai sistemi di radioastronomia.
L’azienda di Musk ammette che riuscire a sviluppare una efficiente modalità di condivisione dello spettro disponibile costituisce un prerequisito cruciale per consentire ai satelliti di incrementare la disponibilità di collegamenti in banda larga, ad alta velocità, per i propri clienti basati in tutto il mondo.
SpaceX si mostra ottimista, arrivando a dichiarare che i molteplici avanzamenti tecnologici di cui saranno dotati i propri satelliti riusciranno a consentire un uso efficiente dello spettro e una flessibilità operativa senza precedenti, che faciliterà la coordinazione nell’uso delle frequenze tra i vari enti interessati.
A titolo di esempio, vengono menzionate le tecnologie “phased array antenna” (che consente alla stazione di terra di stabilire contemporaneamente diversi link con più satelliti, per utilizzare poi quello che al momento ha il segnale più forte), e “adaptive beamforming” (un particolare sistema di elaborazione del segnale, che magari qualche esperto del forum vorrà descrivere in maniera comprensibile), che a detta di SpaceX consentiranno ai satelliti di individuare e restringere l’area ove indirizzare in maniera precisa il segnale, e al contempo permetteranno alle stazioni di terra di seguire con massima precisione i satelliti nel loro moto attraverso il cielo, e passare istantaneamente dal segnale dell’uno a quello del successivo apparso all’orizzonte.
Inoltre, software dedicati consentirebbero agli operatori di allocare risorse in tempo reale, in modo da ridurre drasticamente l’energia diretta verso le aree dove possono prodursi interferenze con i sistemi RAS.
Infine, si richiama al concetto di “satellite diversity”, ovvero la capacità della rete di consentire all’utente di essere servito contemporaneamente da più satelliti, e di “spegnere” in maniera istantanea quelli potenzialmente a rischio interferenza.
L'impressione che - IMHO of course - ho tratto leggendo questa documentazione è che SpaceX si renda perfettamente conto della serietà del problema, e come una condizione indispensabile per ottenere i permessi di utilizzo delle frequenze richieste consista nell'individuare una soluzione pratica ed efficiente; che ci riescano, o conoscano già sin d'ora come operare, è tutto da dimostrare.
Fonti:
http://licensing.fcc.gov/cgi-bin/ws.exe/prod/ib/forms/attachment_menu.hts?id_app_num=110137&acct=599269&id_form_num=12&filing_key=-289550 (vedere in particolare il settimo allegato, denominato "Attachment Technical Attachment";
https://www.ic.gc.ca/eic/site/smt-gst.nsf/vwapj/smse-010-17-SpaceX.pdf/$FILE/smse-010-17-SpaceX.pdf