Un'ultima occhiata ai satelliti SMOS e Proba-2

I preparativi per il lancio di SMOS e Proba-2 continuano come da programma, e gli ingegneri ed i tecnici al sito di lancio russo salutano i due satelliti mentre vengono incapsulati all’interno dei due semi-gusci che costituiscono l’ogiva del razzo Rockot.

I due semi-gusci che adesso proteggono entrambi i satelliti dalle intemperie del lancio non si apriranno fino a tre minuti dopo il lancio, che è programmato per il 2 Novembre alle 2:50 ora italiana (CET). Il prossimo importante passo nella scaletta di preparazione sarà il roll out, cioè il trasporto, del “complesso superiore” alla rampa di lancio per l’unione con il resto del razzo, il tutto il 26 ottobre.

Proba-2 è il secondo progetto della serie dell’ESA del Progetto per l’Autonomia a Bordo. Nonostante sia meno di un metro cubo di volume, contiene un totale di 17 sviluppi tecnologici e 4 esperimenti scientifici rivolti alla meteorologia spaziale e solare.

Michael Courtois, direttore della Gestione della Tecnica e della Qualità, ha detto: "L’incapsulamento del satellite Proba-2 è stato un momento emozionante per il team del progetto a Plesetsk. Dopo cinque anni di duro lavoro, il nostro satellite è un passo più vicino al lancio, pronto a ribadire l’importanza della dimostrazione in orbita delle nuove tecnologie.

Il dimostratore tecnologico Proba-2 sfrutta il lancio della missione Soil Moisture and Ocean Salinity (SMOS, in italiano “Umidità del suolo e salinità dell’oceano”). Sfruttando nuove tecnologie nello spazio SMOS fornirà dati per produrre mappe globali dell’umidità del suolo e della salinità della superficie del mare, mediate su trenta giorni. Attraverso questa mappatura regolare e solida, la missione migliorerà la nostra comprensione del ruolo di queste due variabili chiave per il ciclo dell’acqua del pianeta.

Le informazioni dello SMOS miglioreranno anche i modelli meteorologici e climatici, ed avranno applicazioni pratiche in aree tipo l’agricoltura e la gestione delle risorse. I dati sulla salinità approfondiranno la conoscenza delle correnti oceaniche e del loro ruolo nel sistema climatico.

Volker Liebig, direttore dei Programmi di Osservazione Terrestre dell’ESA, ha detto: “Oggi, con l’incapsulamento del satellite SMOS nell’ogiva del lanciatore, abbiamo compiuto un passo importante verso il lancio di questa missione chiave nel campo ambientale, che investigherà due parametri del complesso sistema climatico. Sono impaziente di vedere il lancio tra pochi giorni!”

Il piccolo satellite Proba-2 è già stato unito al Breeze-KM, lo stadio superiore del russo Rockot, e nascosto alla vista dal soprastante adattatore di lancio per lo SMOS. Infatti, in configurazione di lancio, Proba-2 si trova sotto allo SMOS, e verrà inserito in orbita subito dopo.

Sia Proba-2 che SMOS da settembre sono al cosmodromo di Plesetsk, nella Russia del nord. Dapprima facendo a turno nella cleanroom per la prima parte della campagna di lancio, dopodiché i team hanno lavorato in parallelo per unire i satelliti allo stadio superiore del lanciatore. L’incapsulamento è stato un momento emozionante per i gruppi, in quanto entrambe le missioni vengono da un processo di progettazione durato anni.

Fonte: ESA

Nella prima immagine allegata il satellite SMOS sta per essere racchiuso nel fairing del razzo Rockot.
Nella seconda, il satellite Proba-2 sta per essere coperto dall’adattatore di lancio di SMOS, che permetterà la messa in orbita di duplice payload.

Credits: ESA


Artist concept di SMOS e di Proba-2

Credits: ESA


video prospetto della missione SMOS

e PROBA

Il “fairing”, che racchiude i satelliti ESA SMOS e Proba-2, è stato issato in cima alla torre di servizio e tutte le operazioni di unione col razzo vettore Rockot sono avvenute senza alcun intoppo lo Martedì 27 ottobre.

Il lancio è sempre previsto per Lunedi 2 Novembre alle 02:50 CET dal cosmodromo di Plesetsk nel nord della Russia.

Allego, a proposito due immagini delle manovre d’assemblaggio delle sonde al razzo vettore.
Credit ESA-S. Corvaja