SIGRIS: una sfida per la sicurezza

“Dotare il paese di una costellazione di satelliti di osservazione radar come COSMO-SkyMed, è una della scelte più importanti che abbiamo fatto”: con queste parole il presidente dell’ASI Enrico Saggese ha aperto i lavori del workshop finale di SIGRIS (Sistema di osservazione spaziale per la Gestione del Rischio Sismico) questa mattina presso la sede del Dipartimento per la Protezione Civile, a Roma. Davanti ad una folta platea di addetti ai lavori, Saggese ha sottolineato l’importanza del telerilevamento nella gestione dei rischi sismici, insistendo sulla scelta strategica di investire su sistemi di OT: “Stiamo investendo in questo settore risorse molto ingenti – ha detto il presidente dell’ASI – nell’ordine del miliardo e mezzo di euro e contiamo entro l’anno di far partire i contratti che daranno il via alla seconda generazione del sistema COSMO-Sky Med”.

SIGRIS, progetto pilota dell’Agenzia Spaziale Italiana che utilizza le moderne tecnologie di analisi di dati telerilevati per dare supporto alle attività di gestione del rischio sismico svolte dal Dipartimento della Protezione Civile e dal Sistema Nazionale di Protezione Civile, ha realizzato un Sistema Informativo prototipale basato sull’elaborazione, analisi e modellazione di flussi di dati da satellite e da reti terrestri. L’obiettivo è la realizzazione di prodotti a valore aggiunto (come mappe tematiche, bollettini, rapporti ed altro ancora) da erogare all’utente nelle diversi fasi di gestione del rischio sismico tramite l’utilizzo di una piattaforma webgis.

“SIGRIS è un sistema integrato di dati, anche ottici, usati per creare prodotti finalizzati alla gestione del rischio sismico – ha detto Stefano Salvi, Dirigente tecnologo dell’INGV e Scientific manager del progetto – che si rivelano particolarmente utili quando i tempi di reazione sono particolarmente rapidi, come con le rilevazioni di COSMO-SkyMed”. L’obiettivo principale del progetto SIGRIS è infatti l’implementazione di un sistema di pre-operativi che saranno utilizzati principalmente da INGV per fornire servizi di informazione per il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) a sostegno della sua attività di gestione del rischio sismico. Le attività del progetto sono state guidate da ACS spa con il coordinamento scientifico dell’INGV e la partecipazione di IREA/CNR, Università degli Studi di Siena, Elsag DATAMAT e TeleRilevamento Europa TRE. La prima versione del sistema SIGRIS è stato qualificata nel maggio 2009. Nel luglio 2009 SIGRIS è entrato nella fase di dimostrazione, durante la quale oltre 250 prodotti di informazioni rilevanti per casi reali di gestione del rischio, sono stati generati e diffusi per l’utente.

“Il terremoto dell’Aquila – ha dichiarato per il Dipartimento della Protezione Civile Roberta Giuliani – è stato un importante banco di prova perché le mappe che abbiamo potuto produrre si sono rivelate subito estremamente utili per individuare le faglie che si erano mosse”. “La sfida – ha aggiunto la Giuliani – ora è creare un buon archivio di immagini aggiornato con una certa frequenza (almeno una volta ogni due settimane) delle zone a maggior rischio sismico”.

Un aspetto, questo della gestione di un numero sempre maggiore di informazioni, particolarmente sottolineato da Saggese in diversi passaggi del suo intervento. “Continueremo a installare nuove antenne nella base di Matera – ha detto il presidente dell’ASI – in modo da raccogliere i segnali di un numero sempre maggiore di satelliti e creare quella che mi piace chiamare una “miniera di dati”. “Abbiamo diecimila terremoti l’anno – ha infine dichiarato Saggese a margine dei lavori del mattino - di cui circa 500 sensibili, quasi due al giorno: i rischi sismici sono una costante per il nostro paese. Per questo un progetto come SIGRIS è importantissimo”.

Fonte: ASI